DIMENSIONAMENTO DI UNA TRAVE RETICOLARE 3D
Prendo come esempio una pensilina composta da una travatura reticolare piramidale a base quadrata.
Al fine di dimensionare le aste di questa struttura ho ipotizzato che essa debba sostenere un carico di 40 KN.
Per completare la mia esercitazione avrò bisogno del softwar SAP2000 e di un foglio di calcolo Excel.
1- Disegno direttamente su SAP2000 il mio modello di struttura reticolare: determino innanzitutto l'unità di misura in KN,m,C andandola a modificare in basso a sinistra nel menù a tendina; dopo di che FILE→NEW MODEL e scelgo dalla finestra GRID ONLY, così da crearmi una griglia misurare su cui disegnare.
Vado a inserire in Number of Grid Lines il numero di campate secondo gli assi x,y,z i quali mi determineranno la griglia e in Grid Spacing la lunghezza delle mie aste che sarà di 3m in tutte e tre le direzioni.
Con il comando FRAME , linea, disegno un modulo della trave piramidale controventata alla base.
Attraverso il comando copia Ctrl+C Ctrl+V sarà ripetuto inserendo le coordinate sugli assi x e y formando una struttura rettangolare 3x6 m.
Controllo che non ci siano aste duplicate: selezione tutto, EDIT→EDIT POINTS→MERGE JOINTS
A questo punto la modellazione della struttura è terminata
2- Andiamo ad assegnare i vincoli esterni : seleziono i 4 vertici estremi della travatura piramidale, ASSIGN→JOINT→RESTRAINTS , dalla finestra che mi si apre seleziono il vincolo Cerniera.
Assegno ora i vincoli interni che rappresentano i nodi di ogni asta: seleziono la struttura, ASSIGN→FRAME→RELEASES/PARTIAL FIXITY, nella finestra andrò a a spuntare Moment 22 e Moment 33 sia su Start sia su End mettendo a entrambe zero, così da riprodurre il vincolo di cerniera interna rendendo libera la rotazione.
3- andiamo ad assegnare il materiale e la sezione alle aste: seleziono tutta la struttura, ASSIGN→FRAME→FRAME SECTION poi a sx clicco su Add New Property, in Frame Section Proprerty Type scelgo il materiale steel (acciaio) e clicco sul profilo Pipe, si aprieà una finestra in cui inserisco in Section Name Pipe diamo poi ok per due volte .
4- Andiamo a crearci il carico che poi assegneremo alla struttura: DEFINE→LOAD PATTERN,
nella finestra in Load Pattern Name chiamo i carichi F e in Self Weight Multiplier (coefficiente del peso proprio) inserisco il valore di 0 e clicco Add New Load Pattern
5-Andiamo a questo punto ad assegnare il carico puntuale F sui nodi superiori della struttura: seleziono le aste superiori, ASSIGN→JOINT LOADS→FORCES
Dal menù a tendina scelgo il carico creato F, essendo un carico verticale verso il basso (asse z) andrò ad assegnargli in Force Global Z un valore di -50 KN.
6- E’ ora possibile analizzare la struttura avendo fornito al software tutti i dati necessari:
faccio partire l’ analisi cliccando sul tasto evidenziato in arancione, seleziono i carichi che non prendere in considerazione e clicco su Do Not Run , al contrario seleziono F (il carico che agisce sui nodi) e schiaccio Run Now.
La prima informazione fornitaci dall’analisi è quella della configurazione deformata della struttura soggetta ai carichi F.
Dalle reazioni vincolari invece come ben sappiamo per quanto riguarda le travi reticolari sono soggette solo a SFORZO NORMALE di trazione se sono tese o di compressione se compresse, i diagrammi rappresentano in blu la trazione e in rosso la compressione.
