Esercitazioni

Analisi di una struttura reticolare simmetrica

Innanzitutto, per poter analizare una struttura come una struttura reticolare bisogna considerare le aste della trave puramente tese o compresse, quindi non bisogna considerare il peso proprio della struttura che causerebbe momenti e sforzi di taglio, ed inoltre ogni elemento è incernierato l'uno all'altro permettendo il momento ed i carichi esterni siano puntuali su una delle cerniere. 

Adesso prendiamo in esempio, una trave reticolare simmetrica, verificandola con il sistema delle sezioni di Ritter. Questa struttura si definisce simmetrica sotto due punti due vista, sia per la geometria, sia per la ripartizione dei carichi esterni.

Come si può vedere dalla struttura qui al lato quindi la struttura è perfettamente simmetrica, sia nella geometria che nella ripartizione dei carichi esterni.

 

 

 

Per prima cosa si verifica l'isostaticità della trave attraverso la verifica dei gradi di vincolo e di libertà.

Per definizione una struttura isostatica una struttura nel quale i gradi di vincolo sono pari ai gradi di libertà, nel caso fosseri minori la struttura si definisce labile, nel caso fossero maggiori la struttura si definisce iperstatica.

Quindi:

V = L  e  V = Vi + V    poichè i gradi di vincolo sono la somma dei vincoli interni ed esterni

V= 2 +1 = 3   2 sono i vincoli dati dalla cerniera, mentre uno è il contributo del carrello

 V viene calcolato in ogni nodo attraverso la formula 2(n-1) dove n è il numero dei corpi che si incontrano nel nodo, quindi:

nei nodi A,H    = 2(2-1) = 2 x 2 = 4

nei nodi B,G    = 2(3-1) = 4 x 2 = 8

nei nodi D,C,E = 2(4-1) = 6 x 3 = 18

quindi, i vincoli interni sono 18+8+4 = 30, i vincoli esterni sono 3, quindi V= 33

I gradi di libertà si calcola moltiplicando il numero dei corpi per 3, quindi 11x3 = 33

Quindi, V = L   

La struttura è isostatica.

Data l'isostaticità della struttura allora si possono ricavare le reazioni vincolare:

Rua, è uguale a zero, visto che non esistono altre forze orizzontali, e data la simmetria della struttura, come detto prima, allora Rva e Rvb sono uguali, ripartendosi equamenti il carico 3F.

 

Le reazioni vincolari della struttura.

Per calcolare le azioni di contatto, si può utilizzare il metodo delle sezioni di Ritter. Questo metodo prevede un taglio virtuale di 3 aste che non convergono tutte nello stesso nodo. Quindi, data la simmetrica, come più volte detto, della struttura, si può analizzare solamente metà trave, data la specularità delle forze.

Come si vede dalla figura sono stati applicati 3 tagli, in modo da prendere 3 aste non convergenti sullo stesso nodo.

 

 

Analisi del primo taglio

Attraverso la risultante dei momenti in C, si può ricavare che N1= -2F, quindi l' asta è compressa.

Invece, grazie alla risultante dei momenti in B, si può ricavare che N3 = 3/2F, quindi l asta è tesa.

L'equilibrio alla traslazione verticale invece, fa ricavare che N2= F2/2, quindi l'asta è  è tesa.

N1 e N3 erano facilmente prevedibili, dato che in una trave reticolare semplice, il corrente superiore è sempre compresso, mentre quello inferiore è sempre teso.

Analisi del secondo taglio

Facendo l'equilibrio alla traslazione verticale e avendo scomposto N4 nelle sue componenti orizzontali e verticali, si può ricavare quest'ultima, la quale è uguale a          -3/2F2. Quindi l'asta è compressa.

 

 

Analisi del terzo taglio

Dall'equilibrio dei momenti in D si ricava che N5 è 3/2F, quindi l'asta è tesa.

Dall'equilibrio alla traslazine verticale, si ricava che N6 è uguale a 5F2/2, anche quest'asta è tesa.

 

 

 

In questo schema si possono vedere gli sforzi normali presenti sulla trave, con i rispettivi valori espressi in kN. In giallo sono evidenziate la aste tese, mentre soon state lasciate a matita quelle compresse.

 

 

Analisi di una struttura reticolare asimmetrica

 Seguo i passaggi di verifica dell'esercizio precedente, ossia controllo per prima cosa che la struttura è isostatica.

Quindi V deve essere uguale a L ed in questo caso sono:

L = 3x11 =33

Ve = 3

Vi = 2(n-1), quindi:

nel nodo A = 2(3-1)=4

nel nodo B = 2(2-1)=2

nel nodo C = 2(3-1)=4

nel nodo D = 2(5-1)=8

nel nodo E = 2(4-1)=6

nel nodo G = 2(3-1)=4

nel nodo H = 2(3-1)=2

Quidni Vi  è uguale a 30 e V= 30 +3=33 = L

La struttura è isostatica.

Calcolo delle reazioni vincolari

Per calcolare Ruh, basta fare l'equilibrio dei momenti in A, trovato Ruh, basta fare l'equilibro alla traslazione orizzontale e verticale per trovarsi le reazioni vincolari in A.

 

 

Quindi, si ha che:

 

 

 

A questo, attraverso il metodo dei nodi vengono calcolate le azioni di contatto. Questo modo isola ogni nodo e le forze agenti su questi. 

Nodo H

Scomponendo la forza N2  nelle sue componenti orizzontali e verticali, si ricava facilmente attraverso gli equilibri alla traslazione verticale ed orizzontale che N2=0, e che l'asta due quindi è scarica, e che N1 = 3F , quindi l'asta è compressa.

Da notare che nel metodo dei nodi, le frecce che nei diagrammi rappresentanole forze che l' asta applica sul nodo, quindi si ha una rappresentazione grafica leggermente diversa rispetto al metodo di Ritter.

Nodo G

Da qui sono facilmente ricavabili N3 (F, l'asta è compressa) e N4 (-3F, anche quest'asta è compressa).

 

 

Nodo C

In questo caso è molto semplice dedurre che l'asta 7 sia scarica è che N8 sia uguale a -F, quindi compressa.

 

 

 

Nodo A

 Scomponendo la forza N9 nelle sue componenti orizzontali, anche qui è facile trovare gli sforzi assiali delle aste:

N9 = -2F2 (l'asta è compressa)

N8 = -F (anche quest'asta è compressa)

 

Sforzo normale della trave:

In rosso sono evidenziate le aste compresse e blu quelle tese. Ben quattro aste sono scariche.

 

Qui invece vengono mostrati anche i valori (calcolati attraverso l'utilizzo di SAP2000)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Progetto di una trave inflessa

 

Dato l'impalcato rappresentato nell'immagine seguente, verrà studiata e progettata la trave maggiormente sollecitata (quella indicata) in tre diverse tecnologie per confrontarle e studiarle: legno, acciaio e calcestruzzo armato.

 

 

1 | Legno

 

 

 

 

 

 

 

Nel disegno a fianco si può vedere la stratigrafia della struttura orizzontale lignea con i suoi spessori ed i suoi diversi componenti.

 

La progettazione della trave si divide innanzitutto nella scelta delle tecnologie da usare (come si vede dall'immagine precedente) e nel calcolo della trave.

Per prima verrà prima dimensionato un travicello del solaio, verificato, ed in seguito verrà dimensionata la trave, ed anch' essa verificata.

 

Progetto a flessione di un travicello in legno

 

Analisi dei carichi agenti su una porzione di un mq del solaio 

 

Per il calcolo dei carichi, bisogna suddividere in carico strutturale, permanente e accidentale. Lo strutturale è tutto ciò che è portante, permanente è tutto ciò è non strutturale, e accidentale sono dei carichi legati alla funzione degli ambienti.

Il carico accidentale è un valore tabellato dato dalla normativa a seconda delle funzioni, mentre quello strutturale e quello permanente vanni ricavati attraverso lo studio delle tecnologie usate e dalla morfologia dell'edificio.

Per esempio nel carico permanente vanno calcolate le densità superificiali moltiplicando il peso specifico dei singoli materiali per i loro spessori.

 

Calcolo Carico Strutturale

 

Tavolato 0,03 m * 490 kg/mc = 14,7 kg/mq

 

Totale qs: 14,7 kg/mq = 0,15 kN/mq

 

Calcolo Carico Permanente

 

Massetto alleggerito 0,07 m * 480 kg/mc = 33,6 kg/mq

Malta allettamento 0,02 m * 1800 kg/mc = 36 kg/mq

Pavimento in cotto 0,02 m * 2300 kg/mc = 46 kg/mq

Impianti 50 kg/mq

Tramezzi 100 kg/mq

 

Totale qp: 265,6 kg/mq = 2,65 kN/mq

 

Calcolo Carico Accidentale

 

Costruzione per civile abitazione 2 kN/mq

 

Somma dei carichi agenti su un'area di 1mq 4,80 kN/mq

 

Calcolato il carico totale agente su un'area di solaio, converto il peso a metro quadro in densità lineare, la quale corrisponde al carico agente sul filo della trave. Quindi basta moltiplicare la densità superificiale per l'interasse (1m), quindi:

4,80 kN/mq * 1 m = 4,80 kN

 

Calcolo del momento sul travicello

 

Una volta trovato il carico totale, per poter procedere al calcolo del momento bisogna inserire la luce (in questo caso 3,30 m), poichè è il fattore che influisce maggiormente sull'azione di contatto. Considerando il travetto come una trave appoggiata, sappiamo che il momento massimo è pari a ql²/8 in mezzeria, quindi avendo impostato il foglio excel con questi parametri , possiamo ricavare agilmente il momento massimo,

 

vale a dire 6,53 kNm

 

Calcolo resistenza flessionale di design

 

Lo step successivo è di calcolare la resistenza flessionale di design, per il legno bisogna tenere conto di più fattori legati anche alla normativa.

 

Fmk è la resistenza caratteristica a flessione ( 28 Mpa per il castagno), Kmod è un coefficiente correttivo che tiene conto dell’effetto, sui parametri di resistenza, sia della durata del carico sia dell’umidità della struttura (0,6 per i carichi permanenti su solai in legno massello), ed un fattore γm che è il coefficiente parziale di sicurezza relativo al materiale (per il legno massello 1,5).

 

Inserendo i dati nella tabella excel si ha che la resistenza di design fd è pari a 11,20 Mpa.

 

 

Calcolo altezza travicello

 

L'ultimo step consiste nel calcolare l'altezza della trave, ponendo una base come dato.

Sfruttando le proprietà di una sezione rettangolare , sappiamo che il modulo di resistenza flessionale Wx è ugulae bh²/6 (ricavato dal momento d'inerzia ) , e che è anche uguale al rapporto fra il momento massimo e la resistenza di design ( Wx = Mmax/ fd) , quindi uguagliando le due equazioni si può ricavare che:

 

h = (6*Wx *b)^1/2

 

Compilando il foglio excel si ha che l'altezza è 16,79 cm e la base 12 cm

Quindi il travicello avrà dimensioni 12x18 cm 

 

 

Verifica a flessione della trave in legno 

Per verificare la resistenza della trave viene considerato anche il peso proprio del travicello stesso, quindi il carico strutturale sarà:

 

Calcolo Carico Strutturale

 

Tavolato 0,03 m x 490 kg/mc = 14,7 kg/mq

Peso proprio (0,12m x 0,18m x 490 kg/mc )/ 1 m= 8,82 kg/mq

 

Totale qs: 26,52 kg/mq = 0,26 kN/mq

 

Quindi il carico totale diventa 4,91 kN/mq, e ripetendo il procedimento precedente abbiamo che l'altezza richiesta sarebbe 16,98 cm, quindi il travicello è verificato.

 

 

 

Progetto a flessione della trave in legno

Analisi dei carichi agenti su una porzione di un mq del solaio

 

Il peso agente sulla porzione unitaria del solaio è uguale a quella a calcolata per la verifica del travicello, quindi 4,91 kN/mq. 

Analisi dei carichi agenti sulla trave

 

Per poter calcolare il carico agente sulla trave basta moltiplicare il peso al mq del solaio per l'interasse, che per la trave è 3,00 m, quindi 

4,91 kN/mq x 3,00 = 14,73 kN/m 

Calcolo del momento sulla trave

 

Il momento, grazie al foglio excel risulta come dettto precedentemente facilmente calcolabile, ponendo sempre la trave come doppiamente appoggiata, possiamo calcolare l'azione di contatto che equivale a ql²/8 ( e la luce è 5m). Quindi,

M = 46,03 kN/mq

 

Calcolo resistenza flessionale di design

 

La resistenza flessionale di design è la medesima visto che il materiale è lo stesso, quindi,

fd =11,20 Mpa.

 

Calcolo altezza trave

 

Con le stesse relazioni con cui si è trovata l'altezza utile del travicello, si calcola quella della trave, ponendo però la base non 12 cm ma 20 cm. L'altezza quindi risulta 34,52 cm, quindi la trave utilizzata sarà 20cm x 35cm.

 

Verifica a flessione della trave 

Per verificare la resistenza del travicello viene considerato anche il peso proprio del travicello stesso, quindi il carico strutturale sarà:

 

Calcolo Carico Strutturale

 

Peso solaio strutturale 0,26 kN/mq

Peso proprio (0,20m x 0,35m x 490 kg/mc )/ 3 m= 11,43 kg/mq = 0,11 kN/mq

 

Carico Totale Strutturale 0,37 kN/mq

 

Verifica altezza trave 

Utilizzando i nuovi carichi, l'altezza della trave risulta essere 34,91 cm, quindi minore della trave che è 35 cm. Dato il poco scarto tra le due altezze sarebbe auspicabile una trave più alta che possa far fronte in modo migliore a carichi imprevisti.

 

 

 

 

 

 

2| Acciaio

 Sempre analizzando lo stesso impalcato, però cambiando tecnologia calcolo l'altezza del solaio e della trave.

 

 

Nella figura si vede il solaio in lamiera grecata con getto in calcestruzzo. Il pavimento ed il massetto sono i medesimi del solaio in legno, però invece di essere a vista nell'intradosso ha un controsoffitto.

L'altezza della lamiera e del getto è stato calcolato con delle tabelle di dimensionamenti di massima in base alla luce della lamiera.

 

 

 

 

Con questa tabella è stato dimensionato e ricavato il peso del solaio con la lamiera grecata. In basso si vede la sezione della lamiera grecata e la tipologia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carico Strutturale

Lamiera grecata con getto di cls 1,5 kN/mq

 

Carico Permanente

 

Massetto alleggerito 0,07 m * 480 kg/mc = 33,6 kg/mq

Malta allettamento 0,02 m * 1800 kg/mc = 36 kg/mq

Pavimento in cotto 0,02 m * 2300 kg/mc = 46 kg/mq

Impianti 50 kg/mq

Tramezzi 100 kg/mq

Controsoffitto 10 kg/mq

 

Totale qp: 275,6 kg/mq = 2,75 kN/mq

 

Calcolo Carico Accidentale

 

Costruzione per civile abitazione 2 kN/mq

 

Somma dei carichi agenti su un'area di 1mq 6,25 kN/mq

 

Calcolato il carico totale agente su un'area di solaio, converto il peso a metro quadro in densità lineare, la quale corrisponde al carico agente sul filo della trave. Quindi basta moltiplicare la densità superificiale per l'interasse (3m), quindi:

6,25 kN/mq * 3 m = 18,75 kN

 

Calcolo del momento sulla trave

 

Una volta trovato il carico totale, per poter procedere al calcolo del momento bisogna inserire la luce (in questo caso 5 m), poichè è il fattore che influisce maggiormente sull'azione di contatto. Considerando il travetto come una trave appoggiata, sappiamo che il momento massimo è pari a ql²/8 in mezzeria, quindi avendo impostato il foglio excel con questi parametri , possiamo ricavare agilmente il momento massimo,

vale a dire 58,59 kNm

 

Calcolo resistenza flessionale di design

 

La resistenza flessionale di design nell'acciaio è semplicemente la resistenza caratteristica del materiale diviso per γm che è il coefficiente parziale di sicurezza relativo al materiale (per l'acciaio da carpenteria è 1,05).

La resistenza caratteristica, invece, avendo usato un acciaio Fe 360/S235 è pari a 235 Mpa, quindi:

fd = 223,81 Mpa

 

 

Calcolo altezza sezione della trave

 

Il calcolo della sezione della trave in acciaio è lievemente diverso rispetto a quello della trave in legno. Il modulo di resistenza Wx è sempre pari a Mmax/ fd, e non essendo la sezione quadrata il modulo d'inerzia sarà completamente differente, perciò Wx va verificato sul sagomario delle travi IPE, il quale riporta tutte le caratteristiche geometriche di ogni sezione. Quindi.

Wx = 261,80 cmc

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quindi dato il valore di Wx scelgo una trave IPE 240, il quale modulo di resistenza è 324 cmc, ampiamente sopra il valore di progetto.

 

 

Verifica a flessione della trave in acciaio

 

Per verificare la resistenza della trave viene considerato anche il peso proprio della trave stessa, quindi il carico strutturale sarà:

 

Lamiera grecata con getto di cls 1,5 kN/mq

Peso proprio trave 30,7 kg/m x 1/3m = 10,23 kg/mq = 0,1 kN/mq

 

Totale qs: 1,6 kN/mq

 

 

Verifica sezione

 

Utilizzando i nuovi carichi, l'altezza Wx risulta essere 265,99 cmc, quindi ancora molto minore rispetto al valore della trave data, che è 324 cmc. La trave è verificata.

 

 

 

 

 

 

 

   3| Calcestruzzo

 

 

 In questa figura si può notare come il passo dei travetti sul solaio, ossia 50 cm, e la luce, 3,00m

 

 La stratigrafia è simile a quella dei casi precedenti, ossia, la parte strutturale è diversa, quindi un solaio in laterocemento, mentre tutta la parte superiore è identica ai casi sopracitati. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Progetto a flessione di un travetto in cls

 

Analisi dei carichi agenti su una porzione di un mq del solaio

 

Carico strutturale

Caldana 0,04 m x 2400 kg/mc = 96 kg/mq = 0,96 kN/mq

 

Carico Permanente

 

Massetto alleggerito 0,07 m x 480 kg/mc = 33,6 kg/mq

Malta allettamento 0,02 m x 1800 kg/mc = 36 kg/mq

Pavimento in cotto 0,02 m x 2300 kg/mc = 46 kg/mq

intonaco 0,03 m x 100 kg/mc = 3 kg/mq

Impianti 50 kg/mq

Tramezzi 100 kg/mq

Pignatte 66,4 Kg/mq

 

 

Totale qp: 332 kg/mq = 3,30 kN/mq

 

Calcolo Carico Accidentale

 

Costruzione per civile abitazione 2 kN/mq

 

Somma dei carichi agenti su un'area di 1mq 6,26 kN/mq

 

 

 

 

 

Calcolo resistenza di design del cls

 

La resistenza di design del calcestruzzo si trova mediante la riduzione della resistenza caratteristica. Infatti data la poca affidabilità del materiale vi sono coefficienti di riduzione molto alti, infatti

 

fcd = αα fcd/ɣ

dove αα = 0,85e ɣ è 1,6

 

 

Quindi usando un calcestruzzo di classe C 30/37 (dove 30 MPa è la resistenza caratteristica) si avrà che,

fcd = 17,14 Mpa

 

 

 

 

Calcolo resistenza di design dell'acciaio

 

Per l'armatura vale lo stesso discorso fatto per l'esercizione del solaio in acciaio, quindi si divide la resistenza caratteristica per un fattore riduttivo, che per l'acciaio d'armatura è di 1,15. Quindi usando un'acciaio B 450 C

(l'unico usabile in zona sismica) si avrà che

 

fyd = 391,30 Mpa

 

 

 

 

Calcolo altezza utile del travetto

 

Per calcolare l'altezza utile del travetto ho bisogno dei valori r e α, che dipendenti dalle resistenza dei materiali, rappresentaono dei fattori di omogeneizzazione della sezione, e vengono calcolati direttamente dal foglio excel.

