Esercitazione

Esercitazione

Verifica a deformabilità di una trave a sbalzo

Prendendo in considerazione i dati calcolati nella precedente esercitazione (carichi del solai) , vado a ricavarmi l'altezza minima della trave per quanto riguarda il cemento armato ed il legno e la resistenza a flessione minima per l'acciaio. Dovendo progettare una trave a sbalzo l'unica differenza di calcolo che si può riscontrare rispetto alla precedente esercitazione è  nella formula del momento massimo , non più ql^2/8 ma  ql^2/2 poichè il sistema equivale a quello di una mensola. Dopo aver progettato la sezione della mia trave in tutte le tecnologie, per questo sistema statico si considera  un altro fattore: LA DEFORMABILITA'. La verifica a deformabilità  si basa sul rapporto della luce della mia trave (sbalzo) e l'abbassamento massimo, che deve essere >250. Essa non viene effettuata allo SLU (stato limite ultimo -collasso), ma allo SLE (stato limite di esercizio-funzionalità ed efficienza).

Inizio la mia esercitazione con la carpenteria che sarà uguale per tutte le mie strutture. La trave evidenziata in rosso è la trave più sollecitata. La luce sarà di 3m e l'interasse di 5m. Per cui la mia area d'influenza sarà di 3mx5m = 15mq  

 

CEMENTO ARMATO :

qs = 2,46 KN/mq                      qp3,1 KN/mq                  qa = 2 KN/mq

Si andrà a calcolare il carico ultimo (qu) sommando tutti i carichi (strutturali, permanenti e accidentali) moltiplicati per i propri coefficienti di sicurezza ed infine moltiplicati per l'interasse.

                               qu =   (  qs x 1,3 + qp x 1,5 + qa x 1,5 ) x 5 =  54,34 KN/m

Momento max = 244,08 KNm

 

Ipotizzo la base della mia trave pari a 40 cm e risulta un altezza minima di 50,77cm che andrò ad ingegnerizzare portandola ad un altezza ultima di 55cm. La sezione della trave sarà di 40cmx55cm ed è VERIFICATA  considerando naturalmente anche il peso proprio della trave progettata con un Fyk = 450Mpa e Fck di 30Mpa.

Deformabilità:

 Il peso proprio della trave utilizzato precedentemente per la progettazione della sezione allo SLU, adesso viene riutilizzato per trovare il qe= carico totale allo SLE. Il carico totale qe=38,30KN/mq, il modulo elastico E=210000Mpa ed il momento d'inerzia Ix=55453 cm^4 mi permettono di trovare l'abbassamento massimo vmax=0,33cm Se il rapporto tra la L(luce)/vmax > 250 allora l' abbassamento massimo della mia trave a sbalzo è verificato. Nella mia esercitazione ottengo un L/vmax = 900,98 > 250 VERIFICATO.

 

LEGNO:

qs = 0,36 KN/mq                      qp3,34 KN/mq                  qa = 2 KN/mq

Si andrà a calcolare il carico ultimo (qu) sommando tutti i carichi (strutturali, permanenti e accidentali) moltiplicati per i propri coefficienti di sicurezza ed infine moltiplicati per l'interasse.

                                qu =   (  qs x 1,3 + qp x 1,5 + qa x 1,5 ) x 5   =  42,39KN/mq

Momento max = 190,775 KNm

Ipotizzo la base della mia trave pari a 35 cm e risulta un altezza minima di 58,60cm che andrò ad ingegnerizzare portandola ad un altezza ultima di 60cm. La sezione della trave sarà di 35cmx60cm

Deformabilità:

Nella fase di progetto della sezione per quanto riguarda il legno, essendo un materiale leggero,il peso proprio della trave progettata viene trascurato, quindi, nella formula per trovarci qe( il carico totale allo SLE) ,non viene sommato. Il carico totale allo SLE qe=24KN/mq, il modulo elastico E=8000Mpa e il valore del momento d'inerzia Ix=630000cm^4 (b*h^3/8) mi permettono di trovare l'abbassamento massimo vmax=0,47cm .Se il rapporto tra la L(luce)/vmax > 250 allora l' abbassamento massimo della mia trave a sbalzo è verificato. Nella mia esercitazione ottengo un L/vmax = 635,46 > 250 VERIFICATO

 

ACCIAIO:

qs = 2,12 KN/mq                      qp2,98 KN/mq                  qa = 2 KN/mq

                                     qu =   (  qs x 1,3 + qp x 1,5 + qa x 1,5 ) x 5   = 51,13 KN/mq

Momento max = 230,085 KNm

Scegliendo l'acciaio Fe 430/S275 che avrà una tensione di snervamento pari a 275Mpa otterrò un modulo di resistenza Wxmin pari a 878,51 cmc che equivale ad un IPE 360 perchè considero un Wx pari a 904cmc.

Deformabilità:

Prendendo quindi in considerazione un IPE 360 avrò il peso della trave pari a 0,571 KN/m (che verrà sommato ai carichi del solaio ), un momento d'inerzia Ix=16270 cm^4 ed un modulo elastico E=210000Mpa. Tutti questi dati mi permettono di trovare l'abbassamento massimo della mia trave a sbalzo pari a  vmax=0,921cm. Se il rapporto tra la L(luce)/vmax > 250 allora l' abbassamento massimo della mia trave a sbalzo è verificato. Nella mia esercitazione ottengo un L/vmax = 325,820 > 250 VERIFICATO.

ESERCITAZIONE 2. Dimensionamento di una trave reticolare

La seconda esercitazione consiste nel dimensionamento di una travatura reticolare 3D attraverso il software SAP. Per prima cosa impostiamo le unità di misura (KN, m, C) e un nuovo modello grid only. Dopo inserisco i valori x, y, z e vado a creare la griglia su cui disegno la mia trave reticolare. Attraverso il comando Drow Freame disegno le aste, completato il primo modulo, le copio prima sull'asse delle x e poi su quello delle y con il comando ctrlv - ctrlc.

               

Una volta disegnata la trave reticolare verifico che i nodi coincidono con il comando Marge joins che mi corregge le imperfezioni.

A questo punto procedo con l'analisi e inserisco i vincoli nei quattro angoli della struttura, essendo una trave reticolare i vincoli che andrò a inserire sono tutte cerniere. 

                

Nel caso della struttura reticolare nei nodi devo avere delle cerniere, non un incastro come di solito avviene. Quindi seleziono la struttura, assaine, frame, releses a questo punto mi si aprirà una finestra e seleziono Moment 22 e Moment 33 seleziono ok e avrò le cerniere in tutti i nodi. In questo modo si impone che ogni asta sia collegata all'altra mediante un vincolo di cerniera interna, quindi non trasmetterà momento.

