Trave Reticolare

 

TRAVE RETICOLARE SPAZIALE

Per modellare la trave utilizziamo autocad. dopo di che importiamo il disegno su SAP salvato precentemente in DXF

Fatto ciò selezioni l'intero reticolo e clicco: edit > edit point > merge point > merge tollerance > 0,01 (per impostare una tolleranza di errore di 1 cm)

assegno 3 vincoli alla struttura: assign > joint restraint, utilizzando 2 carrelli e una cerniera che nn siano sullo stesso asse

 

assegno il materiale e una sezione alle aste: define > sections properties > frame sections, scegliendo un tubolare di acciaio di diametro 10 cm e spesso 0,5 cm

 

dopo aver assegnato un carico nullo alla struttura trasformo tutti i nodi in cerniere interne: assign > framerelease > moment 33=0

assegno un carico ai nodi superiori di 50 KN sull'asse z

lanciamo l'analisi con run now(considerando solo il peso nullo cliccando "do not run" su dead e modal)

per visualizzare le reazioni vincolari clicco su show forces/stresses > joint

 

per vedere quale numero è stato assegnato ad ogni asta clicco su: disply options for active window e spunto sulla voce labels.

per conoscere gli sforzi assiali delle aste faccio: display > show tables > element forces - frames

Esercitazione Trave Reticolare

La travatura reticolare piana è un insieme di aste complanari vincolate ai nodi con cerniere interne, sulle quali agisce il solo sforzo normale.

Per analizzare queste strutture esistono due metodi principali: Il metodo dei nodi e quello delle sezioni di Ritter.

 

METODO DELLE SEZIONI:

Calcoliamo le reazioni vincolari:

Applichiamo le sezioni:

La prima sezione la effetuisco in modo da tagliare tre aste e permettondomi di realizzare in seguito gli equilibri con valori noti.

Grazie alla simmetria della struttura posso disegnare il risultato senza dover calcolare la seconda parte della struttura.

 

VERIFICA SU SAP, ecco i passaggi:

 

-Disegnare una trave reticolare tramite la funzione "trusses"

-Assegnare i vincoli e definire un peso nullo.

-Creare la sezione: Define_Frame section_Pipe

-Assegnare un carico puntuale selezionando l’asta superiore e cliccando su:
Assign_joint_forces e sulla casella di ‘global z’ inserire un carico negativo di 20 MPA.

-Selezionare la struttura e cliccare: Assign_frames_releases e selezionare moment 3-3 (per fare in modo che ogni asta sia collegata ad una cerniera con momento 0-0).

-Far partire l’analisi con ‘run now’ e verificare la deformata ed i diagrammi dello sforzo assiale.

-Cliccare sull’icona ‘v’ (set display options) e selezionare ‘labels’ per vedere la numerazione delle aste.

-Infine per conoscere gli sforzi normali di ciascuna asta seguire il seguente passaggio: Display_Show tables_Analisys results. In questa tabella è possibile osservare in che modo lavora ogni asta con dei valori ogni 50 cm.

 

-TRAVE RETICOLARE SPAZIALE (sap):

 

Prima di aprire il programma disegnamo la travatura con autocad 3D (evitando di disegnare con il layer 0).

Apriamo SAP e importiamo il disegno salvato precedentemente in dxf.

Selezionare tutto e cliccare: edit_edit points_erge joints_merge tolerance_0,01 (per impostare una tolleranza di errore di 1 cm)

Assegno tre vincoli: una cerniera e due carrelli: assign_joint restraints (ricordiamo di non impostare i vincoli su un'asse unico)

Assegnamo il materiale usando una sezione tubolare di diametro 10 cm e spessore 0,5 cm

Assegnamo un peso proprio nullo (in modo da analizzare unicamente l'azione dei carichi e delle forze esterne.)

Asegnamo ai nodi delle cerniere interne: assign_frame_releases_moment3-3_0

Assegnamo ai nodi superiori un carico di 50 KN sull'asse z

Lanciamo l'analisi con "run now" (considerando unicamente il peso nullo)

deformata:

diagrammi sforzo normale: (show forces_frames_axial forces)

per visualizzare le reazioni vincolare cliccare: show forces_joints

con   display_show tables_elements forces frames   possiamo analizzare gli sforzi assiali di ogni singola asta.

Le aste con valori di sforzo assiale positivo sono tiranti, quelle con valore negativo sono puntoni.