 

α = fc/fc+ff/n (dove n= Ef/Ec )

hu= r √M/b

 

Inoltre bisogna impostare una base, che solitamente per un travetto è di 10 cm, quindi l'altezza utile del travetto sarà di 12,02 cm, sommando 5 cm di copriferro (delta) la sezione sarà alta 17,02cm, ossia 20 cm.

 

Verifica a flessione di un travetto in cls

 

La differenza rispetto alla fase di progetto è la considerazione del peso proprio nei carichi strutturali, quindi:

 

Carico strutturale

 

Caldana 0,04 m x 2400 kg/mc = 96 kg/mq = 0,96 kN/mq

P.proprio (0,10m x 0,20m x 2400 kg/mc )/ 0,5 m= 96 kg/mq = 0,96 kN/mq

 

Carico strutturale totale 1,92 kN/mq

 

Somma dei carichi agenti su un'area di 1mq 7,22 kN/mq

 

Verifica Travetto

 

Utilizzando i nuovi carichi, l'altezza del travetto (compresa di copriferro) risulta essere 17,64 cm, quindi minore di 20cm. Il travetto è verificato.

 

 

Progetto a flessione della trave in cls

 

Analisi dei carichi agenti su una porzione di un mq del solaio

 

I carichi agenti sulla trave sono i medesimi di quelli calcolati per la verifica del travetto.

Quindi il carico totale è di 7,22 kN/mq

 

Progetto trave

 

Cambiando la grandezza della luce e dell'interasse (rispetto al travetto) si calcola nell'esatta maniera la grandezza della trave, quindi si avrà che la trave ha altezza di 36,54cm , quindi per correttezza di mmisure si adotta una trave 20x40 cm.

 

 

Verifica a flessione della trave in cls

 

Carico strutturale

 

Caldana 0,04 m x 2400 kg/mc = 96 kg/mq = 0,96 kN/mq

Travetti (0,10m x 0,20m x 2400 kg/mc )/ 0,5 m= 96 kg/mq = 0,96 kN/mq

P.proprio(0,20m x 0,40m x 2400 kg/mc )/ 3m = 64 kg/mq = 0,64 kN/mq

 

Totale qs: 2,56 kN/mq

 

Verifica trave

 

Ricalcolando con il foglio excel l'altezza della trave, risulta che la verifica da 39,66 come altezzaa totale, quindi la trave è verificata, dato che in fase di progetto era stata decisa alta 40 cm. Tuttavia, dato lo scarso margine della verifica, sarebbe auspicabile una sezione con altezza maggiore.

   

 

 

 

 

Analisi di una struttura reticolare spaziale in acciaio

 

Disegno della struttura su rhino

 Per rappresentare la travatura reticolare spaziale, mi sono avvalso di rhinoscript, un editor di testo che permette di parametrizzare e matematicizzare curve e superfici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per iniziare ho creato la griglia con le diagonali della parte inferiore della trave spaziale.In seguito ho disegnato la parte superiore della piastra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Infine ho disegnato le aste centrali, creando un doppio ciclo for, è possibile far partire le aste (in questo caso linee, dato che dovranno essere importate su sap200) dai punti della grigla e congiungerli a quelli superiori. La sicurezza di questo metodo è che assicura il non ripetersi delle aste.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima di salvare in dwf, per esportare su sap2000, conviene cambiare layer agli oggetti, in questo caso le aste faranno parte del layer1

 

Analisi della struttura su SAP2000

 

Importo il dxf su sap, e comincio a mettere i vincoli alla struttura. Applico 4 cerniere ai quattro angoli della trave , applico i nodi alle estremità delle aste, rilasciando i momenti all'inizio e alla fine di queste.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Definisco una sezione (tubolare), un materiale (acciaio) e la assegno a tutte quante le aste.

 

 

I passi successivi riguardano i carichi, quindi, si definisce un carino, privo di peso proprio ( del moltiplicatore), la direzione (quindi l'asse ed il verso), la quantita del carico (i kN), ed i punti a cui assegnarli ( in questo caso tutti i nodi superiori della trave).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questo punto basta far partire l'analisi, facendo attenzione a far partire soltanto i carichi concentrati precedentemente assegnati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questo punto il programma mi restituisce la deformata, le azioni di contatto, e i valori di queste, in questo caso ci interessano i valori massimi di N, per progettare le aste tese e compresse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 La seguente tabella racconta i valori dell'asta più tesa e di quella più compressa.

 

 

  

Progetto delle aste compresse

 

La sollecitazione massima di compressione delle aste della travatura è uguale a 385,631 Kn. Quindi avendo lo sforzo normale e la resistenza di design ( per le aste ho scelto un acciaio Fe 510 S 355, quindi dividendo la resistenza caratteristica, 355 Mpa, per il coefficiente di sicurezza, 1.15, ricavo che la resistenza di design è 308,7 Mpa), posso ricavare l'area della sezione. Quindi

 

A = N/σ = 385631 N / 335 N/mmq = 1151,13 mmq = 11,51 cmq

 

 

Controllando il sagomario dei profili tubolari cavi, adotto una sezione di area 12,9 cmq con diamentro interno di 139 mm e spessore di 3 mm.

 

Verifica a resistenza

Bisogna verificare se il rapporto tra lo sforzo normale e l’area del nuovo profilo risulti essere inferiore ad fd:

385631 N/1290 mmq = 298,93 N/mmq < 335 N/mmq

La resistenza dell'asta è verificata.

 

Verifica carico critico

 

Per concludere il progetto della trave bisognerà verificare se la sezione è in grado di sopportare lo sforzo di compressione, attraverso la formula del carico critico euleriano, fenomeno che avviene se un elemento strutturale, soggetto a compressione, si inflette e sbanda a causa della sua snellezza. Quindi sapendo che il

carico eureliano corrisponde a

 

Pcr= (π² x E x Jmin)/l0² dove

 

E= Modulo di elasticità

Jmin= momento di inerzia minimo della sezione risultante dal profilario

l0= lunghezza libera di inflessione, che dipende dal materiale, dai vincoli e dalla sezione, in questo caso essendo un'asta doppiamente incernierata la lunghezza libera di inflessione è uguale alla lunghezza stessa dell'asta.

Pcr= (3,14 x 3,14 x 210000N/mmq x 3010000 mm4)/ (2828 mm)² = 779266 N = 779 kN

 

Quindi visto che il carico critico è maggiore rispetto allo sforzo normale allora l'asta è verificata.

 

verifica a snellezza:

 

λ = l0 /ϱ < 200

dove l0= luce libera di inflessione

ϱ = raggio di inerzia che in fase di verifica ricavo dal profilario

λ = 282,8 cm / 4,83 cm = 58,55 < 200, quindi è verificato

Progetto delle aste tese

 

La sollecitazione massima di tensione delle aste della travatura è uguale a 385,631 Kn. Quindi avendo lo sforzo normale e la resistenza di design ( per le aste ho scelto un acciaio Fe 510 S 355, quindi dividendo la resistenza caratteristica, 355 Mpa, per il coefficiente di sicurezza, 1.15, ricavo che la resistenza di design è 308,7 Mpa), posso ricavare l'area della sezione. Quindi

 

A = N/σ = 225325 N / 335 N/mmq = 672,61 mmq = 6,72 cmq

 

Controllando il sagomario dei profili tubolari cavi, adotto una sezione di area 8,10 cmq con diamentro interno di 889 mm e spessore di 3 mm.

 

Verifica a resistenza

Per le aste tese, invece basta la verifica a resistenza quindi verificare se il rapporto tra lo sforzo normale e l’area del nuovo profilo risulti essere inferiore ad fd:

225325 N/ 810 mmq = 278,17 N/mmq < 335 N/mmq

La resistenza dell'asta è verificata.

 

 

 

 

Esercizio trave reticolare 001

Descrizione esercizio:

Trave reticolare con 11 aste e una disposizione simmetrica degli elementi,e una ripartizione delle forze anch’essa simmetrica.La trave reticolare è isostatica in quanto i gradi di libertà sono uguali ai gradi di vincolo(L=V).

Passaggio 1

Verifica isostaticità:

V=Ve+Vi   (somma dei vincoli esterni ed interni)

Ve=3

Vi=2(n*-1)

n*=numero aste per ogni nodo

Vi=30

V=3+30=33

Gradi di libertà:

L*x11

L*=numero aste

11x3=33

V=L   VERIFICATO

Passaggio 2

Calcolo reazioni vincolari:

Il modello non presenta carichi o forze applicate in orizzontale,pertanto essendo la struttura simmetrica le sole forze verticale saranno ripartite ugualmente tra il carrello e la cerniera.

Rua=Ruh=0

Rva=Rvh=30 kn

Passaggio 3

Risoluzione modello:

In questo caso ho ritenuto opportuno risolvere il modello con il metodo delle sezioni di Ritter,tagliando laddove necessario la trave in modo da avere 3 aste sezionate e poter fare il calcolo dei momenti intorno ad un polo,ovvero un nodo della trave.Ricaverò da questo calcolo un valore dello sforzo assiale dell’asta,che sarà di compressione(puntone) o di trazione(tirante).


In casi particolari potrò sezionare anche 2 sole aste(come nel nodo A).Tale che andrò a fare in questo caso anziché il calcolo dei momenti intorno ad un polo,farò invece il calcolo degli equilibri delle forze dirette in verticale(∑Fy) e/o in orizzontale(∑Fx).Anche in questo caso ricaverò un valore di sforzo assiale di compressione o trazione dell’asta.


Considerazioni finali:

Il modello essendo simmetrico facilita le operazioni di calcolo,andrò così a calcolare solo metà della trave sapendo già dall’inizio che gli elementi simmetrici hanno stessi valori.Per quanto riguarda la verifica dell’isostaticità avrei potuto anche usare un altro metodo ovvero, 2n-m=3,(n-numero nodi,m-numero aste).Nel caso il valore risultante fosse minore di 3 l’uguaglianza non è verificata e la trave non sarà in condizioni di equilibrio statico.
Le travi reticolari sono impiegate in architettura per la loro efficienza su grandi luci,dovuta per prima istanza all’alta resistenza dell’acciaio.Altri vantaggi sono dovuti al minor utilizzo di materia prima e quindi minor peso della struttura,ne consegue un massimo sfruttamento degli elementi che la compongono.Ciò è permesso sfruttando un metodo semplice ed efficace che è la geometria e la forma dei componenti.In ultimo esistono vari modelli di travature reticolari es. Warren(come quella dell’esercizio),Vierendeel,Howe ecc.che hanno forme e comportamenti differenti ma che utilizzano tutte lo stesso principio geometrico e di ripartizione degli sforzi sulle aste.

 

 

DIMENSIONAMENTO TRAVE IN LEGNO,ACCIAIO,CLS. ARMATO.

Ho immaginato in questo esercizio il solaio di copertura di un piccolo edificio,pertanto nell’analisi dei carichi accidentali dovrò considerare questo dato ,che ricaverò dalla normativa vigente.Inoltre nello specifico dell’esercizio ho ipotizzato un piccolo sbalzo.Quindi già da adesso saprò che nel calcolo del momento max. della trave avrò un valore diverso rispetto a quello di una trave appoggiata.Nel mio caso il momento max è pari a ql²/18.

Dati progetto:
Luce= 6 m.
Sbalzo= 2 m.
Interasse= 5 m.
Area d’influenza (interasse x luce + sbalzo)= 40 mq.


Analizzo la struttura per trovare il momento max. e inserirlo nel file excel.

 

 

Analisi dei carichi

Nell’analisi del carico totale incidente sulla trave, dovrò tener conto di 3 carichi ,ovvero:

qs:carico strutturale che dipende dalla tecnologia impiegata.
qp:carichi permanenti,dipende anche qui dalla tecnologia impiegata per il solaio,ma verranno compresi in questo valore anche altri fattori quali,incidenza del peso dei tramezzi,impianti,intonaci,ecc.
qa:carichi accidentali, dipendono dalla funzione dell’edificio e seguono le direttive della normativa vigente.Nel mio caso,ovvero copertura praticabile(CAT. H2-valida per coperture e sottotetti).La normativa mi rimanda alla categoria di appartenenza dell’edifico,pertanto avendo deciso di fare il solaio di copertura di un piccolo negozio, il valore qk(carichi verticali uniformemente distribuiti) sarà di 4 Kn/mq.Fatta questa necessaria premessa inizierò a fare i calcoli per ogni tecnologia impiegata.


Nell’analisi dei carichi dovrò tener conto del volume e del peso specifico del materiale impiegato.Successivamente dividerò il suo peso per l’area d’influenza analizzata.Faccio l’esempio di un pannello osb.

P=V x ɣ=(1m x 1m  x 0,02 m) x 5 Kn/mc. =0,1 Kn (valore unitario di un pannello osb)
Q= P/A = 0,1 Kn/mq.


Legno

 

 

 

Qs-carico strutturale (ɣ x h):

pannello osb:0,02 m x 5 Kn/mc. =0,1 Kn/mq (valore unitario di un pannello osb) ---I pannelli di osb sono 2,quindi moltiplico il valore di un pannello(0,1 Kn/mq ) per 2. 0,1 Kn/mq x 2= 0,2 Kn/mq.

Q=P/A= 0,2 Kn / 1mq.= 0,2 Kn/mq.

Listelli in larice: (0,025 m x 0,05 m) x 6 Kn/mc.= 0,0075 Kn/mq x 2(numeri di listelli in un metro lineare)= 0,015 Kn/mq.
Qs=0,215 Kn/mq

Qp-carico permanente(ɣ x h):

Copertura in tavole di larice:  0,02 m x 6 Kn/mc = 0,12 Kn/mq
Guaina impermeabilizzante: 0,30 Kn/mq(valore standard)
Pannello isolante in lana minerale: 0,15 m x 0,3 Kn/mc= 0,065 Kn/mq
Barriera al vapore: 0,30 Kn/mq(valore standard)
Controsoffitto in cartongesso: 0,02 m x 1 Kn/mc= 0,02 Kn/mq
Qp= 0,805 Kn/mq

Carico accidentale:

Qa = 4 Kn/mq  (come da normativa)
Qtot (qs+qp+qa) = 5,02 Kn/m

Dimensionamento travetti:

 

Calcolo del carico totale per metro lineare(q):
interasse: 1m
luce:5 m
(qs+qp+qa) x interasse = 5,02 Kn/mq x 1m = 5,02 Kn/m
Avendo ricavato il valore q,e sapendo già il valore del momento max di una trave doppiamente appoggiata con sbalzo(ql²/18),otterrò in questa maniera un dimensionamento appropriato del travetto in legno.

M=(q x l²/18) 5,02 Kn/m x 25 mq/18 = 6,972  Kn x m

Fd di progetto; fm è la resistenza a flessione del legno mentre kmod è un coefficiente compreso tra 0,3 e 0,5 in funzione della durata del carico nel tempo,tiene conto del suo deterioramento.

Ipotizzo una base del travetto di 15 cm e,inserendo questo dato nel foglio excel,ricavo un’altezza della sezione di 12,52 cm.Approssimo quindi a 15 cm.

Ricalcolo a questo punto il carico strutturale aggiungendo il peso a metro lineare dei travetti,per verificare se anche con l’aggiunta del peso proprio del travetto,il calcolo è giusto.

Qs + (0,15 x 0,15) x 6 Kn/mc x 1m = 0,2 + 0,135= 0,335 Kn/mq

L’altezza indicata con il nuovo carico è sempre inferiore di 15 cm. (12,69cm<15cm).
Il calcolo del travetto è verificato!

   interasse             qs               qp              qa          q(Kn/m)        luce      M(kn x m)      fm,k                Fd                 b(cm)       h(cm)

 

Dimensionamento trave:

 

interasse: 5 m
luce:  8 m
q= P/A
Qs:0,335 Kn/mq
Qp:0;82 Kn/mq
Qa: 4 Kn/mq
Qtot= 5,155 Kn/mq

Calcolo del carico totale per metro lineare(q):

Qtot x interasse= 5,155 Kn/mq x 5 m = 25,775 Kn/m

Il procedimento del dimensionamento della trave è lo stesso di quello per i travetti,ipotizzo anche in questo caso una base della mia trave in legno di 30 cm.Immetto questo dato nel foglio excel e ricaverò così un’altezza della sezione della trave che poi andrò ad approssimare per eccesso,per essere più sicuro in fase di verifica.In questo caso il risultato ottenuto è 32,11 cm,che io approssimo a 35 cm.

    interasse              qs              qp            qa             q(Kn/m)      luce       M(kn x m)        fm,k              Fd                b(cm)      h(cm)

 

B= 30 cm                 H= 35 cm                Area sezione= 0.105 mq

Moltiplico l’area della sezione per il peso specifico del materiale.Infine divido il risultato per l’interasse.

(0,105 mq. X 6 Kn/mc) / 5 m x = 0,126 Kn/mq

Aggiungo a qs il valore del peso della trave per metro quadro.

Qs+0,126 Kn/mq = 0,56 Kn/mq

Ricalcolando Qtot. Includendo il peso della trave,il valore dell’altezza della trave che ottengo è 32,50cm<35cm.Il calcolo della trave è verificato!

 

    interasse           qs             qp              qa               q(Kn/m)         luce         M(kn x m)         fm,k              Fd          b(cm)      h(cm)

 

ACCIAIO

 


Qs-carico strutturale:
lamiera grecata(sp. 0,6 cm):0,065 Kn/mq (valore da tabella società produttrice-EDIL LOMBARDO S.R.L.)
getto di cls. collaborante*: 0,08 m x 25 Kn/mc = 2 Kn/mq
qs= 2,065 Kn/mq

Qp-carico permanente(ɣ x h):

Massetto: 0,04m x 10 Kn/mc= 0,4 Kn/mq
Guiana impermeabilizzante:0,30 Kn/mq (valore standard)
Isolante in lana minerale: 0,10 m x 0,3 Kn/mc =0,03 Kn/mq
Pavimentazione in pietra(gneiss):  0,02 m x 2,6 Kn/mc= 0,51 Kn/mq
Controsoffitto in cartongesso: 0,02 m x 1 Kn/mc= 0,02 Kn/mq
qp= 1,26 Kn/mq

Qa-carico accidentale:

qa: 4Kn/mq
Qtot= 4 + 1,46 +2,065= 7,325 Kn/mq


Dimensionamento travetti:

Qtot x interasse (1 m) = 7,325 Kn/m

interasse:1 m
luce:5 m

Inseriti i rispettivi carichi nella tabella di excel,ricavo un valore del modulo di resistenza pari a 95,72 cm³.Nel profilario il valore che più si avvicina a questo risultato è quello dell’ IPE 160 (Wx= 109 cm³).Il peso di questo profilo è 15,8 kg/m.Ricordo per scrupolo che il modulo di resistenza è calcolato attraverso il rapporto tra il momento max agente e la tensione di progetto Fd(M/fd).

   interasse              qs               qp             qa          q(Kn/m)       luce         M(kn x m)        fyk                    Fd                    Wx(cm³)

 Calcolo quindi il peso dei travetti in un metro quadro.

0,15 Kn/m / 1 m=  0,15 Kn/mq----------qs + 0,15 Kn/mq = 2,215 Kn/mq
Questo risultato lo inserirò di nuovo nella tabella per calcolarmi il modulo di resistenza della trave.
 

 interasse             qs              qp              qa            q(Kn/m)      luce         M(kn x m)        fyk                     Fd                   Wx(cm³)

Prima però devo verificare se il calcolo è corretto,pertanto sostituisco il nuovo qs nel foglio excel,e ottengo così un valore del modulo di resistenza pari a 97,68 cm³ < 109 cm³.Il calcolo è verificato!