                 

Ora vado a creare il carico ripartito, quindi vado su Define, Section Properties, Frame section, Add new e vado a crearmi la sezione e il materiale delle aste. I profilati scelti per la travatura sono tubolari cavi d'acciaio.

                 

Non prendendo in considerazione il peso proprio della trave, vado su Assine, Joint Loads, Forses Pratters Name e assegno una forza dal valore -100 ai noi selezionati (quelli superiori) in modo che avrò le mie forze concentrate rivolte verso il basso

                 

Parte l'analisi del modello, si analizza la stuttura prendendo in considerazione le forze che mi sono creata precedentemente.

                 

La mia stuttura si è deformata. Quindi verifico che ci siano solo sforzi normali.

                 

Estraggo poi le tabelle con i valori di trazione e comressione riferite ad ogni asta su excel per procedere con il dimensionamento.

Sulla tabella Excel pulisco il file dai dati superflui e ordino secodo l'ordine delle aste dal segno negativo a quello positivo. Quindi, ordino la colonna Station facendo sì che i valori siano crescenti, evidenzio in rosso le aste diagonali di 2,83cm e ordino la colonna P in ordine decrescente.

Apro il file fornitoci per l'esercitazione. Sarà diviso in due parti resistenza a trazione e resistenza a compressione. Importo i valori ricavati sotto la colonna N, imposto la classe di resistenza del mio materiale (fyd), il valore di E e la luce delle mie aste.In base all'area minima scelgo il tipo di tubolare da utilizzare.L'ultimo passo è quello di verificare che che il profilo sceloto soddisfi le caratteristiche di sollecitazione provocate dalla trazione e dalla compressione.

               

                

 

 

 

ESERCITAZIONE 2 - Dimensionamento di una struttura reticolare spaziale in acciaio

 

Iniziamo col definire il modello della struttura reticolare spaziale in SAP2000:

  1. Apriamo il software e andiamo su File → New model
  2. Impostiamo le unità di misura del modello e scegliamo il template più comodo che in questo caso risulta essere la griglia spaziale triortogonale
  3. Della griglia andremo a definire il numero di linee rette nelle direzioni triortogonali x, y, z e la loro spaziatura nei piani triortogonali xy, yz, zx. Con la griglia definita andremo a realizzare il modello di una struttura reticolare spaziale avente tante aste quanto i segmenti definiti dalle linee di griglia più un numero di aste necessarie a 'triangolare' tutta la struttura (al fine di sfruttare la rigidezza del telaio triangolare)
  4. Andiamo quindi a disegnare come ci è più comodo non tutte ma un certo numero di aste che poi andremo a copiare e incollare in una delle due direzioni di base
  5.  Poi, sempre copiando e incollando nell'altra direzione di base andremo a definire tutte le aste componenti la struttura
  6.  Verifichiamo di non aver erroneamente sovrapposto più aste attraverso il comando Edit → Show Duplicates 
  7.  Un altro accorgimento è quello di fondere i nodi entro una certa distanza di tolleranza (cioè nel caso in cui non tutte le aste che dovrebbero convergere in un nodo convergono in quel nodo ma convergono in un altro nodo ad una distanza molto piccola dal primo, distanza sicuramente inferiore alla tolleranza che andremo ad impostare). Selezioniamo dunque tutta la struttura e andiamo su Edit → Edit Points → Merge Joints ed impostiamo la Merge Tolerance
  8. Imponiamo i vincoli: scegliamo i nodi attraverso i quali la struttura sarà vincolata (io ne ho scelti 3 disallineati, ossia il numero minimo affinche non ci sia labilità), li selezioniamo e andiamo a definirne i gradi di vincolo attraverso il comando Assign → Joint → Restraints... e andando a vietare la traslazione nelle tre direzioni 
  9.  Trattandosi del modello di una struttura reticolare, cioè una struttura in cui è presente solo sforzo normale, dobbiamo imporre che tutti i suoi nodi siano delle cerniere. Selezioniamo nuovamente tutte le aste e andiamo su Assign → Frame → Releases/Partial fixity... e rilasciamo momento22 e momento33 all'inizio e alla fine delle aste Nel modello le aste appariranno come se distanziate dai nodi
  10. Definiamo le caratteristiche materiche e geometriche delle nostre aste. Selezioniamo tutte le aste del modello e andiamo su Assign → Frame → Frame Sections... e poi su Add New Property......e andiamo a definire materiale, profilo e caratteristiche del profilo (in questo caso ho scelto un tubo circolare di diametro esterno 200mm e di spessore 10mm)
  11. Definiamo i carichi agenti sulla struttura da Define → Load Patterns... aggiungiamo un nuovo modello di carico (Add New Load Pattern) lo nominiamo ed impostiamo il peso proprio pari a zero (colonna Self Weight Multiplier)
  12. Assegnamo i carichi ai nodi che desideriamo (esclusivamente ai nodi dal momento che parliamo di una struttura reticolare) semplicemente selezionandoli e andando su Assign → Joint Loads → Forces... selezioniamo il tipo di carico da noi poc'anzi definito e definiamo il valore della forza (in questo caso una forza di -10kN lungo l'asse z avendo immaginato la struttura come una copertura)

Siamo finalmente pronti per lanciare l'analisi semplicemente cliccando sul simbolo play (►) e scegliendo di far partire il calcolo esclusivamente per il tipo di carico da noi creato (nel caso specifico Forza Es.2) e cliccando finalmente su Run Now

Terminata l'analisi, tra le varie proprietà che possiamo mettere in evidenza c'è la graficizzazione degli sforzi normali; clicchiamo sul pulsante Show Forces/Stresses quindi su Frames/Cables/Tendons... selezioniamo Axial Force. Possiamo inoltre impostare un fattore di scala o decidere se i diagrammi debbano essere campiti pieni o debbano mostrare anche il valore in cifre

E questo è il grafico ottenuto; in blu è indicato lo sforzo di trazione (N+) ed in rosso lo sforzo di compressione (N-)

Per avere una lettura organica e chiara a questo punto è comodo costruirsi ed esportare una tabella nel quale viene indicato per ogni asta il valore dello sforzo normale (che è costante lungo tutta una qualsiasi asta della struttura). Andiamo su Display → Show Tables... e spuntiamo la casella ANALYSIS RESULTS e diamo quindi l'ok

A questo punto dal menu a tendina selezioniamo Element Forces - Frames

Giocando con le seguenti opzioni ho creato la mia tabella:

  • Format: ho deciso quali colonne stampare  e quali no. Ho scelto di stampare le colonne Frame ('Asta'; ciascuna asta è indicata da un numero), Station (punto dell'asta dove è calcolato lo sforzo normale rispetto alle coordinate locali dell'asta) e (lo sforzo normale espresso in KN)
  • Filter: dal momento che, come precedentemente detto, lo sforzo normale è costante lungo tutta l'asta per qualsiasi asta, ho scelto di filtrare la colonna Station solo per i valori = 0 (in questo modo ogni asta compare nella tabella una sola volta)
  • Sort: ho deciso di ordinare la tabella per valori decrescenti dello sforzo normale

Siamo ora pronti per esportare la tabella in Excel cliccando dal menù della tabella su File → Export Current Table → To Excel 

Da Excel possiamo rapidamente mettere a confronto i valori massimi di trazione e compressione

Inoltre graficizzando tutti i valori di N appare chiaro che:

  • solamente il 2.1% delle aste tese supera il valore di N=150KN
  • solamente il 1.3% delle aste compresse supera il valore di N=|150|KN
  • il 63.2% delle aste tese subisce una trazione > 50kN
  • il 65.9% delle aste compresse subisce una compressione > |50|kN
  • il 34.7% delle aste tese subisce una trazione 150kN > N > 50kN
  • il 32.8% delle aste compresse subisce una compressione |150|kN > N > |50|kN

Ora possiamo passare al dimensionamento delle aste:

  • Aste tese
    Poiché σ = N/A, A = N/σ dove σ equivale in fase di progetto a fd.
    con:
    • N = rispettivamente Nmax (284.329kN); 150kN; 50kN
    • fyk = tensione di snervamento caratteristica dell’acciaio scelto espressa in MPa

    • γm= coefficiente di sicurezza adimensionale

    • fd = tensione di progetto il cui valore è dato da fyk / γm
    • A_min = area minima ricavata dal rapporto tra la sollecitazione N e la tensione di progetto fd

    • A_design = Area ingegnerizzata, cioè l'area del profilo scelto da profilario subito maggiore dell’area minima e quindi a favore di sicurezza.

  • Aste compresse
    Per dimensionare le aste compresse abbiamo bisogno di altri parametri, in quanto dobbiamo tener conto dell'instabilità euleriana. 
    Poiché il carico critico euleriano è:
    fcrit=(π2EA) / λ
    allora
    σcrit=(π2E) / λ2
    e quindi 
    λmax=π(E/σcrit)1/2
    e poiché 
    λ=l0/rho dove 
    l0=beta(l)=luce libera d'inflessione con beta=1 per un'asta incernierata alle due estremità
    allora 
    rhomin=l0max 
    e poiché 
    rhomin=(Imin/A)1/2
    allora 
    Imin=A(rhomin)2
    - nella tabella ho assunto σcrit=fyd non fidandomi della fase duttile dell'acciaio
    - per ho preso il valore della luce delle aste più lunghe, cioè quelle diagonali, pari a 2,83m (quelle parallele agli assi del sistema di riferimento hanno invece l=2m)

    Determinati per ciascun carico (determinato come sopra spiegato attraverso la distribuzione delle intensità di sforzo normale) i valori di λminrhomin e Imin, ho trovato nel profilario il profilo che soddisfaceva i tre parametri e li ho inseriti nelle ultime tre colonne rosse verificando che il valore λ risultante dall'ultima colonna fosse <200 (valore massimo della snellezza da normativa per le membrature principali)

3. Verifica a deformabilità di una trave a sbalzo (DEFINITIVO)

Nella prima esercitazione abbiamo progettato la stratigrafia di tre solai di differenti tecnologie costruttive (cls armato, acciaio, legno). Disegnando poi un semplice telaio strutturale abbiamo individuato al suo interno la trave doppiamente appoggiata maggiormente sollecitata in un piano tipo, per poi dimensionarla secondo i parametri di carico stabiliti. Abbiamo quindi progettato la suddetta trave prendendo in considerazione la resistenza massima del materiale, cioè nello Stato Limite Ultimo ovvero in quello stato appena precedente al cedimento della struttura a seguito della rottura delle sue parti..

In questo caso considereremo dei solai con identica stratigrafia di quelli dell’esercitazione 1 ma individuando questa volta la trave a sbalzo maggiormente sollecitata. La dimensioneremo in base ai parametri di carico stabiliti ed eseguiremo una verifica a deformabilità: verificheremo cioè che lo spostamento verticale massimo della mensola in questione sia inferiore ai valori massimi permessi dalla normativa. In questo caso lavoreremo perciò in regime di Stato Limite d’Esercizio, cioè in quello stato subito dopo il quale la struttura non si rompe, ma a causa di spostamenti e deformazioni cambia nella sua conformazione limitando la possibilità d’utilizzo dell’edificio.

 

1.  CALCESTRUZZO ARMATO

Per questo tipo di tecnologia costruttiva è stato scelto un solaio in latero cemento. Di seguito è rappresentato graficamente completo di tutte le sue parti costitutive.

 

analisi dei carichi

 

qs (carichi strutturali)

_caldana in calcestruzzo: [(0,04*1,00*1,00)m3 + (0,16*0,20*1,00)m3]/m2 * 2300kg/m3 = 165,60 kg/m2 = 1,66 kN/m2

_rete elettrosaldata (maglia 15cm*15cm  ø8): 5,3 kg/m2 = 0,053 kN/m2

_travetti: 2,00ml/m2 * 10,50kg/ml = 21,00 kg/m2 = 0,21 kN/m2

_pignatte (8 pz/m2): 66,4 kg/m2 = 0,66 kN/m2

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale:    qs = 2,58 kN/m2

 

qp (carichi permanenti)

_pavimento in cotto (10 pz/m2): 42,0 kg/m2 = 0,42 kN/m2

_massetto in sabbia e cemento: (0,04*1,00*1,00)m3/m2 * 1800kg/m3 = 72,0 kg/m2 = 0,72 kN/m2

_isolamento acustico: 5 kg/m2 = 0,05 kN/m2

_intonaco: 13,3kg/m2 = 0,13 kN/m2

_incidenza tramezzi: 0,5 kN/m2

_incidenza impianti: 1,0 kN/m2

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale:    qp = 2,82 kN/m2

 

qa (carichi accidentali)

_carichi accidentali in ambiente residenziale: 2,0 kN/m2

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale:    qa = 2,00 kN/m2

 

Il valore di carico da utilizzare per il progetto della trave non è dato dalla sola somma qs+qp+qa: i valori trovati devono ora essere moltiplicati per i rispettivi coefficienti stabiliti dalla normativa; i loro risultati poi andranno sommati e daranno come risultato qtot /m2 ovvero il carico di progetto ma relativo ad 1m2 di solaio. Per ottenere qu /ml (cioè il carico agente su un metro lineare di trave) sarà sufficiente moltiplicare qtot /m2 per la misura dell’interasse: conosceremo così quindi il carico della superficie disegnata in blu più scuro (1m2 * interasse) in figura 1c.