7- il programma mi tabella tutti i valori di sforzo normale della struttura, con la possibilità di visualizzare delle tabelle ogni asta associata allo sforzo cui è soggetta: DISPLAY →SHOW TABLES
Il programma ci chiede ora ciò che effettivamente vogliamo inserire all'interno delle tabelle dei risultati; spuntiamo ANALYSIS RESULTS e diamo l'ok .
Dalla finestra che si apre mi seleziono la tabella che a me serve di visualizzare, in questo caso Element Forces-Frame
La esporto ora su Excel in modo da andarla a pulire dalle informazioni a me non necessarie: FILE→EXPORT CURRENT TABLE→TO EXCEL
8- una volta esportata la tabella la “sistemo” seguendo questi passaggi:
-cancello tutte le colonne dopo la lettere E;
-inserisco una nuova colonna per la luce delle aste;
-individuo in rosso le aste diagonali che valgono 3√2;
-cancello i doppioni delle aste con Rimuovi duplicati secondo Frame
-Ordino la tabella secondo lo sforzo normale P in modo decrescente, avendo prima i valori positivi di TRAZIONE e dopo i valori negativi di COMPRESSIONE.
-infine copio nel file EXCEL della professoressa, che ci servirà per dimensionare le aste) i valori di dello sforzo normale di trazione nella trazione e viceversa.
9-Nel file excel del dimensionamento dell’asta reticolare in acciaio nella sezione TRAZIONE dopo aver inserito i valori di sforzo normale in N, insieriamo l’Fyk che è la resistenza caratteristica dell’acciaio: ricordo che l’acciaio ha lo stesso valore di resistenza sia a trazione che a compressione.
Nel mio caso ho scelto un acciaio S275
Inserisco poi γm , un coefficiente di sicurezza pari a 1.05, il foglio mi calcola così Fd, la tensione di progetto e infine l’area minima che mi serve per la mia asta. Amin me la calcolo dividendo lo sforzo normale per la tensione di progetto.
Vado ora ad” ingenierizzare” l’area minima dell’ asta maggiormente sollecitata affinchè il materiale possa resistere allo sforzo maggiore. Nella trazione l’area minima dall’ asta maggiormente sollecitata è di 3.70cm2, cerco il profilo nelle tabelle Oppo dei tubi in acciaio a sezione circolari trovando un’ area di design e ripeto l’operazione per tutte le aste tese.
10- Passo ora all’area riservata al dimensionamento dell’area delle aste soggette a compressione:
inserisco anche qui sotto N i valore di sforzo normale in ordine crescente in questo caso così da avere l’asta più compressa in prima riga.
In questa sezione oltre ad inserire i valori precedenti vado ad inserire innanzitutto la luce associata ad ogni asta.
Anche qui il foglio di calcolo mi individua l’area minima ma non posso ancora ingenierizzarla poiché nella compressione devo tener conto di due importanti fenomeni di INSTABILITA’ che si possono verificare quali il CARICO DI PUNTA e LA FLESSO TORSIONE .
Aggiungo il modulo di elasticità E che è uguale per tutti gli acciai strutturali a 210000 Mpa e un coefficiente che dipende dai vincoli esterni delle aste; in questo caso essendo cerniere esterne corrisponde a beta=1.
Avendo questi dati a disposizione il foglio mi calcola λ Lambda, la snellezza dell’asta, I il momento di inerzia minimo e Rho il raggio di inerzia minimo, valori che mi servono per contrastare i due fenomeni di instabilità e necessari per il dimensionamento delle aste.
Infatti sulle tabelle dei profilati a sezione circolare cava dovrò scegliere una serie di profilati che soddisfano tutti e tre questi requisiti oltre all’area minima.
Posso procedere ora al dimensionamento delle aste facendo attenzione che il lambda finale risulti sempre < 200
Per la compressione come si può vedere ho scelto solo due profili di aste uno per quelle diagonali (in verde), uno per quelle verticali e orizzontali (in giallo). Questo perché non devo solo considerare l’aria minima per la scelta ma anche il Raggio di inerzia che nel mio caso si diversifica per quanto riguarda la lunghezza delle aste.
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