Dimensionamento trave:

Qtot x interasse (5 m) = 37,375 Kn/m

interasse: 5 m
luce: 8 m

Tensione di progetto fD :
f_D =fy,k/1,15= 275 (N/mmq) /1,15 = 239,13 N/mmq
dove fyk è la resistenza a snervamento di questa classe di acciaio calcolata in Mpa.

  interasse              qs               qp                qa        q(Kn/m)           luce       M(kn x m)         fyk                       Fd                Wx(cm³)

Modulo di resistenza Wx = M/ fD
Wx = (132,88 KN x m / 239,13 N/mmq) x 1000 = 555,72 cm3

Anche quì come nel caso del dimensionamento dei travetti,scelgo per approssimazione l’IPE 330 con una Wx di 713 cm³,ampiamente sopra il valore ottenuto.Pertanto già posso immaginare che il dimensionamento sarà verificato.Comunque per sicurezza sono obbligato a fare il calcolo,e così avrò un peso al metro unitario pari a 49,1 kg/m.

0,491 Kn/m / 1 m= 0,491 Kn/mq ---------aggiungo di nuovo a qs un nuovo valore,cioè il peso della trave stessa,per poi verificare se il risultato ottenuto sarà inferiore di quello ricavato in precedenza.

  interasse             qs               qp               qa           q(Kn/m)       luce         M(kn x m)       fyk                    Fd                    Wx(cm³)

Qs + 0,491 Kn/mq= 2,706 Kn/mq ---------- Wx= 592,22 cm³< 713 cm³
 

      

Verificato!

 

CALCESTRUZZO

 

 

Qs-carico strutturale:

solaio in laterocemento (20 cm blocco + 5 soletta) = 3,17 Kn/mq (valore standard)
qs = 3,17/Kn/mq

Qp-carico permanente(ɣ x h):

massetto: 18 Kn/mc x 0,04 m x = 0,72 Kn/mq
guiana impermeabilizzante:0,30 Kn/mq = 0,30 Kn/mq
intonaco:0,30 Kn/mq = 0,30 Kn/mq
isolante in lana minerale: 0,10 m x 0,3 Kn/mc = 0,03 Kn/mq
pavimento in lastre di cls: 0,03 m x 18 Kn/mc = 0,54 Kn/mq
qp = 1,89 Kn/mq
Qa-carico accidentale:4 Kn/mq

Qtot = 9,06 Kn/mq

DIMENSIONAMENTO TRAVE:


carico totale a metro lineare:
(qs + qp + qa) x i = 45,3 Kn/m

 

Calcolo della tensione di progetto fd_f:
fy/1,15=450/1,15= 391,30 N/mmq
-acciaio B450C
Il valore di progetto della tensione dell’acciaio sarà pari al valore massimo della tensione fy diviso il coefficiente di sicurezza 1,15.Ho usato quindi questa classe di acciaio(B450C) anzichè il B450A,poichè è vietato l'utilizzo di quest'ultima, nell'armatura del cemento armato in zone a rischio sismico.

 


Calcolo della tensione di progetto fd_c:
fck/1,75=40/1,75= 22,86  N/mmq
-calcestruzzo C40/50
Il valore di progetto della tensione del calcestruzzo sarà  pari alla resistenza cilindrica fck diviso il coefficiente di sicurezza 1,75.

 

Ora che ho deciso le classi di calcestruzzo e acciaio da utilizzare nel progetto della trave,ipotizzerò la base della trave stessa per poi ottenere il valore dell’altezza utile della sezione(h).Questo valore è importante perché corrisponde  alla distanza tra il lembo superiore della trave(parte compressa)e la sezione dell’armatura in ferro(parte tesa).A questo valore dovrò aggiungere un’altra porzione di calcestruzzo(delta),tale che questa aggiunta protegga l’armatura dalla corrosione degli agenti atmosferici.

Hutile = 37,81 cm
Delta = 5 cm
Htot = 42,81

 

In questo caso(come ho già fatto per il dimensionamento delle travi di acciaio e legno) sceglierò un’altezza totale di 45 cm,approssimando per eccesso il valore ricavato dai calcoli.Dopo quest’operazione aggiungerò il peso proprio della trave a quello totale per metro lineare(q).

Sezione 0,25 x 0,45
q + 2,68 Kn/m =  47,98 Kn/m

Infine verifico che la sezione della trave sia corretta anche con l'aggiunta del peso proprio della trave,comparando il valore dell'altezza totale(H).


43,91 cm < 45 cm
La sezione è
verificata!

 

 

STRUTTURA RETICOLARE SPAZIALE

L’esercizio prevede il disegno in autocad 3d di una travatura reticolare spaziale,per poi esportarla in SAP 2000,per verificarne le sollecitazioni a cui è sottoposta e dimensionare le aste.

1)Disegno il modulo base  2 x 2 x 2.
Per prima cosa devo creare il layer “aste”,così quando importerò il modello in SAP sostituirò questo layer con quello “frames”.Successivamente disegno il mio modulo a partire dalla pianta(piano xy)per poi andare in vista 3d e completare il mio modulo 2 x 2 x 2.

 


2)Array(serie)
Una volta fatto il modulo con il comando polilinea,andrò ad esplodere questo piccolo modulo così da non avere una sovrapposizione di aste e avere quindi un disegno pulito.Infine con il comando array(serie) replico il mio modulo 7 x  5 nelle direzioni x-y.


3)Struttura completata
Una volta che ho completato la struttura salverò il modello come file dxf 2000 di autocad.Questo passaggio mi consentirà di aprire il modello 3d di autocad in SAP 2000,e svolgere le operazioni di calcolo.

 

 

 

4)Importo il file dxf 2000
Assegno al layer frames quello di aste.
In seguito a questo passaggio devo considerare una serie di passaggi che dovrò affrontare per il corretto svolgimento dell’esercizio:

a-assegnare i vincoli esterni agli estremi della travatura reticolare
b-definizione vincoli interni(cerniere di collegamento tra le singole aste)
c-definizione del materiale
d-definizione sezione materiale
e-definizione del carico verticale
f-verifica delle aste più sollecitate a compressione e trazione

N.B. selezionare in basso a destra le corrette unità di misura Kn,m,C.

a)
Assegno i 4 vincoli esterni selezionando attentamente i 4 punti posti agli estremi inferiori della travatura reticolare.

 

 

b)
Definisco i vincoli interni tra le aste,selezionandole tutte e dando ad ognuna di loro un momento iniziale e finale.Procedimento assign > frame > partial fixity > assign frame realeses e spuntare il rilascio del momento inizale e finale per ogni asta.


c)
Definisco quindi il materiale acciaio.Define > materials > add new material > creo il materiale acciaio(steel).

 

d)
Definisco la sezione delle aste,scegliendo una sezione tubolare(pipe).Define > section properties > pipe,dovrò quindi assegnare alla sezione il materiale acciaio precedentemente creato.Infine seleziono tutte le aste e assegno loro questa sezione.

 

e)
Define > load pattern > creo una nuova forza(forza concentrata).A questo punto assegno a tutti i nodi superiori della struttura la forza concentrata.Per fare ciò dovrò andare in display > options > e spunto la voce “frames not in view”,così da avere solo i nodi e poterli selezionare più facilmente.La forza concentrata sarà pari a 40 Kn,ed agirà su ogni nodo.

f)
Faccio partire l’analisi delle sollecitazioni e la deformazione.Inoltre  per capire qual è l’asta più sollecitata farò il seguente procedimento,display > show tables > elements output.Da questa finestra andrò a vedere l’asta più sollecitata a trazione e compressione,per la quale eseguirò il dimensionamento.

 

DIMENSIONAMENTO A COMPRESSIONE

L’asta più sollecitata è la n 192 sulla quale agisce una forza pari a 389,018 Kn.
Scelgo l’acciaio s355 che mi servirà per il dimensionamento dell’asta.
Fd = Fyk/1,05-----355/1,05 = 338,095 N

A = N/Fd------ 389018 N / 338,095 N/mmq = 1150,61 mmq = 11,50 cmq

 

Ho scelto quindi un profilo con una sezione di 12,50 cmq.Dovrò verificare la stabilità del profilo attraverso la formula del carico critico euleriano,essendo un’asta sottoposta a sforzo di compressione.

Pcritico = |(3,14)² x E x Imin.| / lo²

E:modulo di elasticità del materiale
Imin.:momento d’inerzia
Lo = lunghezza libera d’inflessione;l’asta sottoposta a maggiore compressione è un’asta obliqua con una lunghezza pari a 2,828 m;posso considerare quindi quest’asta come una trave doppiamente appoggiata dove la sua lunghezza libera d’inflessione è uguale alla lunghezza dell’asta(lo = 1).

Pcritico = |(3,14)² x 210000 x 1920000 | / 2828 = 497073,95 N = 497,073 Kn > 389,018 Kn

Il dimensionamento dell’asta è verificato!

DIMENSIONAMENTO A TRAZIONE

 

L'asta maggiormente sottoposta a sforzo di trazione è la 221 con un valore di 328,569 Kn.Anche quì come nelle aste compresse sceglierò un'acciaio con un fyk pari a 355 Mpa.

 

A = N / Fd = 328569 N / 338,095 N/mmq = 971,824 mmq = 9,71 cmq
9,71 < 12,5

Posso dunque adottare il profilo utilizzato per il dimensionamento a compressione,in quanto è verificato anche nel dimensionamento a trazione.A differenza del precedente dimensionamento,nel calcolo della sezione sottoposta a sforzo di trazione non dovrò fare alcuna verifica,in quanto negli elementi tesi non ci sono carichi di punta e pericoli d'instabilità dell'elemento.

 

 

 

TRAVATURE RETICOLARI

Per travature reticolari, intendiamo una struttura formata da varie aste, tutte appartenenti ad un unico piano, vincolate tra di loro tramite cerniere interne.

1)VERIFICA ISOSTATICITA'                                                                                                         Per verificare l'isostaticità della travatura reticolare deve essere valida la condizione L=V, dove con L, intendiamo i gradi di libertà  delle aste, ogni asta ne ha tre, e con V, la sommatoria dei vincoli interni ed esterni.

                                                                                                                                                  

L=V      L=11X3=33                                                            

V=Ve+Vi    Ve=2+1H=3  Vi=2(n-1)                                   

V=3+30=33                                                                         

L=V

 

 

2) CALCOLO DELLE REAZIONI VINCOLARI

A questo punto si procede esaminando la reazione dei vincoli, in modo che la sommatoria delle forze orizzontali, verticali e la sommatoria dei momenti sia uguale a zero. Questa condizione deve essere soddisfatta affinchè la travatura si trovi in equilibrio.

3) SVOLGIMENTO

Per risolvere le travature reticolari, possiamo utilizzare due metodi:

- METODO DELLE SEZIONI DI RITTER

-METODO DI EQUILIBRIO AI NODI

 

METODO DELLE SEZIONI DI RITTER

Questo metodo ci permette facilmente di conoscere le reazioni di un'asta qualsiasi, in modo autonomo, così senza obbligatoriamente risolvere l'intera struttura.

Si risolve operando una sezione di Ritter, in modo che tagli contemporaneamente minimo tre aste, di cui due s'incontrino nello stesso punto; quest'ultimo può essere proprio o improprio.

SEZIONE A

SEZIONE B

SEZIONE C

SEZIONE D

SEZIONE E

 

Avendo risolto le reazioni di tutte le aste, abbiamo verificato che quest'ultime sono soggette solo a sforzo normale e quindi le possiamo distinguere in TIRANTI, quando lo sforzo normale è di trazione, l'asta è tesa, e PUNTONI, quando lo sforzo normale è di compressione quindi l'asta è compressa.

 

METODO DEI NODI

Si applica di solito su travature reticolari, dove si sia già verificato l'equilibrio, e per questo motivo deve risultare in equilibrio ogni suo nodo, cioè le equazioni R=0 e M=0, con il quale indichiamo le risultanti delle reazioni e dei momenti, devono essere verificate per ogni singolo nodo.

Verifica dei grafici con Saap

 

 

STRUTTURA RETICOLARE ASIMMETRICA

1) Verifica dell'isostaticità

Affinchè una struttura reticolare sia isostatica, la somma dei vincoli esterni e del numero delle aste (condizioni di vincolo) deve essere uguale al numero dei nodi moltiplicati per due (gradi di libertà).

Ve + a = 2 n

2A + 1H + 11 = 2 * 7

14 = 14   (isostatica)

 

2) Equilibrio per Vincoli Esterni

La risultante delle due forze applicate è pari a 20KN e la sua retta d'azione incontra quella della reazione del carrello e quella della reazione della cerniera esterna in un punto; ciò vuol dire che la struttura è in equilibrio. Con il poligono delle forze otteniamo il verso delle reazioni dei vincoli esterni. Inoltre la reazione della cerniera esterna (RA) avrà una componente orizzontale (RuA) ed una verticale (RvA).

Poligono delle Forze

 

Componenti di RA

 

Riepilogo sulla Struttura

Risolvendo le equazioni di equilibrio otteniamo i valori delle reazioni incognite.

∑Fx=0       RuA-RH=0        RuA=RH

∑Fy=0       RvA-10KN-10KN=0      RvA=20KN

∑MA=0     -10KN*1-10KN*2+RH*1=0       RH=30KN

 

3) Metodo dei Nodi

Per conoscere il comportamento delle aste si utilizza il metodo dei nodi: si isola un nodo della struttura alla volta e poi si calcola il valore dello sforzo assiale di ogni asta, risolvendo le equazioni di equilibrio alla traslazione verticale e orizzontale.

∑Fx=0      NBC=0   (asta scarica)

∑Fy=0      NAB=0   (asta scarica)

 

∑Fx=0      30KN+NAD+NAC√2/2=0      NAD=-10KN   (asta compressa)

∑Fy=0      20KN+NAC√2/2=0       NAC=-20KN√2       (asta compressa)

 

∑Fx=0      10KN+NDG=0       NDG=-10KN       (asta compressa)

∑Fy=0      NCD=0      (asta scarica)

 

∑Fx=0      NCE+NCG√2/2+20√2KN*√2/2=0      NCE=-30KN      (asta compressa)

∑Fy=0      -10KN+20KN-NCG√2/2=0       NCG=10KN√2       (asta tesa)

 

∑Fx=0      30KN+NEH=0     NEH=-30KN     (asta compressa)

∑Fy=0      -10KN-NEG=0     NEG=-10KN     (asta compressa)

 

∑Fx=0      -NGH√2/2=0       NGH=0       (asta scarica)

 

4) Diagramma dello Sforzo Normale

Quando le strutture reticolari sono caricate solo sui nodi, le aste sono sollecitate solo a sforzo normale. Dove lo sforzo normale è positivo, l'asta lavora a trazione e viene chiamata tirante, mentre dove è negativo l'asta lavora a compressione e viene denominata puntone.

 

5) SAP 2000

Per avere conferma dei risultati ottenuti, risolviamo l'intera struttura con il programma SAP 2000.

Grafico della Deformata

 

Diagramma dello Sforzo Normale

Blog di Simona Tartaglia

ex_1) CALCOLO DI UNA STRUTTURA RETICOLARE SIMMETRICA CON IL METODO DELLE SEZIONI DI RITTER

Ciao Ragazzi!

Oggi impareremo a verificare se una struttura è ISOSTATICA e a calcolarla con il metodo delle SEZIONI DI RITTER!

VERIFICA DELLA STRUTTURA ISOSTATICA

Considero la seguente struttura:

 

Per verificare che la struttura sia isostatica devo avere la seguente condizione:  V= l

 Il numero dei vincoli deve essere uguale al numero dei gradi di libertà della struttura.

Il numero di gradi di vincolo è dato dal numero di aste presenti nella struttura moltiplicato per il numero di gradi di libertà di ogni elemento.

l = 11 (aste)  x3 (gradi di libertà) =33

La struttura ha anche dei vincoli esterni che in questo caso sono 3: due sono i gradi di libertà che blocca la cerniera  a sinistra e uno è il grado di libertà che blocca il carrello a destra.

Per calcolare il numero di vincoli interni:    Vi = 2*(n -1)     n= numero di aste che arrivano alla cerniera interna.

La cerniera interna in A toglie 2 gradi di libertà : 2(2-1)=2

La cerniera interna in B e G toglie 4 gradi di libertà : 2(3-1)=4

La cerniera interna in C – D e E toglie 6 gradi di libertà : 2(4-1)=6

Quindi: Vi= 2+2+4+4+6+6+6=30

V=Ve+Vi

V= 3 Ve + 30 Vi = 33

V 33 = l 33

La struttura è ISOSTATICA!  

CALCOLO DELLE REAZIONI VINCOLARI

Adesso calcoliamo le reazioni vincolari esterne della struttura. Abbiamo una cerniera che porta una reazione verticale (Rva) e una orizzontale (Rua) e un carrello che porta una reazione verticale (Rvb). Poi abbiamo 3 carichi puntuali da 20KN sui nodi B - D e G.

Possiamo notare che la struttura è simmetrica perché rispetto all’asse di simmetria:

  • le reazioni vincolari a destra e sinistra sono simmetriche
  • il diagramma del momento flettente M e dello sforzo normale N sono simmetrici
  • il diagramma del taglio T è emisimmetrico
  • le deformazioni sono simmetriche.

∑ Fx=0   UA=0     si annulla perché non ci sono altre reazioni!

∑ Fy=0   VA + VB – 60 = 0                          VA + VB= 60KN

Per la simmetria possiamo dire che: VA = VB =60/2= 30KN

 

METODO DELLE SEZIONI DI RITTER

Arrivati a questo punto facciamo 3 tagli sulla nostra struttura in modo da avere dei punti in cui le aste non concorrano allo stesso nodo:

Ipotizzo i versi delle aste tagliate (le ipotizzo tese) e calcolo le reazioni vincolari, nel momento in cui otterrò dei risultati negativi, significa che avevo ipotizzato il verso sbagliato nella struttura! Quindi le mie aste potranno diventare dei puntoni o saranno dei tiranti.

Analizziamo la prima sezione

SEZIONE 1 :

Faccio l’equilibrio alla rotazione nel nodo C , in modo da avere solo una reazione da calcolare. Questo perché N2  ed  N3hanno braccio nullo in quanto la loro retta d’azione passa per C.

∑ Mc=0               -30*4+20*2-N1*(2)=0     ->     -120+40-N1*(2)=0   ->   N1=-40KN

L’asta B-Dche avevo ipotizzato tesa, in realtà è compressa. Quindi è un puntone.

∑ MB=0                -30*2+N3*(2)=0           ->     N3=30KN

L’asta A-Cè tesa, è un tirante.

 

Adesso faccio l’equilibrio lungo la componente verticale; posso osservare che N2 è disposta sulla diagonale di un quadrato, perciò la componente verticale e quella orizzontale saranno uguali: N2x=N2y=N2*(√2/2).

∑ Fy=0                30-20-N2 √2/2=0        ->      N2= 10*2/√2=20/√2        ->   N2= 10 KN   ho razionalizzato!

L’asta B-Cè tesa, è un tirante.

 

Svolgo lo stesso procedimento per le altre due sezioni

SEZIONE 2 :

L’asta N4è disposta in diagonale, anche qui la reazione verticale e orizzontale, saranno uguali: N4x=N4y=N4*(√2/2).

∑ Fx=0                30+N4√2/2=0     ->   N4= -30*2/√2= -60/√2*√2/√2=-30√2KN

L’asta A-Bè compressa, è un puntone devo cambiare il verso delle frecce.

  

SEZIONE 3 :

Imposto l’equilibrio alla rotazione nel nodo D :

∑ MD=0                N5*(2)+20*(4)- 30*(6)=0      ->    N5*(2)+80-180=0     ->     N5= 50KN

Equilibrio lungo la componente verticale, con N6 posto in diagonale quindi uso la formula della diagonale del quadrato.

∑ Fy=0                30-20+N6√2/2=0        ->      N6= -10*2/√2= -20/√2           ->   N6= - 10√2KN    ho razionalizzato!

 

Ho risolto tutte le incognite delle aste! I risultati sono i seguenti:

A questo punto ho tutti i dati che mi servono.

Adesso posso mettere in evidenza tutte le reazioni vincolari sia a destra che a sinistra dell’asse di simmetria.

 

Ho risolto in questo modo la mia struttura calcolandola con il metodo delle sezioni di Ritter!

Adesso analizziamo la struttura utilizzando il programma di calcolo SAP2000.