 

qtot /m2 = ƔG1qs + ƔG2qp + ƔQ1qa                                              ƔG1=1,3    ƔG2=1,5    ƔQ1=1,5

qtot /m2 = (1,3 * 2,58) + (1,5 * 2,82) + (1,5 * 2,00) = 10,58 kN/m2

qu /ml = qtot /m2 * interasse = 10,58 kN/m2 * 3m        --------------->        qu /ml = 31,75 kN/m

 

 

Passiamo adesso al calcolo del momento flettente massimo della nostra trave: essendo una trave a sbalzo la formula del momento flettente massimo è la stessa di quello della mensola ed è nota:  Mmax = ql2/2.

 

Mmax = [(31,75 kN/m) * (3m)2]/2         ---------------------------------->        Mmax = 142,88 kNm

 

Ora scegliamo il tipo di calcestruzzo e di acciaio che vogliamo utilizzare per sviluppare il nostro progetto. Entrambi saranno caratterizzati da una resistenza caratteristica: moltiplicando tali resistenze caratteristiche per i relativi coefficienti maggiorativi otterremo i valori delle loro resistenze di progetto (fcd per il calcestruzzo, fyd per l’acciaio: la “y” sta per yield = snervamento, la “d” per design = progetto).

 

fcd = αcc*fckm = 0,85*(40 N/mm2)/1,5      ---------------------------->        fcd = 22,67 N/mm2

fyd = fyk/ Ɣy = (450 N/mm2)/1,15                ---------------------------->        fyd = 391,3 N/mm2

 

Adesso abbiamo tutti i dati necessari a ricavare la l’altezza della trave. Lo faremo sfruttando la relazione che intercorre tra il concetto di momento flettente (Bernoulli) e il concetto di tensione (Navier). Fisso arbitrariamente un valore per la base (in questo caso scelgo b= 25 cm).

 

xc : hu = fcd : (fcd + fyd/n)       --->       xc= hu* [fcd*(fcd + fyd/n)]          con       α = fcd*(fcd + fyd/n)       --->        xc = α  * hu

hu = √ 2/[fcd*(1-α/3)*α] * √ M/b          con          r = √ 2/[fcd*(1-α/3)*α]                hu = r * √ M/b

 

Sommando al valore di hu trovato quello dell’altezza del copriferro “δ” otteniamo la nostra hmin. I calcoli effettuati hanno preso in considerazione la massima resistenza del materiale, quindi per i dati di carico e misura della base da noi scelti, l’altezza trovata è l’altezza minima resistente “hmin”. Le misure di progettazione del calcestruzzo sono espresse in multipli di 5 cm, per questo l’altezza che sceglieremo sarà un valore multiplo di 5 subito più grande dell’hmin trovata. Nel nostro caso:

 

hu = 35,83 cm     δ = 5 cm     ------>    hmin = hu + δ = (35,83 + 5)cm = 40,83 cm     ---->       H = 45,00 cm

 

Terminata la fase di progetto passiamo alla fase di verifica. Adesso andremo ad aggiungere il peso proprio della trave alla somma dei carichi portati dalla trave stessa, calcoleremo il momento massimo, e verificheremo poi se la sezione scelta sarà adatta anche a queste nuove carattristiche di carico.

 

pt/ml = 2,59 kN/m           lo moltiplico per ƔG1 = 1,3

qu’ = qu + (2,59 kN/m*1,3) = (31,75 + 3,37) kN/m           -------------------->       qu’ = 35,12 kN/m

M’max = qu’ * l2 / 2     ------>    M’max = (35,12 kN/m) * (3m)2 / 2    ----------->       M’max = 158,02 kNm

M’ = C*B* = T*B*     ------>    h’u = √ 2/[fcd*(1-α/3)*α] * √ M’/b      ----------->       h’u = 37,68 cm

h’min = h’u + δ = (37,68 + 5)cm = 42,68cm      ----------------------------------->       H’ = 45,00 cm

La sezione scelta risulta quindi verificata in quanto       ---------------------->       H = H’ = 45,00 cm

 

Passiamo adesso alla parte concernente questa esercitazione, cioè la verifica a deformabilità. Dobbiamo trovare il valore dello spostamento verticale massimo “vmax” della trave a sbalzo. In questo caso, trattandosi di una trave a sbalzo: vmax=(qe*l4)/(8*E*Ix), con qe che comprende i carichi del solaio + il peso proprio della trave in stato d’esercizio ed E = 21000 N/mm2. Lo spostamento verticale è inversamente proporzionale al momento d’inerzia, perciò più grande è il momento d’inerzia minore sarà lo spostamento causato dal carico sulla trave. Calcoliamo perciò il momento d’inerzia rispetto all’asse x perchè la trave è disposta con la lunghezza maggiore in verticale. In questo modo il momento d’inerzia è maggiore in quanto l’altezza nella formula è espressa alla quarta, e quindi oltre alle caratteristiche di resistenza del materiale anche la conformazione geometrica della trave l’aiuta a resistere meglio ai carichi su di essa applicati.

 

qe = [(qs + qp +

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ES 2_ Dimensionamento di una trave reticolare

La seconda esercitazione consiste nel dimensionamento di una trave reticolare 3D. Creo la struttura reticolare con il programma SAP. Creo un nuovo modello Grid Only con unità di misura KN,m,C. Dopo aver creato la maglia di riferimento Draw Frame mi ricalco la mia trave asta per asta. Creato un primo modulo lo copio su tutta la maglia e controllo che non ci siano doppioni attraverso il comando Edit-Merge Duplicates.

Attraverso il comando Assign-Joint-Restrains vincolo la trave alle quattro etremità con delle cerniere. Dopo aver tolto i momenti dalle aste decido di assegnare alle aste delle sezioni cilindiriche con il comando Assign-Frame-Frame Section.

Una volta tolto il peso proprio della struttura con il comando Define-Load Pattern, selezionando la parte superiore della mia struttura e utilizzando il comando Assign-Joint Loads-Forces assegno una forza di  F:-100KN.