 

 

ESERCITAZIONE 1 Trave Reticolare

Le strutture reticolari sono composta da un insieme di aste rettilinee complanari, vincolate ai nodi con delle cerniere e caricate esternamente solo su queste. Esse nascono per far fronte alla necessità di impiegare strutture più leggere per superare luci più grandi. È formata da due elementi continui chiamati correnti, e da un'anima scomposta in elementi lineari, disposti in verticale e/o inclinati, chiamati montanti; tutti gli elementi sono sollecitati esclusivamente da sforzo normale di compressione (PUNTONI) o di trazione (TIRANTI).

Le aste che compongono una struttura reticolare devono essere conformate in modo da formare maglie triangolari. Il numero delle aste “a”, necessarie per collegare “n” nodi in modo stabile, cioè in modo che non presenti labilità interne, è: a = 2n -3.

Svolgiamo adesso un esercizio con il Metodo delle Sezioni di Ritter (Georg Dietrich August); questo metodo prevede di suddividere la trave reticolare in due parti mediante un’opportuna sezione che dovrà interessare oltre l’asta di cui si vuole determinare lo sforzo altre due aste. Le tre aste sezionate dovranno essere a due a due concorrenti nello stesso punto. Una volta tagliata la struttura, sui monconi delle tre aste tagliate si introducono gli sforzi normali incogniti, ipotizzandone un verso; imponendo la condizione di equilibrio alla rotazione di una delle due parti in cui è sta ta divisa la travatura rispetto al punto d’intersezione degli assi di due delle tre aste interessate dalla sezione di Ritter si ottiene lo sforzo normale nella terza asta.

1) CALCOLIAMO LE REAZIONI VINCOLARI

Essendo la struttura simmetrica e caricata simmetricamente, le reazioni saranno la somma delle forze applicate diviso 2.

 

               α = 45° --->   sen α = cos α = √2 / 2

2) ESEGUIAMO UNA PRIMA SEZIONE

Isoliamo la sezione ed evidenziamo gli sforzi normali, ipotizzandone un verso:

Ora, imponendo la condizione di equilibrio alla rotazione, ogni volta facendo polo in un punto diverso, calcolo gli sforzi normali.

Ora attraverso l'equilibrio alla traslazione verticale calcolo l'ultimo sforzo normale:

 

3) ESEGUIAMO UNA SECONDA SEZIONE

Isoliamo la sezione ed evidenziamo gli sforzi normali, ipotizzandone un verso:

    

4) CALCOLIAMO LO SFORZO NEL NODO 1 ATTRAVERSO L'EQUILIBRIO AL NODO

5) SCHEMA RIASSUNTIVO

L'asta più sollecitata risulta essere un TIRANTE ed è quella che collega i nodi 3 e 5.

Esercitazione II_Struttura iperstatica


Ora verifico con SAP2000 il risultato:
Come prima cosa, apro un nuovo modello di griglia, dando le seguenti informazioni:

Assegno un carico "nullo" alla struttura, in modo tale che SAP mi calcoli solo l'azione dei carichi e delle forze esterne.

Attraverso il comando Point, disegno un punto a 0,57L (posizione in cui, secondo i miei calcoli, dovrebbe trovarsi la Vmax).

Una volta disegnata la trave e aver assegnato i vincoli, imposto e assegno una sezione.

Assegno un carico distribuito di 20 kN, agente nella direzione della gravità.

Cliccando su "run" (ponendo "do not run case" su DEAD e MODAL) faccio partire l'analisi e posso visualizzare la deformata:

Andando su SHOW FORCES -> FRAMES posso controllare l'azione del Taglio e del Momento e verificarne i valori (i quali corrispondono a quelli calcolati manualmente).
 
Diagramma Taglio

Diagramma Momento

Ora cliccando sul simbolo della casella segnata da una "v" (DISPLAY OPTIONS FOR ACTIVE WINDOW) metto la spunta (nella sezione JOINTS) alla voce "Labels". In questo modo sappiamo quale numero è stato assegnato al nodo.

Per conoscere lo spostamente verticale V in ogni nodo, devo seguire il seguente percorso: DISPLAY -> SHOW TABLES -> selezionare ANALISYS RESULTS, e infine selezionare Joint Displacements:

Esercitazione I_Trave reticolare piana e spaziale

Una travatura reticolare piana è un insieme di aste appartenenti ad uno stesso piano, vincolate l'un l'altra da cerniere interne.
In queste aste è presente solo sforzo normale ed esistono due metodi fondamentali per risolvere questo tipo di struttura:
il metodo delle sezioni di ritter e ilmetodo dei nodi.
 

Nel seguente caso, utilizzo il primo metodo, il quale prevede la sezione di volta in volta di un numero di aste non superiore a tre e dell'analisi delle forze agenti sulle aste in questione.