Si crea un nuovo modello e si imposta la struttura su una griglia, si impostano le unità di misura (in questo caso KN, m , C ) si danno le misure di riferimento sugli assi

  • x=7 perché abbiamo 7 interassi
  • y=1 perché lavoriamo in 2D  
  • z=2 perché abbiamo due assi uno superione e uno inferiore

Si impostano anche gli spazi che vengono impostati sul metro sugli assi XZ.

Per i vincoli faccio click con il tasto destro, metto in evidenza il nodo interessato e tramite assign ->Joint ->Restaints assegno un carrello e una cerniera (indicate dai relativi simboli). I carichi puntuali vanno invece definiti prima da define ->load patterns  e vanno aggiunti agli altri carichi. A questo punto li metto in evidenza e li assegno tramite Assign ->Joint Loads ->Forces.  Per assegnare il verso della forza dobbiamo mettere il segno meno davanti al carico che assegniamo, ed avremo carichi gravitazionali verso il basso. Avendo una trave reticolare, dobbiamo impostare sforzi assiali puri!  Quindi selezioniamo tutta la nostra strtuttura e da Assign -> Frame ->Releases/partial fixityspuntiamo start e end con moment 33 (major).

Adesso la nostra struttura è impostata.

Per calcolarla dobbiamo fare click su Run Analysis e fare ilRun solo dei carichi concentrati che abbiamo impostato noi! I carichi Dead e Modal devono essere impostati su Do Not Run. A questo punto parte l’analisi che ci permetterà di verificare:

Le forze agenti sulla struttura:

 

La deformata:

Gli sforzi assiali agenti sulla struttura e i diagrammi.

 

Chi era Amelie Emmy Noether?

È stata una fra i più importanti matematici di tutti i tempi. Il topologo russo Pavel Alexandrov la definì tout-court «il più grande matematico donna di tutti i tempi» e lo stesso Albert Einstein ne pubblica un apprezzamento sul New York Times poche settimane dopo la sua morte.

Amalie Emmy Noether(Erlangen, 23 marzo1882Pennsylvania, 14 aprile1935) è stata una matematica tedesca di origini ebree. Si è occupata di fisica matematica, teoria degli anelli ed algebra astratta, ed il suo nome è indissolubilmente legato al celebre teorema di Noether del 1915, che mette in luce nel campo della fisica teorica una profonda connessione tra simmetrie e leggi di conservazione.

Figlia del già noto matematico Max Noether, nasce nella città bavarese di Erlangen, e fin dalla giovane età mostra spiccate capacità. Dopo aver passato gli esami necessari all'insegnamento del francese e dell'inglese, sceglie di rivolgersi allo studio della matematica all'Università di Erlangen, dove già il padre insegnava. Completata la tesi sotto la supervisione di Paul Albert Gordan, lavora all'Istituto di Matematica per sette anni, senza essere pagata.

Nel 1915 viene invitata da David Hilbert e Felix Klein a far parte del Dipartimento di Matematica dell'Università Georg-August di Gottinga. Alcuni membri della Facoltà di Filosofia si opposero, sostenendo che il titolo Privatdozent non potesse essere attribuito alle donne, e lei trascorse quattro anni tenendo lezione a nome di Hilbert. Nel 1919 le venne comunque alfine concesso di sostenere l'esame per l'abilitazione, che ottenne nel maggio dello stesso anno, continuando però ad insegnare senza percepire alcuno stipendio fino al 1923. Durante gli anni trascorsi a Gottinga ottenne rispetto e stima a livello mondiale per i suoi innovativi lavori in matematica, venendo invitata a tenere una conferenza plenaria al Congresso Internazionale dei Matematici di Zurigo, in Svizzera, nel 1932. L'anno seguente il governo nazista della Germania le vieta l'attività di insegnamento. Emmy emigra negli Stati Uniti d'America, dove ottiene un posto al Bryn Mawr College in Pennsylvania. Nel 1935 si sottopone ad un intervento chirurgico per una cisti ovarica e, nonostante i segni iniziali di ripresa, muore dopo quattro giorni.

 

ex_2) CALCOLO DI UNA STRUTTURA RETICOLARE ASIMMETRICA CON IL METODO DEI NODI

Ciao Ragazzi!

Questa volta ci occuperemo di una struttura reticolare ASIMMETRICA che risolveremo con il METODO DEI NODI.

VERIFICA DELLA STRUTTURA ISOSTATICA

Considero la seguente struttura:

Per verificare che la struttura sia isostatica devo avere la seguente condizione: V= l

Il numero dei vincoli deve essere uguale al numero dei gradi di libertà della struttura.

Il numero di gradi di vincolo è dato dal numero di aste presenti nella struttura moltiplicato per il numero di gradi di libertà di ogni elemento.

l = 11 (aste) x3 (gradi di libertà) =33

La struttura ha dei vincoli esterni, in questo caso sono 3: due sono i gradi di libertà che blocca la cerniera a sinistra e uno è il grado di libertà che blocca il carrello ruotato a destra.

Per calcolare il numero di vincoli interni: Vi = 2*(n -1) n= numero di aste che arrivano alla cerniera interna.

La cerniera interna in A e H toglie 2 gradi di libertà : 2(2-1)=2

La cerniera interna in B – D ed E toglie 4 gradi di libertà : 2(3-1)=4

La cerniera interna in G toglie 6 gradi di libertà : 2(4-1)=6

La cerniera interna in C toglie 8 gradi di libertà : 2(5-1)=8

Quindi: Vi= 4+12+6+8=30

V=Ve+Vi

V= 3 Ve + 30 Vi = 33

V 33 = l 33

Oppure possiamo calcolare l’isostaticità della struttura con la seguente formula:

Ve+ N°aste = 2* N°nodi

3+11 = 2*7 è verificato!

La struttura è ISOSTATICA!

CALCOLO DELLE REAZIONI VINCOLARI

Adesso calcoliamo le reazioni vincolari esterne della struttura. Abbiamo una cerniera che porta una reazione verticale (RvB) e una orizzontale (RuB) e un carrello che porta una reazione orizzontale (RuH). Poi abbiamo 2 carichi puntuali di 10KN sui nodi C ed E.

∑ Fx=0 UB – UH= 0 -> UB = UH

∑ Fy=0 VB – F – F = 0 -> VB= 20KN

Faccio l’equilibrio alla rotazione nel polo A:

∑ MA=0 UB*1 – 10KN*1 – 10KN *2 =0 -> UB= UH= 30KN

 

METODO DEI NODI

A questo punto consideriamo i singoli nodi della nostra struttura in modo da avere dei nodi con delle aste che hanno i versi ipotizzati da noi:

N.B:Vale la regola di prima! Nel momento in cui ho un risultato negativo, cambio il verso della freccia!

Adesso procedo analizzando tutti i nodi facendo l’equilibrio delle reazioni verticali e orizzontali :

∑ Fy=0 -> N11*√2/2=0 Asta scarica! (Ricordandosi la regola della diagonale del quadrato!)

∑ Fx=0 -> N10 +30KN=0 -> N10 = -30KN Asta compressa!

∑ Fx=0 -> N7 -30KN=0 -> N7 = 30KN Asta compressa!

∑ Fy=0 -> N9 -10KN=0 -> N9 = 10KN Asta compressa!

∑ Fx=0 -> N8 + N6*√2/2=0 -> N8 = -10KN Asta compressa!

∑ Fy=0 -> N6*√2/2-10KN=0 -> N6 = 10√2KN Asta tesa!

∑ Fy=0 -> N5=0 Asta scarica!

∑ Fx=0 -> N3 = 10KN Asta compressa!

∑ Fx=0 -> N2*√2/2+30KN-10KN=0 -> N2 = -20√2KN Asta compressa!

∑ Fy=0 -> N1-20KN –20√2*√2/2=0 -> N1=0 Asta scarica!

∑ Fx=0 -> N4=0 Asta scarica!

∑ Fy=0 -> N5 -10KN+10KN=0 -> N5=0 Asta scarica!

∑ Fx=0 -> N2*√2/2-30KN+10KN=0 -> N2 = 20√2KN Asta compressa! (Riconfermiamo!)

 

Ho risolto tutte le incognite delle aste!

Adesso posso mettere in evidenza tutte le reazioni vincolari e vedere quali sono le aste compresse, quali quelle tese e quali risultano scariche.

 

Ho risolto in questo modo la mia struttura calcolandola con il metodo dei nodi!

Adesso analizziamo la struttura utilizzando il programma di calcolo SAP2000.

Si crea un nuovo modello e si imposta la struttura su una griglia, si impostano le unità di misura (in questo caso KN, m , C ) si danno le misure di riferimento sugli assi

  • x=4 perché abbiamo 7 interassi
  • y=1 perché lavoriamo in 2D
  • z=2 perché abbiamo due assi uno superione e uno inferiore

Si impostano anche gli spazi che vengono impostati sul metro (x=y=Z=1) sugli assi XZ.

Per i vincoli faccio click con il tasto destro, metto in evidenza il nodo interessato e tramite assign ->Joint ->Restraints assegno un carrello e una cerniera (indicate dai relativi simboli).Questa volta al carrello dobbiamo bloccare la traslazione lungo l’asse X! Infatti al posto del solito carrello apparirà un asterisco! I carichi puntuali vanno invece definiti prima da define ->load patterns e vanno aggiunti agli altri carichi. A questo punto li metto in evidenza e li assegno tramite Assign ->Joint Loads ->Forces. Per assegnare il verso della forza dobbiamo mettere il segno meno davanti al carico che assegniamo, ed avremo carichi gravitazionali verso il basso; in questo caso -10KN. Avendo una trave reticolare, dobbiamo impostare sforzi assiali puri! Quindi selezioniamo tutta la nostra struttura e da Assign -> Frame ->Releases/partial fixityspuntiamo start e end con moment 33 (major).

Adesso la nostra struttura è impostata.

Per calcolarla dobbiamo fare click su Run Analysis e fare ilRun solo dei carichi concentrati che abbiamo impostato noi! I carichi Dead e Modal devono essere impostati su Do Not Run. A questo punto parte l’analisi che ci permetterà di verificare:

Le forze agenti sulla struttura:

La deformata:

Gli sforzi assiali agenti sulla struttura con il relativo diagramma.

 

ex_3) CALCOLO DI UN PORTALE A TRE CERNIERE CON CARICO DISTRIBUITO A SINISTRA

Eccomi con un altro intervento sulle strutture ISOSTATICHE. Questa volta analizzo un portale con una cerniera e un carico distribuito. La struttura di per sé è simmetrica….ma vedremo che con il carico distribuito a sinistra qualcosa cambierà!

Prima cosa da fare è:

VERIFICA DELLA STRUTTURA ISOSTATICA

Considero la seguente struttura:

Calcolo l’isostaticità della struttura con la seguente formula: V= l

Il numero dei vincoli deve essere uguale al numero dei gradi di libertà della struttura.

l = 3 (aste) x 4 (gradi di libertà) =12

La struttura ha anche dei vincoli esterni che in questo caso sono 4 per per ogni cerniera.

Per calcolare il numero di vincoli interni: Vi = 2*(n -1) n= numero di aste che arrivano alla cerniera interna.

Per la cerniera interna in A abbiamo: 2(1-1)=0

Per la cerniera interna in B abbiamo: 2(2-1)=2

Per la cerniera interna in C abbiamo: 2(1-1)=0

Quindi: Vi= 2

V=Ve+Vi

V= 4 Ve + 2 Vi = 6

V 6 < l 12

LA NOSTRA STRUTTURA NON E’ ISOSTATICA!

ABBIAMO UNA STRUTTURA IPERSTATICA!!!! Perché…. IL NUMERO DI GRADI DI VINCOLO E’ MAGGIORE DEL NUMERO DI GRADI DI LIBERTA’!

V 6 > g 4

Niente pauraaa! Possiamo ricondurre questa struttura iperstatica ad una isostatica facendo il calcolo delle reazioni verticali considerando la struttura come un corpo unico!

Facciamo polo in A e calcoliamo l’equilibrio alla rotazione.

∑MA=0 -> -qh*h/2 + 2lc = 0 c=qh2/4l

Ora divido la struttura in due parti perché mi servono altre informazioni per risolvere la struttura. Possiamo subito trovare f e sostituire perché siamo sull’asta orizzontale. Ricordandoci che in base alla convenzione positiva:

Gli spigoli portano discontinuità delle azioni di contatto! Quello che nell’asta verticale è un reazione verticale, sull’asta orizzontale diventa sforzo normale. T=N

 

Ripeto l’equilibrio alla rotazione nel polo A:

∑MA=0 -> -qh2/2 + qh2/4l*l-eh=0 -> e= -qh/4 cambio il verso nella struttura!

Adesso pongo tutte le reazioni nel sistema e mi assicuro che tutto sia in equilibrio! Possiamo notare però che la struttura risulta simmetrica se non per le reazioni orizzontali sulle aste verticali che devono bilanciare il carico distribuito laterale.

 

A questo punto posso disegnare con il metodo qualitativo i diagrammi di N, T e M.

Il diagramma della normale è costante poiché non vi sono carichi distribuiti che gravano assialmente sulle aste. Abbiamo valori positivi per la trazione e negativi per la compressione.

DIAGRAMMA N

Il diagramma del taglio risulta costante per tutta la struttura tranne nel tratto verticale di sinistra dove abbiamo il carico distribuito. In questo caso il taglio diventa lineare (una retta in parole povere! In questo caso porta un “salto” a 3/4 di h partendo dal basso.

DIAGRAMMA T

Per il diagramma del momento dobbiamo ricordare che il momento si disegna sempre dal lato delle fibre tese, e che quando:

TAGLIO COSTANTE = MOMENTO LINEARE

TAGLIO LINEARE = MOMENTO PARABOLICO

Il momento integra la funzione del taglio. (sale di un grado: x=x2). Dobbiamo inoltre ricordarci che quando il momento è massimo, il taglio è nullo e viceversa. In questo caso il momento massimo è Mmax= -9/32qh2

DIAGRAMMA M

Adesso verifichiamo la struttura con SAP2000.

Ormai questa struttura si disegna in modo rapido! Dobbiamo ricordarci che questa volta il carico è distribuito e non puntuale. Dopo aver inserito il carico tramite define ->load patterns , assegno il carico distribuito tramite Assign ->Frame Loads -> Distribuited. Cosa importante! Come faccio a far riconoscere a Sap la cerniera???? Dopo aver inserito la cerniera, seleziono una volta l’asta orizzontale di sinistra e vado su Assign ->Frame Relases e spunto per il momento33 end; poi ripeto la stessa cosa per l’asta a destra della cerniera e questa volta però spunto start. Adesso posso far partire l’analisi.

Schema della deformata:

Questi sono i diagrammi:

 

ex_4) CALCOLO DI UN PORTALE A TRE CERNIERE CON CARICO PUNTULE VERTICALE

Analizziamo un portale con una cerniera e un carico puntuale. La struttura è simmetrica.

 

Anche in questo caso possiamo ricondurre questa struttura iperstatica ad una isostatica facendo il calcolo delle reazioni verticali considerando la struttura come un corpo unico! In questo caso poniamo una reazione verticale e una orizzontale sia per la cerniera a destra che per quella a sinistra, ed otteniamo le reazioni a,b,c,d. 

 

 

 

 

 

 

 

Notiamo in questo caso che la struttura essendo simmetrica mi permette di dividere la forza F verticale in due forze che si dividono quel carico in modo uguale e contrario! Quindi avremo la forza F ripartita tra a e c pari ad F/2.

 Per controllo facciamo polo in A e calcoliamo l’equilibrio alla rotazione.

∑MA=0     ->    c*2l-Fl=0      c=F/2

 

 

 

 

 

Ora spezzo la struttura in due parti perché mi servono altre informazioni per risolvere la struttura. Possiamo fare il calcolo per bilanciare il nodo:

∑Fx(B)=0   ->     -e-g=0    -> -e= -g

∑Fy(B)=0   ->     -F-f-h=0 ->  f= -F-h  ->  h= -F+F/2

 

Ripeto l’equilibrio alla rotazione nel polo A per trovare le reazioni vincolari mancanti:

∑MA=0     ->    -F/2*l -eh=0     ->  e= -Fl/2h   sostituisco   -e= -g   -> g=Fl/2h

 Adesso pongo tutte le reazioni nel sistema e mi assicuro che tutto sia in equilibrio! Dove ho ipotizzato verso negativo, cambio direzione alla freccia e rendo tutto positivo.

 

A questo punto posso disegnare con il metodo qualitativo i diagrammi di N, T e M.

Per studiare questi diagrammi possiamo utilizzare le equazioni di singolarità:

Fx = N negativo o di sinistra – N positivo o di destra

Fy= T negativo o di sinistra –  T positivo o di destra

C= M negativo o di sinistra – M positivo o di destra

Inoltre sappiamo che quando c’è una forza applicata, in quel punto ci sarà un “salto” con un punto di non derivabilità.

             

Ho svolto subito i calcoli con SAP2000 ricordando che per assegnare il carico puntuale vado su Assign ->Joint Loads ->Forces.  Per assegnare il verso della forza dobbiamo mettere il segno meno davanti al carico che assegniamo, ed avremo carichi gravitazionali verso il basso; in questo caso -100KN.

DIAGRAMMA N

 

Il diagramma della normale è costante poiché non vi sono carichi distribuiti che gravano assialmente sulle aste, e il valore sarà pari alle reazioni vincolari che stanno ai bordi.

DIAGRAMMA T

 

Il diagramma del taglio risulta costante per tutta la struttura tranne nel tratto orizzontale dove abbiamo la forza concentrata. In questo caso il taglio avrà un salto pari alla forza F applicata.

DIAGRAMMA M

 

Avendo un TAGLIO COSTANTE ilMOMENTO saràLINEARE su tutte e tre le aste e pari a zero nelle tre cerniere.Negli spigoli della struttura avremo un valore lineare (triangolare) pari a Fl/2.

Il diagramma della deformata risulterà questo:

 

Qual è il primo edificio in calcestruzzo armato a Roma?

Il primo edificio in cemento armato è l’ex Gil di Luigi Moretti, situato nel quartiere di Trastevere e datato 1933-37. L’edificio accorpava in origine ben tre organismi relativamente autonomi dove si svolgevano attività di rappresentanza, sportive e sanitariee Anch’esso presenta un telaio in cemento armato. L’inedita tipologia delle bianche palestre all’aperto era ottenuta sovrapponendo pilastri e solai: ecco appunto la sintesi tra l’immagine voluta e la funzione necessaria, concretizzata attraverso il disegno di una struttura pura. Nella torre l’ossatura in cemento armato è, invece, nascosta per ottenere un volume chiuso e astratto: i quattro pilastri sono collegati da una tamponatura a cassetta costituita da laterizi posati a due teste e da una fila di laterizi intonacata all’interno. Oltre che per rilevanza dal punto di vista strutturale, esso è considerato una delle più importanti opere architettoniche  moderne della capitale, in quanto manifesto esplicito del razionalismo romano e dunque monumento significativo di confine tra l'architettura tradizionale e l'innovazione moderna di matrice europea.

 

 ex_5) DIMENSIONAMENTO TRAVI E TRAVETTI IN LEGNO, ACCIAIO E CALCESTRUZZO

 Per questa esercitazione dimensioneremo una trave con tre diversi materiali da costruzione: LEGNO, ACCIAIO e CALCESTRUZZO. Ho preso come impalcato di riferimento l’abitazione unifamiliare progettata per il Laboratorio di Progettazione1. Abbiamo una parte dell’impalcato coperta da una terrazza corrispondente ai pilastri B2 –B3 e C2 –C3 e una parte che prevede il piano superiore del duplex. Calcolo quindi la trave B1-B2 che porta il carico del solaio del piano superiore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La trave presa in esame ha una luce di 4,7m e un interasse di 4,84m. L’area di influenza (ovvero il carico che la trave dovrà sopportare) sarà pari a metà dell’interasse a destra della trave in esame e metà sinistra per tutta la luce. Quindi:     

 AREA DI INFLUENZA-> 4,7m x (2,1m+2,75m) =22,795 mq        LUCE:  4,7m      INTERASSE: 4,85m

Dobbiamo considerare che per ogni tipo di materiale, abbiamo diversi carichi che incidono sulla struttura.