Dopo aver assegnato i carichi faccion partire l'analisi (con il comando Run Analysis), come risultato mi mostrerà la struttura deformata. Verifico inoltre, attarverso il comando Frame/Cable, che ci siano gli sforzi normali, e mi permette di vederli nella struttura senza deformazione. A questo punto per poter dimensionare la trave ho bisogno di esportarmi un foglio excel con tutte le aste e i loro relativi sforzi normali.

La prima cosa che faccio una volta ottenuto il file Excel è eliminare i doppioni e riordino le mie aste soggette a trazione e compressione. Utilizzo due fogli excel diversi: uno per il dimensionamento a trazione e uno per il dimensionamento a compressione. Per quanto riguarda il dimensionameto a trazione: 

Sapendo che A=N/f(yd) e avendo N come valore conosciuto grazie alla mia analisi posso ricavarmi l' area minima che l'asta deve avere. Utilizzando un tabellario individuo l'asta con l'area subito più grande e la inserisco nel mio foglio excel.

Per quanto riguarda il dimensionameto a compressione:

Come ho fatto per la trazione anche qui nello stesso modo mi ricavo l'area minima e aggiungo una nuova casella che mi peremtte di inserire la luce delle mie aste (che nel mio caso sarà 2 e 2,83 per le diagonali). In questo caso due nuovi fattori influenzano la mia trave: il momento di inerzia e il raggio di inerzia. Ingegnerizzando la mia asta devo verificare che i valori I,ro e Lambda del profilato non siano inferiori a I(min), ro(min), Lambda(min).

 

3. Verifica a deformabilità di una trave a sbalzo

Nella prima esercitazione abbiamo progettato la stratigrafia di tre solai di differenti tecnologie costruttive (cls armato, acciaio, legno). Disegnando poi un semplice telaio strutturale abbiamo individuato al suo interno la trave doppiamente appoggiata maggiormente sollecitata in un piano tipo, per poi dimensionarla secondo i parametri di carico stabiliti. Abbiamo quindi progettato la suddetta trave prendendo in considerazione la resistenza massima del materiale, cioè nello Stato Limite Ultimo ovvero in quello stato appena precedente al cedimento della struttura a seguito della rottura delle sue parti..

In questo caso considereremo dei solai con identica stratigrafia di quelli dell’esercitazione 1 ma individuando questa volta la trave a sbalzo maggiormente sollecitata. La dimensioneremo in base ai parametri di carico stabiliti ed eseguiremo una verifica a deformabilità: verificheremo cioè che lo spostamento verticale massimo della mensola in questione sia inferiore ai valori massimi permessi dalla normativa. In questo caso lavoreremo perciò in regime di Stato Limite d’Esercizio, cioè in quello stato subito dopo il quale la struttura non si rompe, ma a causa di spostamenti e deformazioni cambia nella sua conformazione limitando la possibilità d’utilizzo dell’edificio.

 

1.  CALCESTRUZZO ARMATO

Per questo tipo di tecnologia costruttiva è stato scelto un solaio in latero cemento. Di seguito è rappresentato graficamente completo di tutte le sue parti costitutive.

 

analisi dei carichi

 

qs (carichi strutturali)

_caldana in calcestruzzo: [(0,04*1,00*1,00)m3 + (0,16*0,20*1,00)m3]/m2 * 2300kg/m3 = 165,60 kg/m2 = 1,66 kN/m2

_rete elettrosaldata (maglia 15cm*15cm  ø8): 5,3 kg/m2 = 0,053 kN/m2

_travetti: 2,00ml/m2 * 10,50kg/ml = 21,00 kg/m2 = 0,21 kN/m2

_pignatte (8 pz/m2): 66,4 kg/m2 = 0,66 kN/m2

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale:    qs = 2,58 kN/m2

 

qp (carichi permanenti)

_pavimento in cotto (10 pz/m2): 42,0 kg/m2 = 0,42 kN/m2

_massetto in sabbia e cemento: (0,04*1,00*1,00)m3/m2 * 1800kg/m3 = 72,0 kg/m2 = 0,72 kN/m2

_isolamento acustico: 5 kg/m2 = 0,05 kN/m2

_intonaco: 13,3kg/m2 = 0,13 kN/m2

_incidenza tramezzi: 0,5 kN/m2

_incidenza impianti: 1,0 kN/m2

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale:    qp = 2,82 kN/m2

 

qa (carichi accidentali)

_carichi accidentali in ambiente residenziale: 2,0 kN/m2

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale:    qa = 2,00 kN/m2

 

Il valore di carico da utilizzare per il progetto della trave non è dato dalla sola somma qs+qp+qa: i valori trovati devono ora essere moltiplicati per i rispettivi coefficienti stabiliti dalla normativa; i loro risultati poi andranno sommati e daranno come risultato qtot /m2 ovvero il carico di progetto ma relativo ad 1m2 di solaio. Per ottenere qu /ml (cioè il carico agente su un metro lineare di trave) sarà sufficiente moltiplicare qtot /m2 per la misura dell’interasse: conosceremo così quindi il carico della superficie disegnata in blu più scuro (1m2 * interasse).

 

qtot /m2 = ƔG1qs + ƔG2qp + ƔQ1qa                                              ƔG1=1,3    ƔG2=1,5    ƔQ1=1,5

qtot /m2 = (1,3 * 2,58) + (1,5 * 2,82) + (1,5 * 2,00) = 10,58 kN/m2

qu /ml = qtot /m2 * interasse = 10,58 kN/m2 * 3m        --------------->        qu /ml = 31,75 kN/m

 

Passiamo adesso al calcolo del momento flettente massimo della nostra trave: essendo una trave a sbalzo la formula del momento flettnte massimo è la stessa di quello della mensola ed è nota:  Mmax = ql2/2.

 

Mmax = [(31,75 kN/m) * (3m)2]/2         ---------------------------------->        Mmax = 142,88 kNm

 

Ora scegliamo il tipo di calcestruzzo e di acciaio che vogliamo utilizzare per sviluppare il nostro progetto. Entrambi saranno caratterizzati da una resistenza caratteristica: moltiplicando tali resistenze caratteristiche per i relativi coefficienti maggiorativi otterremo i valori delle loro resistenze di progetto (fcd per il calcestruzzo, fyd per l’acciaio: la “y” sta per yield = snervamento, la “d” per design = progetto).