Come prima cosa trovo le reazioni vincolari:

Ora applico il metodo delle sezioni (Ritter):

sezione I (effettuo i tagli passanti per 3 aste, nei punti in cui ho più incognite "note"):

sezione II

sezione III

Poichè la struttura e le forze che vi agiscono sono simmetriche, posso concludere disegnando il risultato finale:


Ora svolgo la verifica dei risultati su SAP2000:
 
Apro un nuovo modello di trave reticolare su SAP, denominato nel menu TRUSSES.

Assegno un carico "nullo" alla struttura, in modo tale che SAP mi calcoli solo l'azione dei carichi e delle forze esterne.

Imposto e assegno una sezione a tutte le aste.

Assegno un carico di 20kN sull'asse Z (in direzione della gravità) ai nodi superiori della struttura.

Trasformo tutti i nodi in cerniere interne  (Assign -> Frame -> Releases -> Moment33 =0)

Cliccando ora su "run" (ponendo "Do not run case" su DEAD e MODAL) faccio partire l'analisi e posso visualizzare la deformata:

Andando su SHOW FORCES -> FRAMES e impostando AXIAL FORCE posso vedere l'entità dello sforzo normale su ogni asta (i valori corrispondono a quelli calcolati manualmente).

Ora cliccando sul simbolo della casella segnata da una "v" (DISPLAY OPTIONS FOR ACTIVE WINDOW) metto la spunta (su FRAMES) alla voce "Labels". In questo modo sappiamo quale numero è stato assegnato ad ogni asta.

Ora, per conoscere gli sforzi normali di ciascuna asta, devo seguire il seguente percorso: DISPLAY -> SHOW TABLES -> selezionare ANALISYS RESULTS. Nella tabella è possibile osservare, asta per asta, quale è tesa e quale è compressa e di quanto ( i risultati sono ripartiti per le aste ogni 50 cm della loro lunghezza).

Infine, essendo possibile esportare quest'ultima tabella in formato Excel per una eventuale manipolazione dei dati, la modifico lasciando solo i valori che mi interessano e calcolandomi la ơ(N/A)di ciascun elemento.


Il secondo caso è quello di una travatura reticolare spaziale: la modellazione viene effettuata (per comodità e necessità) su AUTOCAD, avendo l’accortezza di non disegnare in layer 0 e di non usare polilinee (dato che dovranno risultare aste separate). 

Il file viene quindi salvato in DXF per poter essere importato in SAP2000. Quest'operazione avviene in SAP con il comando FILE > IMPORT > AutoCAD.dxf File.

Fatto ciò, seleziono l’intero reticolo ed uso Edit> Edit point  > Mmerge joints >  Merge tolerance  >  0,01 (per  impostare un errore nella giunzione delle aste di 1 cm).

Dopodiché assegno i vincoli attraverso il comando Assign  > Joint Restraints, ricordando di utilizzare cerniere e carrelli in modo che non giacciano sullo stesso asse.

Ora assegno un materiale ed una sezione alle aste (Define > Section Properties > Frame sections, scegliendo un tubolare in acciaio di diametro 100mm e spesso 5mm). 

Assegno un carico "nullo" alla struttura, in modo tale che SAP mi calcoli solo l'azione dei carichi e delle forze esterne.

Trasformo tutti i nodi in cerniere interne  (Assign > Frame > Releases > Moment33 =0)

Assegno un carico di 50kN sull'asse Z (in direzione della gravità) ai nodi superiori della struttura.

Cliccando ora su "run" (ponendo "Do not run case" su DEAD e MODAL) faccio partire l'analisi e posso visualizzare la deformata:

Andando su SHOW FORCES -> FRAMES e impostando AXIAL FORCE posso vedere l'entità dello sforzo normale su ogni asta.

Per visualizzare le reazioni vincolari basta andare in Show Forces/Stresses> Joints.

Ora cliccando sul simbolo della casella segnata da una "v" (DISPLAY OPTIONS FOR ACTIVE WINDOW) metto la spunta (su FRAMES) alla voce "Labels". In questo modo sappiamo quale numero è stato assegnato ad ogni asta.

Ora, per conoscere gli sforzi normali di ciascuna asta, devo seguire il seguente percorso: DISPLAY -> SHOW TABLES -> selezionare ANALISYS RESULTS. Nella tabella è possibile osservare, asta per asta, quale è tesa e quale è compressa e di quanto.

Infine, essendo possibile esportare quest'ultima tabella in formato Excel per una eventuale manipolazione dei dati, la modifico lasciando solo i valori che mi interessano e calcolandomi la ơ(N/A)di ciascun elemento.

Pagine

Abbonamento a Portale di Meccanica RSS