Uguale per tutti risulta il carico Qa= sovraccarico accidentale 2KN/mq

 Questo dato è stato preso dalle NTC (d.m. 14.01.2008) dalla tabella 3.1.II in cui c’è scritto che il carico d’esercizio per gli “Ambienti ad uso residenziale” di categoria A, è legato alla funzione dell’edificio,e tiene conto del numero di persone che passano nell’edificio, del peso dei mobili….

Poi abbiamo dei carichi Qs= carichi strutturali dati dal peso proprio della struttura (travetti, soletta, pignatte…)

 e dei carichi Qp= carichi non strutturali o permanenti sono quegli elementi che compongono il solaio, dati da massetto, pavimento, intonaco e si considerano anche gli impianti, i tramezzi…

Per trovare il carico QTOTdobbiamo sommare i carichi QTOT= Qa+Qs+Qp

Nel nostro caso l’impalcato risulta una trave doppiamente appoggiata con un carico QTOT. Il momento massimo della struttura è ql2/8dove lè la luce del progetto.

                                                                      

Adesso andiamo a calcolare la nostra struttura con i tre materiali:

LEGNO

Per il legno dobbiamo calcolare sia i travetti che la trave principale (in legno lamellare) per capire quale sarà la dimensione della nostra trave. Progettiamo il nostro solaio:

    

Per calcolare il nostro travetto, consideriamo la luce con la campata maggiore. Abbiamo una luce di 5,5 m (campata maggiore, pilastri A1-B1) e un interasse dei travetti di 0,50 m. Facciamo l’analisi dei carichi su un metro quadro di solaio:

DIMENSIONAMENTO DEL TRAVETTO

Sovraccarico accidentale

Qa= 2 KN/mq per civile abitazione (uguale per tutti i materiali)

Carico strutturale

 P (peso)= V (volume) * γ (peso specifico)

 

Tavolato (0,035*1*1)mc * 5,25 KN/mc = 0,18 KN

Qs=P/A = 0,21KN/1mq = 0,18 KN/mq

Oppure Qs= peso specifico*spessore = 5,25KN/mc * 0,035 m= 0,18 KN/mq

Sovraccarico permanente

  • Pavimento in legno spessore di 2cm    qp 6,3KN/mc*0,02 m= 0,12KN/mq
  • Massetto spessore di 2cm                   qp 24 KN/m³*0,02m = 0,48 KN/mq
  • Isolante acustico spessore di 4cm        qp 4 KN/m³ *0,04m = 0,16 KN/mq
  • Caldana spessore di 4cm                    qp 10 KN/m³ * 0,04m = 0,4 KN/mq
  • Incidenza impianti                              qp= 0,5 KN/mq
  • Incidenza tramezzi                                qp = 1 KN/mq

Qp= 0,12+0,48+0,16+0,4+0,5+1= 2,66 KN/mq

Adesso inserisco questi dati nel foglio Excel per trovare il carico totale e procedere con il dimensionamento dei travetti. Inserisco i valori dei tre carichi e quello dell’interasse. Per trovare il carico totale al metro lineare bisogna moltiplicare la somma dei carichi per l’interasse:

 

Interasse (m)

Qs (KN/mq)

Qp (KN/mq)

Qa (KN/mq)

Q (KN/m)

0,5

0,18

2,66

2,00

2,42

QTOT= interasse*(Qs+Qp+Qa) = 0,5*(0,18+2,66+2) = 2,42KN/m

A questo punto devo calcolare il momento massimo ricordandoci che stiamo calcolando una trave doppiamente appoggiata. Ricordiamoci che la luce dei travetti è pari a 5,5m.

 

q (KN/m)

luce (m)

M (KN*m)

2,42

5,5

9,150625

Mmax= (Q*l^2)/8 = 9,15 KN*m

A questo punto devo progettare le dimensioni del mio travetto utilizzando la formula seguente:

                                                                                        

Kmodè il coefficiente correttivo che tiene conto della durata del tempo e dell’umidità della struttura. I suoi valori possono esser scelti nella tabella presa dalla normativa; in questo caso vale 0,6 perché rispetta la classe di servizio 1 in cui l’umidità relativa non supera il 65% se non per poche settimane l’anno e la temperatura di equilibrio del materiale si mantiene tale intorno ai 20°C;

fè il valore caratteristico della proprietà del materiale, detta anche tensione di snervamento del materiale, ed è quel valore che troviamo scritto vicino la classe di legno che scegliamo: in questo caso scegliamo una classe di resistenza intermedia GL 28h che corrisponde ad un valore di fk= 28 N/mmq;

γm=1,45 è il coefficiente parziale di sicurezza che varia a seconda del materiale, qui sotto tabellato;

Ho scelto in questo modo laclasse di resistenza del legno lamellare.

Il nostro fD sarà pari a: (0,6*28)/1,45 =11,59 N/mmq

fm,k (N/mmq)

f_D (N/mmq)

28

11,59

Come possiamo vedere il valore della tensione di progetto, che di solito è dato dal valore di crisi diviso per un coefficiente di sicurezza, è ulteriormente dimezzato rispetto al valore di resistenza a flessione poiché, per un materiale viscoso come il legno, bisogna tener conto anche degli effetti del tempo e dell’umidità che incidono profondamente sulle prestazioni del materiale.

Ora, inserendo un valore di base (b=15cm), otteniamo il valore dell’altezza minima che dovrà avere il travetto h= ((6*M*1000)/(b*fd))^5= 13,77 cm.

Ipotizzo quindi un travetto con un’altezza maggiore rispetto al valore trovato per stare in sicurezza, quindi avrò un travetto di  h=20cm e b=15cm e procedo con la verifica.

Verifica

Qtra metro lineare= area sezione * peso specifico = 0,15m*0,2m*5,25KN/mc =0,157 KN/m

Qtr a mq= Qtr/interasse=0,157/0,5= 0,315KN/mq

Ripeto i calcoli sulla tabella Excel.

Aggiungo quindi al calcolo del carico strutturale anche il peso del travetto e ottengo che per la base scelta di 15cm avrei bisogno di un travetto alto minimo 18,02cm che è un valore comunque minore rispetto ai 20 cm del travetto ipotizzato,il dimensionamento del travetto è quindi corretto.->TRAVETTO IN LEGNO GL28h 15X20cm

DIMENSIONAMENTO TRAVE PRINCIPALE

Utilizzo lo stesso procedimento per calcolare la trave principale considerando che adesso il nostro interasse è di 4,85m e la luce è di 4,7m.

Sovraccarico accidentale

Qa= 2 KN/mq per civile abitazione (uguale per tutti i materiali)

Carico strutturale

  • Tavolato (0,035*1*1)mc * 5,25 KN/mc = 0,18 KN
  • Travetti                 0,02 m * 6 KN/mc  = 0,12 KN/mq

Qs=P/A = 0,18KN/1mq + 0,12KN/1mq = 0,30 KN/mq

Oppure Qs= peso specifico*spessore = 5,25KN/mc * 0,035 m= 0,18 KN/mq

Sovraccarico permanente

  • Pavimento in legno spessore di 2cm      qp 6,3KN/mc*0,02 m= 0,12KN/mq
  • Massetto spessore di 2cm                    qp 24 KN/m³*0,02m = 0,48 KN/mq
  • Isolante acustico spessore di 4cm         qp 4 KN/m³ *0,04m = 0,16 KN/mq
  • Caldana spessore di 4cm                      qp 10 KN/m³ * 0,04m = 0,4 KN/mq
  • Incidenza impianti                               qp= 0,5 KN/mq
  • Incidenza tramezzi                              qp = 1 KN/mq

Qp= 0,12+0,48+0,16+0,4+0,5+1= 2,66 KN/mq

QTOT= interasse*(Qs+Qp+Qa) = 4,85*(0,30+2,66+2) = 24,056KN/m

Mmax= (Q*l^2)/8 = 24,056*4,7^2/8= 66,42KN*m

fD =(0,6*28)/1,45 =11,59 N/mmq

Ipotizzando la base 30 cm avremo un’altezza pari a 33,86cm che quindi può essere approssimata a 35cm. Ora verifico il risultato ottenuto:

Qtr al metro lineare= A x γ = 0,30 m x 0,35 m x 6 KN/m³= 0,63 KN/m

Qtr al metro quadro= Qtr / interasse = 0,63 KN/m / 4,85 m = 0,129 KN/mq

Qs = 0,30 KN/mq + 0,129 KN/mq = 0,429 KN/mq

Ottengo un’altezza pari a 34,30 cm quindiil dimensionamento della trave è corretto.->TRAVE IN LEGNO GL28h 30X35cm.

 

ACCIAIO

Per l’acciaio dobbiamo calcolare la IPE secondaria e capire quale sarà la dimensione della trave principale. Progettiamo il nostro solaio: 

   

Per calcolare il nostro travetto, consideriamo la luce con la campata maggiore. Abbiamo una luce di 5,5 m e un interasse dei travetti di 1 m. Facciamo l’analisi dei carichi su un metro quadro di solaio:

DIMENSIONAMENTO DEL TRAVETTO

Sovraccarico accidentale

Qa= 2 KN/mq per civile abitazione (uguale per tutti i materiali)

Carico strutturale

Per il calcolo strutturale ci serviamo di una delle tabelle da normativa che ci illustrano che per una luce superiore ai 4,20m abbiamo una soletta di 15cm con  una lamiera grecata di 7,5cm.

Qs= 2,50 KN/mq

Sovraccarico permanente

  • Pavimento spessore di 2cm                    qp 5 KN/mc*0,02 m= 0,10 KN/mq
  • Allettamento spessore di 2cm                 qp 18 KN/m³*0,02m = 0,36 KN/mq
  • Isolante acustico spessore di 3,2cm        qp 4 KN/m³ *0,032m = 0,128 KN/mq
  • Incidenza impianti                                 qp= 0,5 KN/mq
  • Incidenza tramezzi                                qp = 1 KN/mq

Qp= 0,10+0,36+0,128+0,5+1= 2,088 KN/mq

Adesso inserisco questi dati nel foglio Excel per trovare il carico totale e procedere con il dimensionamento dei travetti. Inserisco i valori dei tre carichi e quello dell’interasse. Per trovare il carico totale al metro lineare bisogna moltiplicare la somma dei carichi per l’interasse:

interasse (m)

qs (KN/mq)

qp (KN/mq)

qa (KN/mq)

q (KN/m)

1

2,5

2,088

2,00

6,588

QTOT= interasse*(Qs+Qp+Qa) = 1 * (2,5+2,088+2) = 6,588 KN/m

A questo punto devo calcolare il momento massimo ricordandoci che stiamo calcolando una trave doppiamente appoggiata. La luce dei travetti è pari a 5,5m.

q (KN/m)

luce (m)

M (KN*m)

6,588

5,5

24,91088

 

Mmax= (Q*l^2)/8 =  6,588*5,5^2/8= 24,91 KN*m

Classe di resistenza dell’acciaio

Per progettare le dimensioni del mio travetto utilizzo la seguente tabella con le classi di resistenza per l’acciaio appartenenti al primo gruppo che prevedono acciai non legati, cioè privi di altri metalli nella composizione della lega. Scelgo una classe di resistenza medio-bassa S275 con una tensione di snervamento pari a fyk=275 MPa.

Il nostro fD sarà pari a: fyk/coefficiente di sicurezza dell’acciaio= 275/1,05 = 261,9 N/mmq

Ora calcoliamo il modulo di resistenza Wx = M/fD = 24,91KNm / 261,9 N/mmq * 1000 = 95,11 cmc.

M (KN*m)

fy,k (N/mmq)

F_D (N/mmq)

Wx (cm^3)

24,91088

275

261,90

95,11

Ottenuto questo valore, vado sul profilario delle IPE e cerco nella colonna del modulo di resistenza Wx un valore uguale o superiore a quello che ho ottenuto. Il valore più vicino è quello di una IPE160 con Wx=109cmc, in questo modo mi pongo in sicurezza.

Adesso vado ad aggiungere nei miei calcoli il peso della trave e inserisco nuovamente i dati nella tabella Excel per fare la verifica.

Verifica

Il peso della IPE lo troviamo sempre sul profilario P=15,8 Kg/m

Qtra metro lineare=0,158 KN/m

Qtr a mq= Qtr/interasse= 0,158 KN/m / 1 m= 0,158 KN/mq

Qs= 2,5 KN/mq + 0,158 KN/mq = 2,658 KN/mq

Inserisco nuovamente i dati sulla tabella Excel:

Non si supera il valore di 109cmc, il nostro travetto è dimensionato correttamente! Si conferma un TRAVETTO IPE 160

DIMENSIONAMENTO TRAVE PRINCIPALE

Per calcolare la trave principale adesso ho un interasse è di 4,85m e una luce è di 4,7m.

Sovraccarico accidentale

Qa= 2 KN/mq per civile abitazione

Carico strutturale

Qs= carico soletta + carico travetto = 2,5 KN/mq + 0,158 KN/mq = 2,658 KN/mq

Sovraccarico permanente

Qp= 0,10+0,36+0,128+0,5+1= 2,088 KN/mq

QTOT= interasse*(Qs+Qp+Qa) = 4,85*(2,658+2,66+2) = 32,71 KN/m

Mmax= (Q*l^2)/8 = 32,71*4,7^2/8= 90,34 KN*m

fD =fyk/coefficiente di sicurezza= 275/1,05 =261,9 N/mmq

Wx= M/fD= 90,34/261,9= 344,95 cmc

La trave IPE  più vicina al valore e che mi permette di progettare in sicurezza è una IPE 270 con Wx= 429cmc

Verifica

Dal profilario calcolo il peso della IPE 270 che è P=36,1 Kg/m

Qtra metro lineare=0,361 KN/m

Qtr a mq= Qtr/interasse= 0,361 KN/m / 1 m= 0,361 KN/mq

Qs= 2,658 KN/mq + 0,361 KN/mq = 3,019 KN/mq

Inserisco nuovamente i dati sulla tabella Excel:

Non si supera il valore di 429cmc, la trave è dimensionata correttamente! Si conferma un TRAVE  IPE 270

 

CALCESTRUZZO ARMATO

Per il calcestruzzo dobbiamo calcolare la trave principale. Abbiamoun interasse è di 4,85m e una luce è di 4,7m.

Sovraccarico accidentale

Qa= 2 KN/mq per civile abitazione (uguale per tutti i materiali)

Carico strutturale

Il carico è dato dalla somma delle Pignatte (16 cm) + Caldana (4cm) tenendo conto della luce del solaio. Dalla seguente tabella possiamo prendere i valori di riferimento in base alla nostra luce.

Qs= 2,66 KN/mq (per luci tra 3.60 e 48.0 m)

Sovraccarico permanente

  • Pavimento spessore di 2cm               qp 5 KN/mc*0,02 m= 0,10 KN/mq
  • Allettamento spessore di 3cm            qp 18 KN/m³*0,03m = 0,54 KN/mq
  • Isolante acustico spessore di 4cm      qp 4 KN/m³ *0,04m = 0,16 KN/mq
  • Intonaco spessore di 1,5cm               qp=0,3 KN/mq
  • Incidenza impianti                            qp= 0,5 KN/mq
  • Incidenza tramezzi                           qp = 1 KN/mq

Qp=0,1+0,54+0,16+0,3+0,5+1=2,60 KN/mq

QTOT= interasse * (Qs+Qp+Qa) =4,85 * ( 2,66 + 2,60 + 2) = 35,211 KN/m

interasse (m)

qs (KN/mq)

qp (KN/mq)

qa (KN/mq)

q (KN/m)

4,85

2,66

2,6

2,00

35,211

Calcolo del momento massimo

Mmax= (Q*l^2)/8 = 35,211*4,7^2/8= 97,22 KN*m

Scelgo la classe di resistenza dell’acciaio

Per l’acciaio da calcestruzzo armato sono previste solo due categorie B450A e B450C che hanno lo stesso valore di tensione di snervamentofy=450 N/mmq ma una differente duttilità cioè si rompono a seguito di due diverse deformazioni e perciò sono associate a due diversi coefficienti di sicurezza.

Scelgo l’acciaio B450C più duttile ammesso in zona sismica che ha un coefficiente di sicurezza più basso pari 1,15.

Tensione di progetto dell’acciaio

fd_f= fy/γs= 450/1,15 = 391,30 N/mmq

Tensione di progetto del calcestruzzo

Il calcestruzzo presenta anche delle classi di resistenza cilindrica (che si riferiscono ai test fatti in laboratorio sui provini cilindrici e cubici). Le classi più usate sono la C20/25, C60/75  e la C40/50 come nel nostro caso. Inserisco il valore di resistenza cilindrica del calcestruzzo armato fck=40N/mmq

fd_c = 40/1,75= 22,85 N/mmq

dove 1,75 è il coefficiente di sicurezza del calcestruzzo armato.

Altezza utile

A questo punto devo trovare l’altezza della mia trave ed ipotizzo un valore di base b =20 cm, otteniamo così il valore di altezza utile hu che corrisponde alla distanza tra il lembo compresso della sezione e l’asse dell’armatura tesa.

Tramite il foglio Excel trovo prima il valore α e il valore r per determinare l’altezza utile:

α =  fd_c/ (fd_c+fd_s/15)= 0.47 (numero puro)

r =  ( 2/( α ( 1- α/3)))^0.5= 2.25 (numero puro)

hu= r √(M/ fD_c x b) = 32,84 cm

L’altezza totale H=hu+δ = 32,84 +5 = 37,84 cm

alfa

r

b (cm)

hu (cm)

delta (cm)

0,47

2,25

20

32,84

5

dove δ è la misura del copriferro che di solito misura 5cm.

Quindi se inizialmente potevo ipotizzare una trave alta 35cm, con il copri ferro, devo ipotizzare una trave di 40 cm per stare in sicurezza. Adesso faccio la verifica.

Verifica

Per fare la verifica prendo il valore finale del foglio Excel che mi indica il peso,

Qtra metro lineare= A * peso specifico= 1,89KN/m

Qtr a mq= Qtr/interasse= 1,89/4,7= 0,40KN/mq

Aggiungo quindi al calcolo del carico strutturale anche il peso della trave e ottengo un’altezza totale H=38,74cm che è un valore minore rispetto a H= 40cm scelta, il dimensionamento della trave è quindi corretto ->TRAVE 20x40cm

 

Il processo di produzione del legno lamellare

Il processo di produzione del legno lamellare è l’insieme delle operazioni eseguite in appositi stabilimenti, che consistono essenzialmente nella riduzione del tronco in assi e nella loro ricomposizione, tramite incollaggio, fino a dare origine a elementi di forma e dimensione prestabilita.
                           
Il processo tecnologico consiste nelle seguenti fasi:

Scelta del legname

Le caratteristiche tecniche del prodotto finito dipendono dal materiale di base. E’ ovvio che per ottenere risultati attendibili, occorre partire da una materia prima avente caratteristiche il più omogenee e uniformi possibile.
Qualsiasi tipo di legname può essere potenzialmente utilizzato per tale tecnologia, anche se scelte tecnico-economiche indirizzano, di fatto, l’industria produttrice all’uso di legnami facilmente reperibili, incollabili e meno costosi, compatibilmente ai requisiti richiesti. In Europa si utilizza quindi quasi esclusivamente l’abete rosso, per lavorazioni speciali talvolta il pino silvestre, il larice e il rovere.
Le essenze legnose vengono suddivise, per il legno lamellare, in due categorie o classi, che ne individuano la qualità e le caratteristiche fisico-meccaniche e che condizionano i valori delle corrispondenti tensioni massime ammissibili.