 

fcd = αcc*fckm = 0,85*(40 N/mm2)/1,5      ---------------------------->        fcd = 22,67 N/mm2

fyd = fyk/ Ɣy = (450 N/mm2)/1,15                ---------------------------->        fyd = 391,3 N/mm2

 

Adesso abbiamo tutti i dati necessari a ricavare la l’altezza della trave. Lo faremo sfruttando la relazione che intercorre tra il concetto di momento flettente (Bernoulli) e il concetto di tensione (Navier). Fisso arbitrariamente un valore per la base (in questo caso scelgo b= 25 cm).

 

xc : hu = fcd : (fcd + fyd/n)       --->       xc= hu* [fcd*(fcd + fyd/n)]          con       α = fcd*(fcd + fyd/n)       --->        xc = α  * hu

hu = √ 2/[fcd*(1-α/3)*α] * √ M/b          con          r = √ 2/[fcd*(1-α/3)*α]                hu = r * √ M/b

 

Sommando al valore di hu trovato quello dell’altezza del copriferro “δ” otteniamo la nostra hmin. I calcoli effettuati hanno preso in considerazione la massima resistenza del materiale, quindi per i dati di carico e misura della base da noi scelti, l’altezza trovata è l’altezza minima resistente “hmin”. Le misure di progettazione del calcestruzzo sono espresse in multipli di 5 cm, per questo l’altezza che sceglieremo sarà un valore multiplo di 5 subito più grande dell’hmin trovata. Nel nostro caso:

 

hu = 35,83 cm     δ = 5 cm     ------>    hmin = hu + δ = (35,83 + 5)cm = 40,83 cm     ---->       H = 45,00 cm

 

Terminata la fase di progetto passiamo alla fase di verifica. Adesso andremo ad aggiungere il peso proprio della trave (cosa che non faremo per l'acciaio e per il legno in quanto in quei casi il peso proprio della trave è trascurabile) alla somma dei carichi portati dalla trave stessa, calcoleremo il momento massimo, e verificheremo poi se la sezione scelta sarà adatta anche a queste nuove carattristiche di carico.

 

pt/ml = 2,59 kN/m           lo moltiplico per ƔG1 = 1,3

qu’ = qu + (2,59 kN/m*1,3) = (31,75 + 3,37) kN/m           -------------------->       qu’ = 35,12 kN/m

M’max = qu’ * l2 / 2     ------>    M’max = (35,12 kN/m) * (3m)2 / 2    ----------->       M’max = 158,02 kNm

M’ = C*B* = T*B*     ------>    h’u = √ 2/[fcd*(1-α/3)*α] * √ M’/b      ----------->       h’u = 37,68 cm

h’min = h’u + δ = (37,68 + 5)cm = 42,68cm      ----------------------------------->       H’ = 45,00 cm

La sezione scelta risulta quindi verificata in quanto       ---------------------->       H = H’ = 45,00 cm

 

Passiamo adesso alla parte concernente questa esercitazione, cioè la verifica a deformabilità. Dobbiamo trovare il valore dello spostamento verticale massimo “vmax” della trave a sbalzo. In questo caso, trattandosi di una trave a sbalzo: vmax=(qe*l4)/(8*E*Ix), con qe che comprende i carichi del solaio + il peso proprio della trave in stato d’esercizio ed E = 21000 N/mm2. Lo spostamento verticale è inversamente proporzionale al momento d’inerzia, perciò più grande è il momento d’inerzia minore sarà lo spostamento causato dal carico sulla trave. Calcoliamo perciò il momento d’inerzia rispetto all’asse x perchè la trave è disposta con la lunghezza maggiore in verticale. In questo modo il momento d’inerzia è maggiore in quanto l’altezza nella formula è espressa alla quarta, e quindi oltre alle caratteristiche di resistenza del materiale anche la conformazione geometrica della trave l’aiuta a resistere meglio ai carichi su di essa applicati.

 

qe = [(qs + qp +

Forum:

2. Dimensionamento travatura reticolare spaziale

Ultimamente sono stato a Venezia in occasione della Biennale d’Architettura, ed ho approfittato dell’occasione per visitare l’area industriale di Marghera. C’è un lotto in quest’area che ospita il cantiere di un padiglione per l’EXPO 2015 che si chiamerà “AQUAE Venezia 2015”. Senza entrare in merito ad aspetti qualitativi del progetto (sempre troppo personali) porto questo esempio perché la sua copertura è una reticolare spaziale (reticolare 3D): mi sarebbe piaciuto analizzare tale struttura in questa esercitazione ma non essendo in grado di stabilire i carichi portati e non sapendola progettare con aste caratterizzate da sezioni di questo tipo, scelgo di analizzare un modello molto semplice in modo da comprenderne bene i principi, senza però escludere la possibilità di poter studiare un modello più complesso come quello in esempio in seguito.

La travatura reticolare spaziale che andremo a dimensionare sarà caratterizzata da moduli con dimensioni 2,50*2,50*2,50, e scandita da una disposizione di questi moduli su una griglia in pianta di tipo 5*4.

Il modello della struttura è stato disegnato in AutoCad in modalità 3D e poi importato sul foglio di lavoro di Sap2000. Durante il disegno alcune aste potrebbero essere state unite non correttamente, quindi per assicurarci che siano tutte unite tra loro seguiamo i seguenti passaggi:

Edit     ⟶     Edit Point     ⟶     Merge Joints

In seguito, sapendo che le aste di una struttura reticolare lavorano solo a trazione e compressione (in realtà è una semplificazione in quanto un minimo di flessione c’è sempre ma è trascurabile) possiamo imporre alla nostra struttura il rilascio dei momenti nei nodi.

Per fare ciò selezioniamo interamente il nostro modello sul software e poi seguiamo i seguenti passaggi:

Assign     ⟶     Frame     ⟶     Frame release

Seleziono perciò le spunte su “Moment 22” e “Moment 33” e do “OK”.

A questo punto progettiamo la nostra asta. Il primo passo prevede la scelta della forma della sua sezione: noi scegliamo un tubolare cavo. Il secondo passo consiste nel definire le caratteristiche fondamentali di tale asta (materiale, diametro maggiore della sezione, spessore, e un nome da attribuire a tale elemento).

Assign     ⟶     Frame     ⟶     Frame Section

Stiamo trascurando il peso proprio della struttura, quindi diremo al software di fare altrettanto attraverso i seguenti passaggi:

Define     ⟶     Load Patterns     ⟶     Add New Load Pattern

Impostiamo un nome e andiamo ad imporre il peso della struttura stessa pari a “0”, e confermo cliccando su OK.