Tali classi o categorie sono (secondo le DIN 1052):

categoria I: legno scelto senza traccia di putredine o danni di insetti, inclinazione massima della direzione delle fibre rispetto alla direzione della tavola non superiore al 10%, nodi sani, non raggruppati, con diametro massimo pari a 30 mm, peso specifico non superiore a 500 Kg/mc (al 20% di umidità) e spessore medio annuo di crescita del tronco non superiore a 3 mm.

categoria II: legno scelto con criteri meno rigidi, tuttavia senza traccia di putredine o danni di insetti, ma con tolleranze maggiori di diametro dei nodi (fino a 40 mm), inclinazione di fibre (fino al 12%), pesi specifici non inferiori a 400 Kg/mc (al 20% di umidità) e spessore medio annuo di crescita non superiore a 4 mm.

Dimensioni del materiale

La normativa DIN, mentre non fissa la lunghezza minima delle assi, ne limita invece lo spessore e la sezione trasversale e precisamente:a) l’area della sezione trasversale massima non deve superare 60 cm2 (per legni di conifera), 50 cm2 (per legni di latifoglia);
b) la massima larghezza consentita è pari a 25 cm per la singola lamella con uno spessore non superiore a 30 mm, anche se può essere aumentato fino a 40 mm in elementi costruttivi diritti, i quali non siano esposti a variazioni climatiche rilevanti.

Nella pratica costruttiva le lamelle hanno uno spessore finito intorno ai 33 mm e una larghezza pari a quella della sezione trasversale dell’elemento strutturale, normalmente variabile fra 10 e 22 cm, con variazioni modulari di 2 cm e lunghezza delle lamelle di 400-500 cm.

Essiccazione

L’essicazione è l’operazione tesa a ottenere quel grado di umidità del legno compatibile col tipo di colla e, soprattutto, confacente alla destinazione delle strutture. Generalmente essa deve essere compresa fra il 7 e il 16%. Fra due lamelle successive però la differenza di umidità non deve superare il 4%.

Gli impianti per la produzione del lamellare dispongono di essiccatoi. Il legname è messo nelle celle di essiccazione e portato al grado di umidità necessario alla lavorazione ed alla resistenza richiesta. Dopo l’essicazione, poiché il tasso di umidità non è regolare all’interno di una stessa lamella, essendo più basso in periferia che al centro, le lamelle vengono lasciate riposare per due, tre giorni all’interno dello stabilimento prima di essere portate alla linea di lavorazione.

Controllo della qualità delle tavole

Prima della giuntatura le tavole subiscono un controllo dell’umidità e della difettosità, più o meno automatizzato a seconda dell’azienda, il quale porta all’eliminazione dei difetti più gravi e delle eventuali sacche di umidità.

La verifica dell’umidità avviene sulle lamelle prima della loro intestazione per mezzo di test selezionatore tipo passa-non passa. Se l’umidità rilevata nelle lamelle è compresa fra i limiti prefissati, un segnale verde consente il proseguimento delle operazioni, altrimenti il segnale rosso lo arresta fino alla rimozione del pezzo fuori controllo. Le condizioni ambientali, invece, sono costantemente registrate su apposite carte che segnalano eventuali anomalie, evidenziando i valori che superano i limiti inferiori e superiori delle bande di controllo. Queste verifiche interessano tutto il reparto dove si svolgono le lavorazioni, che si succedono a cascata, dal deposito delle lamelle, alla loro intestazione, piallatura, incollaggio, sovrapposizione e pressaggio.
Contemporaneamente al controllo dell’umidità delle lamelle, viene effettuato quello visivo degli eventuali difetti del legno, come per esempio l’eccessivo numero di nodi, imbarcamenti, inclinazione delle fibre, cipollature, ecc. e vengono tagliate le estremità delle assi, eliminando screpolature e fessurazioni di testa. Questa fase deve essere affidata a maestranze qualificate e responsabili.

Giuntatura di testa

Per realizzare elementi strutturali di lunghezza maggiore della singola tavola o asse sono necessari giunzioni di testa. Di solito le giunzioni trasversali correnti fra le varie lamelle vengono effettuate con giunti detti a pettine o a dita, e vengono opportunamente sfalsate al fine di non indebolire una stessa sezione trasversale o una zona dell’elemento strutturale.Questo tipo di giunto è oramai nella prassi considerato come il più vantaggioso, in quanto   consente di ottenere un’ampia  superficie di incollaggio, una volta realizzata l’unione è auto serrante.
Successivamente alla fresatura si ha l’incollaggio di testa delle tavole, effettuato da apposite macchine che applicano forze di compressione variabili in relazione alla lunghezza dei denti dei giunti.

Piallatura e calibratura delle tavole

Le tavole così composte vengono piallate, in modo da offrire superfici piane in vista dell’incollaggio delle facce delle tavole per la successiva formazione della trave. Questo tipo di operazione, unitamente alla calibratura attraverso la quale si ottengono tavole di spessore costante, evita l’instaurarsi di tensioni che possono dare luogo alla formazione di cretti durante la pressatura. Inoltre la piallatura consente di ottenere superfici lisce, requisito molto importante in fase di incollaggio.

Incollaggio delle lamelle

Le colle e le operazioni di incollaggio costituiscono una fra le operazioni più importanti e delicate dal punto di vista operativo e tecnologico. Gli incollanti devono instaurare legami intermolecolari fra la colla stessa e le sostanze che costituiscono il legno, cioè le fibre di cellulosa e lignina, in modo da garantire, nel piano di incollaggio, lo stesso legame della corrispondente essenza legnosa. Le resistenze fisico-meccaniche del collante devono essere almeno eguali a quelle del legno, in modo che i piani di incollaggio non siano piani preferenziali di rottura.

Pressatura

Per realizzare l’incollaggio fra le lamelle bisogna sottoporre l’elemento strutturale a una pressione il più possibile uniforme; tale operazione viene effettuata in apposite presse. Le presse sono costituite da una struttura fissa sulla quale si fa agire un meccanismo di pressatura costituito normalmente da martinetti idraulici o pneumatici. L’operazione di posizionamento delle lamelle e di chiusura della pressa deve essere fatta il più rapidamente possibile, onde evitare che la colla cominci a indurire. Per la chiusura delle presse si procede dal centro verso le estremità. Le travi così realizzate rimangono in pressa per un periodo di 12 ore o più, secondo il tipo di colla, la temperatura e la forma della trave. La temperatura ambiente non deve comunque essere mai inferiore a 18° C. Il legname non deve variare il proprio contenuto idrometrico durante la produzione delle travi poiché il processo chimico che sta alla base della polimerizzazione delle colle è fortemente influenzato dalle condizioni termoigrometriche dell’ambiente in cui esso avviene.

Piallatura delle travi

Rimosse dalla pressa le travi sono lasciate 1-2 giorni a riposo all’interno dello stabilimento. Quindi fatte passare dentro una pialla fissa di forte capacità in modo da dare all’elemento lo spessore finito e rendere uniformi e lisce le superfici laterali.

 

 

 

Finitura e impregnazione

Nel reparto finitura la trave viene intestata realizzando le sagomature di progetto, i fori ed i tagli necessari per l’assemblaggio di elementi metallici.
L’ultima operazione in ordine di tempo consiste nell’applicazione di prodotti impregnanti tramite semplice spennellatura, sostanze cioè con funzione di preservare il legno da insetti, funghi, umidità e con un pigmento che conferisca alle travi il colore voluto. Tale operazione dovrebbe rientrare in seguito tra le operazioni di manutenzione ordinaria. L’applicazione della colla sulle lamelle avviene automaticamente e il sistema attualmente più utilizzato è quello della cosiddetta “incollatrice a fili” che consente di ottenere la realizzazione di un piano di incollaggio con distribuzione abbastanza uniforme della colla.

 

ex_6) ANALISI E DIMENSIONAMENTO DI UNA STRUTTURA RETICOLARE GEOMETRICA CUBICA DA AUTOCAD A SAP

Quando da piccoli giocavamo con i Geomag a nostra insaputa creavamo delle strutture reticolari spaziali, più o meno complesse…

Era semplice creare un bel cubetto, con le aste tese e al cubo aggiungere delle aste diagonali per renderlo più saldo, oppure facevamo delle piramidi a base quadrata… una delle configurazioni che anche se cadeva a terra al 90% rimaneva intatta! Queste due geometrie sono alla base delle strutture reticolari.

             

Con questa esercitazione disegneremo su Autocad una struttura reticolare cubica spaziale detta anche “piastra” che parte da un modulo: un cubo spaziale di 2m x 2m x 2m.

Siamo nello spazio disegno di Autocad in 2D, impostiamo come unità di misura i metri.

Dobbiamo pensare che questo disegno dovrà essere riportato su SAP! Quindi ci sono dei punti fondamentali da rispettare:

  • Disegnare tutto in metri
  • Disegnare le aste tutte su un unico layer nuovo che chiameremo ASTE
  • Disegnare tutta la struttura partendo dall’origine degli assi(0,0,0) per importarla facilmente su SAP
  • Disegnare una struttura chiusain modo che ogni modulo sia chiuso
  • Disegnare la struttura in modo che nessuna linea si sovrapponga o sia ripetuta

Da AUTOCAD

STEP 1

Disegniamo un quadrato mancante di un lato con una diagonale,con una polilinea.

Useremo questa figura come modulo per realizzare la nostra struttura.

Non disegneremo un quadrato completo altrimenti quando andremo a copiarlo in serie, avremo delle linee sovrapposte.

 

 

STEP 2

A questo punto passiamo dal 2D al 3D e utilizzando il comando ruota 3D, mettiamo la nostra figura in verticale: ruoto di 90° lungo l’asse x.

 

 

 

 

STEP 3

Con il comando UCS  punteremo la freccia prima in direzione di x (dove voglio vada x e faccio click), poi ripeto la stessa cosa per y e infine per z; in questo modo ruotiamo i tre assi di riferimento nelle direzioni che ci servono.

Per creare questa struttura ripeteremo diverse volte questo comando.

 

 

 

STEP 4

Orbitiamo la nostra figura e disegniamo le altre 3 aste che ci occorrono, ricordandoci sempre di non sovrapporle.

STEP 5

A questo punto abbiamo un primo modulo base in 3D, non ci resta che metterlo in serie! Seleziono le aste interessate e con il comando Array, facciamo una serie rettangolare che ci permette di ripetere il modulo quante volte vogliamo sia lungo l’asse x che y. In questo caso facciamo:

  • 1 riga
  • 4 colonne
  • distanza tra un modulo e l’altro di 2m (dimensione del modulo)

 

 

A questa serie manca un’asta verticale, che adesso possiamo aggiungere con una linea singola.

STEP 6

Ripetiamo la stessa cosa nell’altro verso imposto:

A questo punto ripetiamo in serie:

  • 6righe
  • 5colonne
  • distanza tra un modulo e l’altro di 2m

Ovviamente tutte le aste in più che non ci permettono di chiudere correttamente la figura, devono essere cancellate.Così è completata la nostra struttura reticolare spaziale! 

STEP 7

Ottenuta la figura, la dobbiamo esplodere. Seleziono tutta la figura e scrivo sulla barra di comando esplodi. 

STEP 8

Abbiamo la nostra struttura, dobbiamo ricordarci di salvarla in formato dxf che SAP riesce a leggere bene e in versione 2000 o 2004 per avere una maggiore compatibilità.

A SAP2000

Adesso riportiamo la nostra struttura su SAP per poterla calcolare. Abbiamo bisogno di far diventare tutte le nostre aste dei FRAMES. Questa è la prima cosa che ci viene chiesta su Sap quindi faccio diventare il layer ASTE -> FRAMES.

Definizione dei vincoli esterni

Aiutandoci con il comando ruota inseriamo i vincoli esterni. Poniamo quattro cerniere ai bordi della nostra struttura.Per i vincoli faccio click con il tasto destro, metto in evidenza i nodi interessati e tramite Assign ->Joint ->Restraints assegno le cerniere (indicate dal simbolo).

 

Definizione dei vincoli interni

Per definire i vincoli interni dobbiamo selezionare tutta la struttura e andare su assaign->frame->releases e assegnare il valore nullo all’inizio e alla fine del moment 22 e del moment 33. In questo modo Sap riconoscerà la struttura come reticolare.

Definizione del materiale e della sezione

Per il materiale andiamo su Define->material->add new materiale rinominiamo come “acciaio”, scegliamo dal material type “steel” e lasciamo le caratteristiche fisiche e meccaniche predefinite.

Per la sezione, andiamo su Define->sectione properties->frame sections->add new propertye scelgo la sezione “pipe” che rinominiamo come “tubolare” e diamo il materiale “acciaio”.

Selezioniamo tutta la struttura andiamo su ->assaign->frame->frame sections e scelgliamo la sezione definita.

Aggiunta dei carichi

Per definire i carichi andiamo su Define->load patterns->add new load patternche rinomino come “puntuale” e impostiamo il valore “0” nel self weight multiplier.

Adesso dobbiamo assegnare il carico, ma solo ai nodi superiori! Quindi dobbiamo cercare di visualizzare solo i nodi superiori. Per farlo entriamo nella tavola di visualizzazione del piano xy e tra le opzioni spuntiamo le opzioni che mi permettono di avere nodi visibili e aste nascoste.

Per visualizzare solo i nodi superiori su una vista bidimensionale, andiamo su view->set 2D view->selezioniamo il piano superiore (quello con la z=2). Selezioniamo tutti i nodi sul piano xy , andiamo su Assaign->joint loads->forces e inserisco un valore di -40 KN a “force global Z”.

Run -> Analisi

Torniamo al display per visualizzare tutti i nodi e le aste e facciamo partire l’analisi.

Dai diagramma dello sforzo normale, possiamo vedere quali sono le aste più sollecitate. Andiamo su display->show tables->analysis results. In questo modo possiamo visualizzare le tabelle che sintetizzano i dati delle analisi della struttura e soprattutto aprendo la tabella “element forces-frames”. In questa tabella abbiamo tutte le aste e possiamo facilmente individuare l’asta maggiormente tesa(N=258,934KN) e quella maggiormente compressa(N=-307,254KN).

Dimensionamento asta maggiormente tesa e compressa

Per progettare le aste devo scegliere dai profilari un tipo di sezione per le aste, in questo caso scegliamo dei tubi circolari presi dal sito della OPPO (http://www.oppo.it/tabelle/profilati-tubi-circ.htm) e li scegliamo di un acciaio resistente del tipo Fe 510 con S355 quindi il nostro fyk=355 MPa

Progetto asta tesa

Fd=N/A la nostra incognita è A! dobbiamo trovare l’area minima della sezione per scegliere il nostro profilato.

Sappiamo che: Fd=fyk/γm1   ->355/1.15=308.7 N/mmq e dalla nostra tabella prendiamo il valore trovato di N=258,934 KN.

A=N/fd= 258,934*1000/308.7=838,79mmq=8,39cmq

Sul nostro profilario scegliamo un tubolare con area maggiore di quella trovata, quella direttamente superiore è di A=965mmq=9,65cmq

Dobbiamo verificare che con questi dati la seguente disequazione sia vera:

N/A<fd

258934N/965mmq=268,32N/mmq >Fd    non è verificata!

Provo con una sezione con area maggiore A=1070mmq=10,70cmq

258934N/1070mmq=241,994N/mmq <Fd  -> L’ASTA TESA È VERIFICATA!

Progetto asta compressa

Ripetiamo gli stessi calcoli per l’asta maggiormente compressa:

Fd=308.7 N/mmq

Questa volta N=-307,524 KN

A=N/fd=307,524*1000/308.7=996,19mmq=9,96cmq

Scelgo un profilato con sezione tubolare maggiore A=1070mmq =10,70cmq

Facciamo la verifica: N/A<fd 307524N/1070mmq=287,40N/mmq <Fd   -> È VERIFICATA!

Ma per l’asta compressa oltre a questa verifica, dobbiamo procede con la verifica a snellezza e quella a stabilità.

Verifica a snellezza

Si definisce lunghezza d’inflessione la lunghezza l0= β lda sostituire nel calcolo del carico critico elastico Ncr alla lunghezza l dell’asta quale risulta dallo schema strutturale. Il coefficiente β deve essere valutato tenendo conto delle effettive condizioni di vincolo dell’asta nel piano di inflessione considerato.

                 

La snellezza non ha dimensione fisica e misura il rapporto tra la lunghezza e la larghezza del profiloλ=l0min

l0=lunghezza dell’asta=2,82m

ρmin=giratore d’inerzia=3cm

λ=282cm/3cm=94<200  -> OK! È VERIFICATO!

Verifica a stabilità

Adesso dobbiamo verificare che  ->  Nd Nbrd che è la resistenza a instabilità.

                         

Da questa formula si susseguono delle formule che partendo dal carico critico Euleriano ci permettono di verificare che il carico di compressione di progetto, sia minore della resistenza a instabilità.

                      

E=modulo di elasticità 210.000Mpa

Jmin=momento di inerzia minimo della sezione=96,30cm4=963000mm4 (valore tabellato)

lo=lunghezza libera di inflessione che dipende dal tipo di vincolo, nel caso di cerniera e carrello

l= lo=2√2=2,82m (poiché l’asta maggiormente compressa è una diagonale del quadrato)

Ncr= π2*210000N/mm2*963000mm4/7952400mm2=250730,2N~250,73KN

Trovato il carico critico Euleriano, devo trovare il valore:

               

Dove : Φ=0,5*[1+λ2+α(λ-0,2)]

α=0,21 valore tabellato dalle norme tecniche

                   

λ =1,52

quindi Φ=0,5*[1+λ2+α(λ-0,2)]=0,5*[1+2,29+(0,21*1,32)]=1,67

Χ=1/[1,67+√( 1,672-1,522)]=1/2,36=0,42

Nbrd=0,42*1070*355/1,05=151940 N= 151,94 KN< N LA SEZIONE NON È VERIFICATA!

Ripeto la verifica scegliendo una sezione con area maggiore! Abbiamo visto che il valore è nettamente inferiore! Quindi possiamo scegliere una sezione più grande di qualche centimetro. Proviamo con A=1540mmq =15,40cmq

Facciamo la verifica: N/A<fd 307524N/1540mmq=199,69N/mmq <Fd   -> È VERIFICATA!

λ=282cm/4,8cm=58,6<200  -> È VERIFICATO!

Ncr2*210000N/mm2*3570000mm4/7952400mm2=929498,2N~929,5KN

λ=√(A*fyk)/Ncr=0.77

Φ=0,5*[1+λ2+α(λ-0,2)]=0,5*[1+0,59+(0,21*0,57)]=0,85

Χ=1/[Φ+√( Φ2-λ2)]=1/[0,85+√( 0,852-0,592)]=0,68

Nbrd=A*Χ*fyk/γm0=1540*0,68*355/1,05=354053,33 N= 354,05KN  Nd<Nbrd-> LA SEZIONE È VERIFICATA!

 

ex_7) RIPARTIZIONE DELLE FORZE SISMICHE

Con questo esercizio vedremo come si ripartiscono le forze sismiche su un telaio di un piano avendo di base dei telai shear-type che creano dei controventi per tutta la struttura. Grazie anche agli ultimi avvenimenti non possiamo sicuramente dimenticare il fatto che siamo un PAESE SISMICO! Quindi nella progettazione dobbiamo rispettare le norme antismiche ormai obbligatorie dal 2008. Dobbiamo verificare che le nostre strutture sopportino non solo le forze dei carichi verticali (quindi il peso della struttura stessa) ma anche le forze orizzontali date ad esempio dal vento e dai sismi che arrivano dirette sulla struttura.

Controventi: sono dei vincoli che impediscono alla struttura di effettuare uno spostamento o una rotazione dovuta da una forza orizzontale. Questi hanno un comportamento elastico e vengono rappresentati come delle molle dove la rigidezza di ognuna di esse rappresenta proprio la rigidezza di ogni telaio. Nel caso di una sollecitazione orizzontale (sisma, vento) la forza è applicata nel centro di massa (baricentro) della struttura. Quando si progetta una struttura bisogna pensare alla posizione di tutti i controventi (e alla rigidezza di ognuno) e a far coincidere il più possibile il centro di massa con il centro delle rigidezze (punto attorno al quale la struttura ruota) per diminuire il braccio della forza orizzontale e quindi il momento dovuto ad essa.

La struttura è IPERSTATICA, ma posso risolverla facilmente con il metodo delle rigidezze riconducendola ad una isostatica, considerando i nostri controventi come dei vincoli elastici (molle) che rispondono alle forze esterne applicate. Grazie alla presenza delle Shear Type si comporta come un corpo rigido e ha quindi solo  modi per muoversi: traslando verticalmente, traslando orizzontalmente o ruotando, i suoi vincoli sono proprio i controventi. Per il calcolo delle molle è valida la legge di Hooke che ci permette di comprendere come si distribuiscono le rigidezze in pianta: entrano in gioco le forze di sollecitazione orizzontale.

f=k*δ

 k= rigidezza della molla

δ=lo spostamento elastico

In base all’altezza dei pilastri, al modulo elastico del materiale con cui sono costruiti e al modulo di inerzia di ciascun pilastro che a sua volta dipende dalla forma e dalle dimensioni della sezione, abbiamo una rigidezza traslante diversa.

La nostra struttura è composta da 12 pilastri a sezione rettangolare in cemento armato quindi il loro un modulo elastico sarà pari a E=21000N/mm2, con dimensioni 30x55cm e un interpiano di 3,50m. Le sezioni rettangolari dei pilastri hanno due diversi momenti di inerzia, uno rispetto all’asse x e uno rispetto all’asse y:

Iy=(hb3)/12=(55*303)/12=123750cm4

Ix=(bh3)/12=(30*553)/12=415937,5cm4

Dobbiamo ricordare che in base a dove abbiamo la campata con la luce maggiore, dobbiamo girare i pilastri nel verso opportuno affinché portino il momento flettente maggiore.

STEP 1 CALCOLO DELLE RIGIDEZZE TRASLANTI DEI CONTROVENTI DELL’EDIFICIO

Calcoliamo la rigidezza traslante per tutti i telai con la seguente formula: Kt=12E*(I1+I2+I3...)/h2.

STEP 2 TABELLA SINOTTICA RIGIDEZZE CONTROVENTI E DISTANZE

Ricopiamo in questa tabella le rigidezze dei telai e le distanze orizzontali e verticali di ciascun telaio dal punto di origine 0.

STEP 3 CALCOLO DEL CENTRO DI MASSA

Per calcolare le coordinate del centro di massa G utilizziamo le seguenti formule:

XG=(Area1*XG1+Area2+*XG2)/(Area1+Area2)

YG=(Area1*YG1+Area2+*YG2)/(Area1+Area2)

A1A2 = aree in cui è diviso l’impalcato

XG1 YG1  ; XG2 YG2= coordinate del baricentro di ciascuna delle due aree.

Possiamo disegnare l’impalcato con le due aree individuate e le molle che rappresentano i controventi.

STEP 4 CALCOLO DEI CENTRO DELLE RIGIDEZZE E DELLE RIGIDEZZE GLOBALI

Adesso troviamo il centro delle rigidezze C con le formule:

Xc = [Σi (Kvi*dvi)]/Kvtot

Yc = [Σi (Koi*doi)]/Kotot

e le distanze di ciascun controvento dal centro delle rigidezze e la rigidezza torsionale  Kφi(Ki*ddi2).

 

STEP 5 ANALISI DEI CARICHI SISMICI

Partiamo dalla formula della forza sismica:

F=m*a = m*g*c = c(m*g) = c*P

 a=c*gfrazione dell’accelerazione di gravità con c<1->coefficiente di intensità sismica

m*g  è la formula del peso P della struttura quindi possiamo dire che la forza sismica è una “frazione del peso della struttura”.

Per calcolare il peso di una struttura:

P = G+ψ*Q

G= (qs+qp)*Atot -> somma del carico strutturale e quello permanente per l’area dell’impalcato.

Q= qa*Atot ->carico accidentale per l’area dell’impalcato

Ψ=o,80-> coefficiente di contemportaneità o di partecipazione che per normativa è <1

Quindi possiamo trovare la forza sismica  F=P*c.

STEP 6/7 RIPARTIZIONE FORZA SISMICA LUNGO x/y

Con questa tabella verifichiamo sia in direzione x che in direzione y quali potrebbero essere le conseguenze di un possibile sisma. Il momento torcente nelle due direzioni èMx= F (XC - XG) e My= F (YC - YG)  con XC-XG e YC-YG che sono i bracci della forza sismica applicata lungo le due direzioni.

Una volta calcolati i momenti torcenti, la rotazione e le traslazioni orizzontali e verticali possiamo calcolare come la forza sismica si ripartisce su ogni controvento in entrambe le direzioni.

Lungo x:

per i controventi orizzontali Rio= Kio * (uo + ϕdio)

per i controventi verticali Riv= Kiv * ϕdiv

Lungo y:

per i controventi orizzontali Rio= Kio * ϕdio

per i controventi verticali Riv= Kiv * (uv + ϕdiv)

La nostra struttura non essendo simmetrica avrà il centro delle rigidezze che non coincide con il centro delle masse e quindi in caso di sisma si genererà un momento torsionale intorno al punto C con una rotazione minima ed una leggera traslazione.

 

 

Costruzioni antisismiche: la casa Sofie

SOFIE - Sistema Costruttivo Fiemme- è un progetto di ricerca sull'edilizia sostenibile condotto dall'Istituto IVALSA del Consiglio Nazionale delle Ricerche con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento. SOFIE ha lo scopo di definire le prestazioni e le potenzialità di un sistema per la costruzione di edifici a più piani, realizzato con struttura portante di legno trentino di qualità certificata e caratterizzato da elevate prestazioni meccaniche e basso consumo energetico, ottimi livelli di sicurezza al fuoco e al sisma, comfort acustico e durabilità nel tempo: il sistema X-LAM (pannelli lamellari di legno massiccio a strati incrociati). Nata in Germania meno di dieci anni fa, questa tecnica costruttiva si basa sull'utilizzo di pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai 5 ai 30 cm realizzati incollando strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm. I pannelli vengono tagliati a seconda delle esigenze architettoniche completi di aperture per porte, finestre e vani scala e in seguito issati e collegati tra loro in opera con angolari metallici, chiodi a rilievi tronco-conici e viti autoforanti. I pannelli sono realizzati interamente con legno proveniente dalle foreste della Valle di Fiemme e delle altre valli del Trentino.

Statica

I pannelli a base di legno di tipo X-lam sono elementi di parete, di solaio e/o di copertura realizzati incollando fra loro, a pressione, strati sovrapposti di lamelle di legno. Ogni lamella è formata dalla giunzione a dita, testa contro testa, di tavole di legno strutturale (cioè individualmente classificate e selezionate secondo la resistenza meccanica). La direzione delle lamelle di uno strato del pannello è perpendicolare a quella delle lamelle degli strati adiacenti. Questa disposizione incrociata conferisce una notevole stabilità dimensionale e di forma al pannello stesso, nonché buone caratteristiche meccaniche in tutte le direzioni. Il tipo di incollaggio, l’esecuzione a regola d’arte dei giunti a dita e della pressatura del pannello nonché l’uso esclusivo di tavole classificate secondo la resistenza meccanica, rappresentano altrettante condizioni indispensabili affinché il pannello X-lam possa essere impiegato nelle costruzioni.

Sisma

Nel 1995 in Giappone si è verificato quello che sia per numero di vittime che per tipologia di danno è considerato il terremoto più distruttivo per le opere civili. La terrà tremò per quasi 30 secondi, sconquassando un’intera regione e provocando quasi 6 mila morti. Proprio a Kobe, dopo la tragedia, il Governo giapponese ha deciso di realizzare, con una spesa di 4 miliardi di dollari, il più importante centro di sperimentazione antisismico del mondo. Dal 2004 vengono testati i prototipi in scala reale di centinaia di abitazioni, ponti, palazzine e opere civili e industriali. La lista d’attesa per accedere all’E-Defence, così viene chiamato il laboratorio con la sua piattaforma di simulazione dove americani, inglesi, tedeschi e cinesi fanno la coda per ottenere la certificazione antisismica giapponese, l’unica riconosciuta in tutto il mondo. Proprio a Kobe nel 2007 durante una simulazione, una struttura interamente di legno ha resistito ad una simile forza d’urto. A riuscirci è stata una palazzina alta 23,5 metri realizzata e progettata in Italia.

Ivalsa ha effettuato una serie di prove sperimentali volte a caratterizzare il comportamento strutturale di edifici con struttura portante di pannello di legno di tipo X-lam con particolare riguardo al loro comportamento nei confronti delle azioni sismiche. A questo proposito è stato intrapreso un programma di ricerca in collaborazione con il Laboratorio prove materiali e strutture della Facoltà di Ingegneria di Trento, il National Institute for Earth Science and Disaster Prevention (NIED), il Building Research Institute (BRI), l'Università di Shizuoka e il Centre for Better Living in Giappone, che si è sviluppato attraverso alcune fasi principali:

• prove monotòne e cicliche su giunti;
• prove monotòne e cicliche su pannelli parete con diverse configurazioni di giunti, aperture, dimensioni dei pannelli e aliquota di carichi verticali applicati condotte presso i laboratori Ivalsa;
• prove pseudo-dinamiche su un provino di edificio a un piano in dimensioni reali con 3 differenti configurazioni delle aperture nelle pareti esterne parallele alla direzione di applicazione del terremoto condotte presso l'Università di Trento;
• prove su tavola vibrante su un edificio di tre piani con dimensioni in pianta di m 7x7 e 10 m di altezza totale con copertura a due falde in 3 differenti configurazioni delle aperture nelle pareti esterne parallele alla direzione di applicazione del terremoto e con tre diversi terremoti applicati in serie (Kobe, El Centro e Nocera Umbra) condotte presso il NIED di Tsukuba in Giappone;
• prove su tavola vibrante 3D full-scale su edificio di sette piani con dimensioni in pianta di m 15x7.7 e 23,5 m di altezza totale, copertura a singolo spiovente e masse aggiuntive su ciascun solaio pari al 30% del carico di esercizio, come previsto dai codici europeo e italiano per le combinazioni di carico sismiche (peso totale dell'edificio: 285 tonnellate circa), condotte presso l'E-Defense del NIED di Miki in Giappone, mediante l'applicazione in serie di due diversi terremoti (Niigata-Chuetsu-Oki e Kobe).

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=W4q_ytmwyzY

STRUTTURA RETICOLARE SIMMETRICA

 

 

1) Verifica dell'isostaticità

Affinchè una struttura reticolare sia isostatica, la somma dei vincoli esterni e del numero delle aste (condizioni di vincolo) deve essere uguale al numero dei nodi moltiplicati per due (gradi di libertà)

Ve + a = 2 n

3 + 11 = 2 * 7

14 = 14    (isostatica)

 

2) Equilibrio per Vincoli Esterni

La risultante delle tre forze applicate si trova proprio sull'asse di simmetria ed è pari a 60 KN. Le reazioni dei vincoli esterni saranno parallele alla risultante, di verso opposto e di valore dimezzato (30 KN).

 

3) Metodo di Ritter

Siccome la struttura è simmetrica se ne risolve solo una metà. Per conoscere il comportamento delle aste si utilizza il metodo di Ritter: si effettuano tre sezioni sulla struttura, tagliando tre aste non convergenti nello stesso punto, e successivamente si calcolano gli sforzi assiali delle aste attraverso l'equazione di equilibrio al momento del nodo preso in considerazione.

∑MB=0     -30KN*2+NAC*2=0     NAC=30KN   (asta tesa)

∑MC=0    -30KN*4-NAB2√2=0    NAB=-30√2KN   (asta compressa)

 

∑MC=0    -30KN*4+20KN*2-NBD*2=0      NBD=-40KN   (asta compressa)

∑MD=0   -30KN*6+20KN*4+30KN*2+NBC2√2=0     NBC=10√2KN   (asta tesa)

 

∑MD=0   -30KN*6+20KN*4+NCE*2=0   NCE=50KN   (asta tesa)

∑ME=0   -30KN*8+20KN*6+40KN*2-NCD2√2=0        NCD=-10√2KN    (asta compressa)

 

4) Diagramma dello Sforzo Normale

Quando le strutture reticolari sono caricate solo sui nodi, le aste sono sollecitate solo a sforzo normale. Dove lo sforzo normale è positivo, l'asta lavora a trazione e viene chiamata tirante, mentre dove è negativo l'asta lavora a compressione e viene denominata puntone.

 

5) SAP 2000

Per avere conferma dei risultati ottenuti, risolviamo l'intera struttura con il programma SAP 2000.

Grafico Deformata

 

Diagramma dello Sforzo Normale

ESERCITAZIONE

1_TRAVATURA RETICOLARE SIMMETRICA

 

 

In questa prima esercitazione andremo ad analizzare una travatura reticolare isostatica simmetrica, tipologia strutturale formata da puntoni e tiranti collegati tra loro da due cerniere. La configurazione analizzata è simmetrica sia per struttura che nella ripartizione delle forze sui nodi, quindi basterà risolvere metà della struttura per  avere il risultato completo.

 

Per prima cosa bisognerà verificare l’isostaticità della struttura, confermando che il numero di gradi di libertà della struttura sia pari al numero dei vincoli che agiscono su di essa. Possiamo avvalerci di due metodi:

1)  L=V (il numero gradi di libertà è uguale al numero gradi di vincolo)

V = Ve + Vi   nel nostro caso V=33

L= 3 x numero corpi  nel nostro caso 3x11= 33

2)  Ve + a = 2 nodi (vincoli esterni+ numero aste = numero nodi x 2)

3 + 11 = 2 x 7      = 33

 

Andiamo dunque a calcolare le reazioni vincolari. Ciascun nodo superiore è sottoposto ad una forza verticale di 20 KN , ed essendo la nostra una struttura simmetrica, le reazioni verticali avranno stessa intensità nei nodi A e G. Bisognerà dunque ripartire equamente le forze esterne applicate alla struttura.

Rva=Rvg = 60/2 = 30 KN

 

Risolviamo la struttura attraverso il metodo delle sezioni di Ritter, andando a sezionare virtualmente la trave in due parti, tagliando tre aste non convergenti nello stesso punto.

Isolando una delle due porzioni, calcoleremo gli sforzi assiali attraverso l’equazione di equilibrio dei momenti nel nodo scelto.

 

PRIMA SEZIONE

 

Evidenziamo gli sforzi normali delle singole aste sezionate, ipotizzando che il verso è uscente, ovvero che le aste sono sottoposte a trazione.

Attraverso l’equilibrio dei momenti intorno al nodo C ricaviamo il valore di N1.

∑Mc=0  == (30x4)-(20x2)+(N1x2)=0  ==  2N1= -80/2  

N1= -40 KN    quindi l’asta è COMPRESSA. Il verso ipotizzato era sbagliato.

 

Equilibrio dei momenti intorno al nodo B per ricavare lo sforzo normale N3.                              

∑Mb=0  ==  (N3x2)-(30x2)=0  ==  2N3=60/2 KN  

N3=  30 KN    quindi l’asta è TESA. Il verso ipotizzato è giusto.

 

L’asta BC è inclinata di 45°, dobbiamo dunque scomporre la forza in una componente verticale ed una orizzontale per calcolare il valore dello sforzo normale N2.  Tramite l’equilibrio delle forze verticali calcolo l’incognita N2.

∑Fy=0  == 30-20-N2√2/2=0  

N2= 10√2 KN   quindi l’asta è TESA. Il verso ipotizzato è giusto.

 

SECONDA SEZIONE

 

∑Fx=0  ==  30+N4√2/2=0  ==  N4√2/2=-30  

N4=-30√2 KN   quindi l’asta è COMPRESSA.

 

TERZA SEZIONE

 

Attraverso l’equilibrio dei momenti intorno al nodo D ricaviamo lo sforzo normale N5

∑Md=0  == (N5x2)+(20x4)-(30x6)=0  ==  2N5+80-180/2=0  

N5= 50 KN  quindi l’asta è TESA. 

Tramite l’equilibrio delle forze verticali calcolo N6.

∑Fy=0  ==  N6√2/2+30-20=0  

N6= -10√2 KN  quindi l’asta è COMPRESSA.

Poiché la struttura è simmetrica, i risultati ottenuti nella prima metà della trave possono essere applicati alla seconda metà.

 

 

Infine utilizzeremo il programma SAP 2000  per avere conferma dei risultati e dei grafici ottenuti, ridisegnando la struttura e applicando le forze esterne sui nodi.

 

 

GRAFICO DELLA DEFORMATA

 

GRAFICO DELLO SFORZO NORMALE

 

 

2_TRAVATURA RETICOLARE ASIMMETRICA


 

Questa seconda esercitazione verte su una travatura reticolare asimmetrica, non potendo risolvere solo metà struttura, dovremo dunque risolverla tutta.

 

Il primo passo è la verifica dell'isostaticità:

1) Ve + a = 2 x 7

3 + 11 = 2 x 7

14=14       ISOSTATICA

Calcoliamo ora le reazioni vincolari.

 

∑Fy=0  ==   RvA-10-10=0  ==  RvA= 20 KN

∑Mb=0  ==  -(10x1)-(10x2)+(RuHx1)=0  ==  RuH= 30 KN       RuA= 30 KN

 

Andremo a risolvere la struttura attraverso il metodo dei nodi. Isoliamo un nodo della struttura reticolare andando a tagliare le aste che vi convergono, calcolando il valore dello sforzo assiale trasmesso dalle aste al nodo attraverso il l’equilibrio delle forze.

 

NODO A - NODO B

Nodo B

Le aste che convergono nel Nodo B sono scariche.

N1=0      N2=0

Nodo A

∑Fy=0  == 20+N3√2/2=0  

N3= -20√2 KN  l’asta è COMPRESSA.

∑Fx=0  ==  N3√2/2+N4+30=0  

N4= -10 KN   l’asta è COMPRESSA.

 

NODO C - NODO D

Nodo C

N5=0  l’asta è SCARICA.

∑Fx=0  ==  N8+10=0  

N8= -10 KN   l’asta è COMPRESSA.

 

Nodo D

∑Fx=0  ==  10+N6√2/2-(20√2x√2/2)=0  ==  10+N6√2/2-20=0

N6=10√2 KN  l’asta è TESA.

∑Fx=0  == N7+N6√2/2-(20√2x√2/2)=0  ==  N7+(10√2x√2/2)+20=0

N7=-30 KN   l’asta è COMPRESSA.

 

NODO E - NODO G - NODO H

Nodo G

∑Fx=0  ==  N9+10=0  

N9= -10 KN   l’asta è COMPRESSA.

∑Fx=0  ==  N11+30=0  

N11= -30 KN   l’asta è COMPRESSA.

Nodo E

∑Fx=0  ==  N10√2/2+10-(10√2x√2/2)=0  ==  N10√2/2=10-10

N10=0  l’asta è SCARICA.

Nodo H

N10=0  l’asta è SCARICA.

 

 

Come ultimo passaggio, per avere conferma dei calcoli appena svolti, disegniamo la struttura su SAP 2000. Ottengo cosi il diagramma degli sforzi assiali e la simulazione della deformata della trave.

 

GRAFICO DELLA DEFORMATA

 

GRAFICO DELLO SFORZO NORMALE

 

 

3_ARCO A TRE CERNIERE CON CARICO DISTRIBUITO LATERALMENTE

 

Questa terza esercitazione verte su una struttura avente due corpi collegati da una cerniera interna e due cerniere alla base. Il carico q distribuito sul primo corpo rende la struttura non simmetrica.

Il primo passo per risolvere questa struttura è il calcolo delle reazioni vincolari. Dividiamo quindi l’arco in due corpi.

Ottengo il valore della singole forze agenti sulla struttura attraverso  l’equilibrio dei momenti sulle cerniere.

Le forze orizzontali bloccate dalle cerniere esterne, di valore di 3qh/4 e qh/4,hanno stesso verso, andando a contrastare il carico distribuito esterno del valore di qh.

DIAGRAMMI N,T,M

Sforzo Normale

Nel diagramma possiamo notare che l’andamento è costante in tutta la struttura, non essendo presenti carichi concentrati. I valori sono positivi se agli estremi delle aste sono presenti sforzi di trazione, viceversa, saranno negativi se sono presenti sforzi di compressione.