Imponiamo poi che la nostra struttura poggi su 4 cerniere (vincoli esterni):

Assign     ⟶     Joint     ⟶     Restraints

Selezioniamo il simbolo della cerniera e il software di lato ci mostra quali sono le caratteristiche cinematiche del vincolo scelto.

Una struttura reticolare ha tutti i carichi concentrati sui nodi, quindi andremo ad applicare i carichi da noi imposti selezionando solo il corrente superiore e seguiremo i seguenti passaggi per imporre un carico concentrato di -60kN per ciascun nodo (“-“ in quanto i carichi da noi stabiliti sono rivolti verso il basso):

Assign     ⟶     Joint Loads     ⟶     Forces

In corrispondenza della casella “Force Global Z” inseriamo modulo e verso della forza scelta.

A questo punto avviamo il calcolo della struttura cliccando sul comando “Run” (►), e nella tendina che si apre comandiamo al software di calcolare soltanto l’entità di carico appena progettata da noi, escludendo le altre, quindi selezioniamo quest’ultime e clicchiamo sul comando “Do Not Run Case”. Dando “OK” il software ci mostra in automatico una rappresentazione della deformata della nostra struttura.

Abbiamo la possibilità di visualizzare i diagrammi delle sollecitazioni interne della nostra struttura sia 1) attraverso una rappresentazione grafica, sia 2) attraverso la rappresentazione dei valori (modulo e verso) degli sforzi normali di ogni asta.

1)  Frames / Cables /Tendons     ⟶     Axial Forces     ⟶     Fill Diagram

2)  Frames / Cables /Tendons     ⟶     Axial Forces     ⟶     Show Values on Diagram

Per verificare d’aver fatto tutto correttamente:

Frames / Cables /Tendons     ⟶     Shear 2-2     ⟶     Fill Diagram / Show Values on Diagram

Se otteniamo dei valori per taglio e momento vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa. Nel nostro caso risulta tutto corretto e quindi proseguiamo.

Ora dobbiamo chiedere al software di fornirci un file con tutti i dati di sforzo normale di ogni singola asta:

Display     ⟶     Show Tables     ⟶     Analisis Results

Selezioniamo il nome del nostro carico sia sotto la voce “Select Load Pattern” che sotto la voce “Select Load Case”.

Otteniamo così una tabella che esportiamo in formato Excel ( File  ⟶  Export File  ⟶  To Excel ).

Il file excel contiene varie colonne ma quelle che a noi occorrono sono soltanto le seguenti: Frame (che indica il numero dell’asta), Station (che ci indica il punto dell’asta in cui si studiano le sollecitazioni), P (indica la forza di trazione o compressione alla quale la nostra asta viene sottoposta). Cambiamo colore al carattere dei valori riguardanti le sole aste diagonali in modo da riconoscerle in seguito. A questo punto puliamo il file da tutte le colonne che non ci occorrono e proseguiamo.

Durante l’analisi, il software studia le aste in più punti (solitamente 3-4 punti differenti): ma le nostre aste sono sottoposte a solo sforzo normale e lo sforzo normale è costante, e quindi in ognuno dei punti di una stessa asta il risultato della forza normale a cui essa è sottoposta sarà identico. Per ogni asta possiamo quindi mantenere un solo valore di sforzo normale. Per rimuovere i duplicati seleziono l’intera colonna che li contiene e seguo i seguenti passaggi:

Dati  ⟶  Rimuovi duplicati  ⟶  Espandere la selezione  ⟶  Rimuovi duplicati...  ⟶  Frame  

In questo modo eliminiamo i duplicati sotto la colonna “Frame”. Seleziono la spunta “Espandere la selezione” perché vogliamo che oltre ad eliminare i duplicati sotto la colonna “Frame” si eliminino anche i valori corrispondenti che si trovano sulla stessa riga.

Ordiniamo poi tutti i valori di sforzo normale dal più grande al più piccolo in questo modo:

Home     ⟶     Ordina e filtra

Vogliamo ordinare per “P” in base ai “Valori” e “Dal più grande al più piccolo”. In questo modo avrò in cima alla colonna “P” il valore massimo di trazione ed in fondo il valore massimo di compressione. E poi viceversa:

Apro il file fornitoci per svolgere l’esercitazione. E’ diviso in due parti: acciao a trazione e acciaio a compressione.

Importo alcuni dei valori col modulo assoluto più alto e li inserisco sotto la colonna “N”. Imposto la classe di resistenza caratteristica dell’acciaio della mia struttura, il valore di E e importo i valori delle lunghezze delle aste importate. Poi in base ad A_min e I_min scelgo il tipo di tubolare da utilizzare. Verifico poi se il profilo scelto soddisfa anche le caratteristiche di sollecitazione provocate dalla trazione.

 

Forum:

DIMENSIONAMENTO DI UNA TRAVATURA RETICOLARE

Le travature reticolari sono strutture composte da più elementi rettilinei, dette aste, connessi tra loro con dei nodi, che permettono di poter coprire luci molto grandi rispetto a travi semplici. La particolarità delle travature reticolari è che caricando i nodi le aste sono seggetto solo a sforzo Normale di Trazione o Compressione. Le

Esistono due tipi di travi reticolari base: 

- Travature a griglia Cubica

-Travature a griglia Piramidale   

Da questi due modelli di travi sono stati sviluppati strutture reticolari più complesse come la trave Vierendeel che permette di non avere elementi inclinati.

Dimensiono una Travatura reticolale a griglia Piramidale

Utilizzo come strumento il programma Sap2000 per vedere i diagrammi degli sforzi Normali su tutta la struttura.

Clicco suFile > New Model.  Compare una schermata con varie possibilità di analisi strutturali. Una cosa importante da non dimenticare è di inserire le unità di misura che utilizziamo in Italia perchè il programma utilizza unità di misura standard americane. Seleziono KN, m, C e poi clicco su griglia

Compare una griglia su cui disegnerò la struttura reticolare. Utilizzo il comando linea e disegno la struttura.

Metto agli estremi gli appoggi. Dopo aver selezionato i punti in cui mettere i vincoli Clicco su: Assign > Joint > Restrains. Compare una schermata con i vincoli di Incastro, Cerniera, Carrello e Punto. Le spunte sopra il disegno del vincolo indicano quali possibilità di movimento del punto selezionato vengono bloccate

Dopo aver assegnato i vincoli vado a definire la geometria della trave.
Define > Section Properties > Frame Sections

Per aggiungere una nuova "proprietà" clicco su "Add New Property"

Compaiono diversi profili di acciaio. Nelle Travature reticolare vengono usati solitamente profili tubolari circolari o scatolari. Conviene quindi selezionare quindi o i profili "Pipe" o i profili "Tube"

Selezionando il profilo "Pipe" compaiono le caratteristiche del profilo dove posso modificare le dimensioni del diametro (Outside diameter) e dello spessore del profilo (wall thickness). La sigla A992Fy50 sta a indicare che il materiale è in acciao. Per ora non conoscendo quale deve essere la dimensioni effettiva delle travi, lasciamo le dimensioni di default e clicchiamo su ok

Seleziono tutte le travi per assegnargli le proprietà del profilo "TUBOLARE"
Clicco su Assign > Frame > Frame Sections...  e seleziono la voce "TUBOLARE"

Dopo aver definito le travi passo a disegnare le cernire che collegano le aste. Per disegnare le cerniere interne devo dire al programma che nei punti di contatto la sollecitazione di momento non deve essere trasferita da un asta all'altra. Per farlo vado su:
Assign > Frame > Releases/Partial Fixity...

sia all'inizio che alla fine (start end) di ogni asta devo spuntare la voce "Moment 22" e "Moment 33" e dire che i valore del Momento deve essere nullo. Siccome stiamo in una situazione tridimensione la mia sezione ruota attorno a due assi e non uno solo come nel modello di trave di Eulero-Bernoulli.

Così come per la definizione delle aste vado prima a definire il tipo di carico e successivamente, selezionando i nodi superiori della trave reticolare, assegnerò il carico.

Scrivo alla voce "Load Pattern Name" il nome del carico che sto definendo e alla voce "Type" definisco che tipo di carico è (se è un carico di peso, di vento di terremoto ecc...). Il carico "dead (morto)" per il sistema americano è un tipo di carico immobile. Il "Self Weight Multiplier" è il "moltiplicatore di peso proprio" ossia un parametro che aumenta un certo valore il carico che si sta definendo. clicco su "Add New Load Pattern" e così ho definito il carico.

Per assegnare i carichi ai nodi vado su
Assign > Joint Load > Forces

Nella voce "Load Pattern Name" inserisco il carico che ho definito in precedenza e nella voce "Loads" vado a inserire il valore del carico in KN lungo la direzione verticale e con segno negativo indico il verso della forza verso il basso. Uso un carico di 100 KN.

Dopo aver definito e assegnato le proprietà delle aste, le cerniere e i carichi passo all'analisi della struttura.

Clicco su:

Analize > Run Analisys

Compare una schermata in cui il programma mostra i casi che analizzerà. Sui carichi il programma effettua un'analisi lineare statica e calcola i vari sforzi e le deformazioni della struttura. In più compare anche l'analisi modale che analizza i modi possibili di oscillazione della struttura. Selezioni e clicco sul comando "run/do not run" per far svolgere l'analisi strutturale. L'unica analisi che ci interessa è quella sul caso "CARICO" perciò nella voce "action" deve essere l'unico caso in cui compare "run". Clicco su Run Now per far partire l'analisi.

Ecco la struttura deformata

per vedere le sollecitazioni vado su Display > Show Forces/stresses > Frames/cables

D

Dato che la struttura è trave reticolare seleziono lo sforzo assiale "Axial Force"

Clicco su Display > Show Tables.. per vedere i risultati dell'analisi su tutte le aste

spunto la voce "Analysis Results" e clicco su ok

Nella schermata delle tabelle bisogna selezionare in alto a destra la voce "Element Forces - Frames". Per poter dimensionare gli elementi della struttura reticolare esporto i risultati su un foglio elettronico in cui verranno presi gli elementi più sollecitati a sforzo Normale.

Nelle colonne che mostrano i dati sugli sforzi di taglio torsione e momento hanno tutti valore uguale a 0. La travatura reticolare è effettivamente soggetta solo o sforzo normale.

Nel file excell cancello tutte le voci inutili al dimensionamento e filtro i dati per avere solo le informazioni necessarie.
Le aste potrebbere avere tutte la stessa dimensione perchè se le aste più sollecitate a compressione e a trazione sono verificate allora lo sono anche quelle con sforzi minori. Nel modulo piramidale ci sono tre lunghezze (3, 3.67 e 4.24 metri) e per fare pratica con il dimensionamento ho deciso di dimensionare le aste più sollecitate per ogni lunghezza

Per le aste soggette a trazione risultano i seguenti risultati (la prima riga è la trave di lunghezza 3 metri, la seconda di 3,67 e l'ultima riga è quella di 4,24 metri)

La progettazione della struttura reticolare la sto eseguendo allo SLU ( Stato Limite Ultimo ).
Allo SLU per dimensionare l'area minima si utilizza la formula
Amin = Ned/ fyd

dove Ned è lo sforzo di progetto di compressione
fyd è la resistenza di progetto. Ricordo che la resistenza di progetto è ottenuta dividendo la resistenza caratteristica del materiale (fyk) per un coefficiente di sicurezza (γ), che da Normativa NTC 2008 è pari a 1,05

La seguente immagine evidenzia i parametri necessari al dimensionamento dei profili

Ingegnerizzando le Aree dei profili Utilizzo :
per le aste di 3 metri è necessario un profilo circolare cavo di 76,1 mm di diametro con uno spessore di 3,6 mm
per le aste di 3,67 metri è necessirio un profilo circolare cavo di 114,4 mm di diametro con uno spessore di 3,6 mm
per le aste di 4,24 metri è necessario un profilo circolare cavo di 168,3 mm di diametro con uno spessore di 5,0 mm

Per il dimensionamento delle aste compresse non è sufficiente dimensionare il profilo solo con l'area minima. Per via della duttilità dell'acciaio le aste compresso hanno un rischio di inflessione che fa collassare la struttura nonostante le aste abbiamo un'area minima verificata. Da normativa va verificata anche la snellezza della trave.
Oltre all'Area Minima la Normativa prevede che per le Membrature principali la snellezza λ deve essere inferiore a 200 per le membrature principali.
λ= l0 / i
dove l0 è la luce libera di inflessione (distanza tra due punti di flesso della deformata)
e i è il raggio d'inerzia.

Dopo aver dimensionato i profili con l'area minima verifico che il profilo sia verificato anche all'instabilità

Per le aste soggette a compressione utilizzo:
per le aste lunghe 3 metri un profilo circolare cavo di 168,3 mm di diametro con 4,0 mm di spessore
per le aste lunghe 3,67 metri un profilo circolare cavo di 219,1 mm di diametro con 5,9 mm di spessore
per le aste lunghe 4,24 metri un profilo circolare cavo di 114,3 mm di diametro con 3,6 mm di spessore

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