Sforzo di Taglio

Sulla prima asta lo sforzo di taglio assume un andamento lineare, in quanto è presente un carico distribuito perpendicolare  che agisce su di essa. Nella aste restanti i diagrammi sono costanti, assumendo valori negativi o positivi a seconda delle forze orizzontali all’estremità del tratto di asta preso in considerazione.

Momento

Il diagramma del momento sulla prima asta è parabolico, ed avrà un massimo nel punto in cui il diagramma del taglio si annulla. Nel resto della struttura i diagrammi restano lienari.

Verifica con SAP 2000

Q = 10 KN      H = 2m      L = 1m

GRAFICO DELLA DEFORMATA

DIAGRAMMA DELLO SFORZO NORMALE

DIAGRAMMA DELLO SFORZO DI TAGLIO

DIAGRAMMA MOMENTO

 

 

4_DIMENSIONAMENTO TRAVI

L’edificio scelto per questa esercitazione è la mensa universitaria all’interno dell’ex mattatoio di Roma . Il solaio che ho analizzato è quello del primo livello, dove è ubicata la sala mensa con circa 180 posti a sedere, al di sopra delle cucine, dei magazzini e degli spogliatoi. La struttura è simmetrica. Le travi hanno una luce di 9,80 metri ed una campata di 5,50 metri,  eccetto quella centrale che misura 7,50 metri. La trave selezionata per l’esercizio è una delle due centrali, con campata irregolare di 6,50 m. Avendo un’area d’influenza maggiore delle altre, sarà quella subirà maggiormente il peso del solaio.

 

Carichi da prendere in considerazione per il dimensionamento della trave:

- Carichi strutturali = comprendono il peso proprio degli elementi strutturali.

- Carichi permanenti = sono i carichi legati agli elementi non strutturali che compongono gli strati del solaio come pavimenti, massetti, impianti, controsoffitti, tramezzature ed intonaci.

- Carichi accidentali = carichi legati alla funzione dell'edificio, con valori tabellati che variano a seconda della categoria.

TRAVE IN ACCIAIO

Trave secondaria

Luce: 6,50m (campata maggiore)

Interasse:  1m

Qa (carichi accidentali): 3,00 KN/mq

- Edificio in categoria C, Ambienti suscettibili ad affollamento, Cat. C1

Qs (carico strutturale): 2,50 KN/mq

- Lamiera grecata HI-BOND A55/P600  spessore lamiera 8mm H 8cm

- Getto in calcestruzzo con rete elettrosaldata H 15 cm

Qp (carichi permanenti): 1,9 KN/mq

- Pavimento in lastre di Gres Porcellanato, H 12 mm = 0,2 KN/mq

- Massetto con serpentina riscaldamento, H 6 cm = 1,1 KN/mq

- Ipotesi d'incidenza impianti = 0,50 KN/mq

- Controsoffitto in pannelli di gesso H 12mm = 0,1 KN/mq

Q= Qa + Qs + Qp x interasse (carico totale al metro lineare) =  7,4 KN/m

 

Dimensionamento trave secondaria

Inserisco i dati nelle caselle corrispondenti del foglio Excel e determino il modulo di resistenza a flessione Wx .

Scelgo dunque la IPE adeguata ai miei valori: IPE 200 H 20 cm B 10 cm

In tabella la trave ha un peso di 0,22 KN/m, che al mq si trasformano in 0,22 KN/interasse = 0,22/1 = Qtr = 0,22 KN/mq.

Q's= (Qs+Qtr) = 2,50 + 0,22 = 2,72 KN/mq

Ricalcolato il peso con il foglio Excel ho la conferma che la IPE da me scelta riesce a supportare il suo peso.

 

Trave principale

Luce: 9,80 m

Interasse:  6,50 m (campata maggiore)

Qa (carichi accidentali): 3,00 KN/mq

Qs (carico strutturale): 2,72 KN/mq

Qp (carichi permanenti): 1,9 KN/mq

Q= Qa + Qs + Qp x interasse (carico totale al metro lineare) =  49,53 KN/m

 

Dimensionamento trave

Inserisco i dati nelle caselle corrispondenti del foglio Excel e determino il modulo di resistenza a flessione Wx .

 

Scelgo dunque la IPE adeguata ai miei valori: IPE 550 H 55 cm B 21 cm

 

In tabella la trave ha un peso di 1,06 KN/m, che al mq si trasforma in 1,06 KN/interasse = 1,06/6,5 = Qtr = 0,163 KN/mq. 

Q’s= (Qs+Qtr) = 2,72 + 0,163 = 2,883 KN/mq

Ricalcolato il peso con il foglio Excel ho la conferma che la IPE da me scelta riesce a supportare il suo peso.

 

TRAVE IN LEGNO

 

Travetto

Luce: 6,50m (campata maggiore)

Interasse:  1m

Qa (carichi accidentali): 3,00 KN/mq

- Edificio in categoria C, Ambienti suscettibili ad affollamento, Cat. C1

Qs (carico strutturale): 0,18 KN/mq

- Tavolato, H 3cm = 0,18 KN/mq

Qp (carichi permanenti): 1,9 KN/mq

- Pavimento in lastre di Gres Porcellanato, H 12 mm = 0,2 KN/mq

- Massetto con serpentina riscaldamento, H 6 cm = 1,1 KN/mq

- Ipotesi d'incidenza impianti = 0,50 KN/mq

- Controsoffitto in pannelli di gesso H 12mm = 0,1 KN/mq

Q= Qa + Qs + Qp x interasse (carico totale al metro lineare) =  5,08 KN/m

 

Dimensionamento travetto

Legno utilizzato = Abete Rosso

Struttura = Struttura in legno lamellare standard

Classe resistenza= GL 32

Inserisco i dati nel foglio Excel ed ottengo il carico a metro lineare.  Ipotizzando una base di 20 cm per il travetto, ottengo un’altezza di 27,01 cm che arrotonderò a 30 cm .

 

Peso specifico legno lamellare = 410 Kg/mc (UNI EN 1194)

Peso Travetto per metro lineare = (0,20 m x0,40 m x 4,1 KN/mc) = 0,328 KN/m

Peso distribuito travetto  = 0,328 KN/m / 1 m interasse = 0,328 KN/mq

Modifico quindi il foglio Excel con il nuovo carico.   Q = (5,08+0,328) = 5,408 KN/m

Ricalcolato il peso con il foglio Excel ho la conferma che il travetto da me scelto è corretto.

Travetto = b 20 cm H 30 cm

 

Trave principale

Luce: 9,80 m

Interasse:  6,50 m (campata maggiore)

Qa (carichi accidentali): 3,00 KN/mq

Qs (carico strutturale): 0,508 KN/mq

(0,18+0,328 peso travetto)

Qp (carichi permanenti): 1,9 KN/mq

Q= Qa + Qs + Qp x interasse (carico totale al metro lineare) =  35,152 KN/m

 

Dimensionamento trave

Legno utilizzato = Abete Rosso

Struttura = Struttura in legno lamellare standard

Classe resistenza= GL 32

Inserisco i dati nel foglio Excel ed ottengo il carico a metro lineare.  Ipotizzando una base di 40 cm per la trave, ottengo un’altezza di 75,78 cm che arrotonderò ad 80 cm .

 

Peso specifico legno lamellare = 410 Kg/mc (UNI EN 1194)

Peso Trave per metro lineare = (0,40 m x0,80 m x 4,1 KN/mc) = 1,312 KN/m

Peso distribuito trave  = 1,312 KN/m / 6,5 m interasse = 0,201 KN/mq

Modifico quindi il foglio Excel con il nuovo carico.   Q = (35,152+0,201) = 36,458 KN/m

Ricalcolato il peso con il foglio Excel ho la conferma che il travetto da me scelto è corretto.

Trave = b 40 cm H 80 cm

TRAVE IN CLS

 

Trave

Luce: 9,80 m

Interasse:  6,50 m (campata maggiore)

Qa (carichi accidentali): 3,00 KN/mq

- Edificio in categoria C, Ambienti suscettibili ad affollamento, Cat. C1

Qs (carico strutturale): 3,17 KN/mq

- Solaio Tralicciato SIAI H 20 cm + 5 cm soletta

(Valore Tabellare)

- Soletta, H 15 cm = 1,25 KN/mq

- Pignatta, H 20cm, Base 35cm, peso specifico 66 Kg/mc, N° pignatte m=2 = 0,92 KN/mq

- Travetti, H 17cm , Base 12cm, peso specifico: 25 Kc, N° tarvetti m=2 = 1 KN/mq

Qp (carichi permanenti): 1,9 KN/mq

- Pavimento in lastre di Gres Porcellanato, H 12 mm = 0,2 KN/mq

- Massetto con serpentina riscaldamento, H 5 cm = 1,1 KN/mq

- Ipotesi d'incidenza impianti = 0,50 KN/mq

- Controsoffitto in pannelli di gesso H 12mm = 0,1 KN/mq

Q= Qa + Qs + Qp x interasse (carico totale al metro lineare) =  52,55 KN/m

 

Acciaio impiegato per l’armatura = B450C
(zona sismica)

Momento Massimo Tensione = 450 Mpa

Valore di Rottura = 540 Mpa

Allungamento a Rottura  ε =7 %

fy/ ym= (450 N/mm2) / 1,15 = 391,30 N/mm2

 

Calcestruzzo ordinario di classe C40/50con fck = 40 N/mm2

fck/ ym= (40 N/mm2) / 1,15 = 22,86 N/mm2

 

Dimnesionamento trave

Ipotizzo una base di 35 cm per la trave, ottengo un’altezza di 68,19 cm che arrotonderò a 75 cm .

Aggiungo il carico della trave e verifico il dimensionamento.

Carico trave= 5,97 KN/m = Q = 52,455 + 5,97 = 58,425 KN/m

Ricalcolato il peso con il foglio Excel ho la conferma che la trave da me scelta è corretta.

TRAVE 35X75 CM


 

 

5_STRUTTURA RETICOLARE SPAZIALE

Disegno ed analisi di uina struttura reticolare spaziale con AUTOCAD e SAP2000.

1_AUTOCAD

 

1.1  Il primo passo per la realizzazione di questa esercitazione è la creazione, nel menù Layer di Autocad, di un nuovo Layer che chiamerò ASTE, che includerà tutti gli elementi della mia struttura. Una volta importato in SAP assegnerò ad ogni asta la funzione di FRAMES.

1.2  Disegno in Autocad la mia piastre reticolare spaziale di forma cubica con dimensioni (2mx2mx 2m). Parto dal punto di origine degli assi 0,0,0 in modo che una volta importato il disegno su SAP non avrò problemi ad individuarlo. Disegno in 2D le prime 4 aste del modulo, 3 ortogonali ed 1 diagonale,  con un’unica polilinea.

1.3  Mi sposto sul piano 3D utilizzando il comando Visualizza - Punti di vista 3D – SO assonometrico.

1.4  Ruoto la polilinea con il comando Ruota 3D, impostando come asse  di rotazione l’asse X e come angolo di rotazione un angolo di 90°.

1.5  Per disegnare in serie altri moduli della trave reticolare, seleziono la mia polilinea ed attraverso il comando Array/Serie imposto una serie di 4 colonne ed una riga, ciascuna ad una distanza di 2m dall’altra.

1.6  Il risultato ottenuto è una trave reticolare priva dell’ultima asta verticale, che aggiungerò in seguito con il comando Polilinea 3D.

1.7  Avendo completato la mia trave, posso ora passare alla costruzione degli altri moduli reticolari, utilizzando il comando Array/Serie impostando una serie di 7 righe ed una colonna, ciascuna ad una distanza di 2m dall’altra.

 

1.8  Ottengo cosi una travatura spaziale incompleta. Infatti ogni modulo è privo delle aste laterali. Attraverso il comando Polilinea 3D, andrò a disegnarmi un una polilinea di 3 aste che con il comando Array/Serie estenderò a tutta la struttura impostando una serie di 6 righe e 5 colonne, ciascuna ad una distanza di 2m dall’altra.

1.9  La struttura è ancora incompleta. Mancano le diagonali superiori ed inferiori di ogni modulo, che disegnerò con il comando Polilinea 3D ed estenderò a tutta la struttura con il comando Array/Serie, con una serie di 6 righe e 4 colonne, ciascuna ad una distanza di 2m dall’altra.

1.10  Il risultato finale è una struttura reticolare spaziale asimmetrica. L’ultimo passaggio  prima di esporta il file Dxf su SAP è l’esplosione di tutte le polilinea della struttura attraverso il passaggio  Esplodi.

 

2_SAP2000

2.1  Assegno al Layer Aste la funzione Frames.

2.2  Definisco i vincoli esterni della struttura selezionando i 4 vertici inferiori ed assegnando 4 cerniere, attraverso il comando Assign – Joint – Restraints.

2.3  Definisco i vincoli interni. Tutte le aste che compongono la struttura sono incernierate tra di loro e non incastrate. Seleziono tutte le aste della struttura con Select – All  ed attraverso il comando Assign - Frame - Partial fixity - Assign frame releases impongo il rilascio dei momenti all’inizio ed alla fine delle aste selezionate in precedenza.

2.4  Definisco il materiale della struttura. Attraverso il comando Define- Material- New material e creo il materiale Acciaio.

2.5  Defisco la sezione del materiale. Con il comando Define- Section properties- Frame section scelgo la sezione Pipe che andrò a rinominare Tubolare, assegnando il materiale acciaio.

2.6  Con Assign- Frame- Frame section  assegno a tutte le aste della struttura  il profilo stabilito

2.7  Assegno i carichi alla struttura. Definisco un carico che chiamerò Forza Concentrata con il comando Define - Load pattern. Per facilitare vado settare il Set Display Options, selezionado la casella Frames – Frames Not in View e deselezionando Joints – Invisible. Spostando la vista in modalità XY, riuscirò più facilmente a selezionare i nodi superiori su cui applicare un carico verticale di 40 KN.

2.8  La struttura è ora completa dei carichi. Posso cosi lanciare l’analisi.

 

2.9  Per capire qual è l’asta più sollecitata, devo selezionare il comando Display - Show Tables – Elements Output, ottenendo cosi una tabella con tutte le caratteristiche e le sollecitazione delle varie aste che compongono la mia struttura. Dopo aver individuato l’asta più sollecitata a trazione e quella più sollecitata a compressione, procedo con il progetto e la verifica.

Risultati SAP:

Nmax compressione= 307,254 KN  Asta n° 137

Nmax trazione= 258,934 KN  Asta n° 50

SFORZO MASSIMO A COMPRESSIONE

L'asta della struttura più sollecitata a compressione è la numero 137, su cui agisce un N di 307,254 KN.

Per il progetto della trave scelgo un acciaio S355 =

A = N / fd= 307,254 KN / (355/1,05) = 307254 N / (338,095 N/mmq) = 908,78 mmq = 9,09 cmq

fd = fy/γm = 338,095 N/mmq

fy = resistenza a snervamento

γm = coefficiente di sicurezza

Seleziono un profilo di dimensioni 114,3x3,6 mm con una sezione pari a 12,5 cmq.

Per concludere il progetto della trave bisognerà verificare se la sezione è in grado di sopportare lo sforzo di compressione, attraverso la formula del carico critico euleriano, fenomeno che avviene se un elemento strutturale, soggetto a compressione, si inflette e sbanda a causa della sua snellezza.

Carico critico euleriano:

Pcr= (π2 x E x Jmin)/l02

E= Modulo di elasticità

Jmin= momento di inerzia minimo della sezione risultante dal profilario

l0= lunghezza libera di inflessione, che dipende dal materiale, dai vincoli e dalla sezione, in questo caso essendo un'asta doppiamente incernierata la lunghezza libera di inflessione è uguale alla  lunghezza stessa dell'asta.

Pcr= (3,14 x 3,14 x 210000N/mmq x 1920000 mm4)/ 2828 mm x 2828 mm = 497,073 KN

497,073 KN > 307,25 KN

Il profilo scelto è verificato.

SFORZO MASSIMO A TRAZIONE

L'asta della struttura più sollecitata a compressione è la numero 50, su cui agisce un N di 258,934 KN.

Per il progetto della trave scelgo un acciaio S355 =

A = N / fd= 258,934 KN / (355/1,05) = 258934 N / (338,095 N/mmq) = 766 mmq = 7,66 cmq

fd = fy/γm = 338,095 N/mmq

fy = resistenza a snervamento

γm = coefficiente di sicurezza

 

Seleziono un profilo di dimensioni 114,3x3,6 mm con una sezione pari a 12,5 cmq.

Verifica a resistenza

Bisognerà verificare se il rapporto tra lo sforzo normale e l’area del nuovo profilo risulterà essere inferiore ad fd:

258934 N/1250 mmq = 207,147 N/mmq < 338,095 N/mmq

Il profilo scelto è verificato.

 

6_RIPARTIZIONE FORZE SISMICHE

 

(esercitazione svolta in collaborazione con Edoardo Capuzzo Dolcetta)

INTRO

In questa esercitazione andremo a vedere come le forze sismiche vengono ripartite su una struttura di un piano costituita da otto controventi.

 

L’impalcato riportato è costituito da 12 pilastri (20x40cm) in calcestruzzo armato, disposti e orientati così da avere il momento di inerzia maggiore della sezione del pilastro in asse con la trave che ha una luce maggiore e quindi con un momento più grande. 

STEP#1- calcolo delle rigidezze traslanti dei controventi dell'edificio

Tutti i controventi sonoShear-typee quindi la loro rigidezza è:

 

Kt= 12 xE/h3

 

E = modulo di Young che per il c.a. E = 21000 N/mmq

h = altezza del telaio, scegliamo h = 3,20 m

J = momento di inerzia

Attenzione!Bisogna tener sempre presente che in un singolo telaio possiamo avere pilastri con diversi momenti d’inerzia.

 

 

 

= b x h3 /12 = (20 x (40)3 ) cm/12 = 106667.00 cm4

J= b J= b x h3 /12 = (40 x (20)3 ) cm/12 =  26667.00 cm4

Adesso inseriamo nel nostro bel foglio excel i dati relativi a ciascun telaio e ne calcoliamo la rigidezza:

Step#2: tabella sinottica controventi e distanze

La tabella sottostante ci aiuta a ricapitolare quanto fatto finora:

-       ci riporta le rigidezze di ogni singolo telaio

-       mostra le relative distanze dal punto chiamato O (origine del sistema)

 

Step#3: calcolo del centro di massa

Ora il foglio excel ci aiuta a trovare le coordinate XG  e YG del centro di massa, a partire dalle due aree (A1 e A2) che formano il nostro impalcato

excel trova XG e YG  in questo modo:         

XG =( A1 xXG1+ A2 xXG2) / (A1+ A2)

YG  =( A1 xYG1+ A2 xYG2) / (A1+ A2)

Otteniamo:          XG = 7,85 m                 YG  = 2,96 m

Step#4: calcolo del centro di rigidezze e delle rigidezze globali

Excel adesso ci aiuta a sommare le rigidezze dei singoli telai riportate nella tabella dello step 2 per ottenere le rigidezze totali.

Kx tot =  rigidezza totale orizzontale 

Ky tot = rigidezza totale verticale

Passiamo adesso a calcolare le coordinate del centro delle rigidezze C.

Sotto l’azione della forza sismica, l’impalcato tenderà a ruotare proprio intorno a questo punto C.

Xc = (Ky1 x dy1 + Ky2 x dy2+ Ky3 x dy3 + Ky4 x dy4 )/ (Ky tot)

Yc = (Kx1 x dx1 + Kx2 x dx2+ Ky3 x dx3 + Ky4 x dx4 )/ (Ky tot)   d = distanza dei controventi dal centro delle rigidezze

Otteniamo:          XC = 10,68 m                 YC  = 7,00 m

La rigidezza torsionale verrà quindi calcolata:    Kϕ= Ʃi ki ddi2

STEP#5: analisi dei carichi sismici

La forza sismica è data dal prodotto della massa dell’edificio per l’accelerazione di trascinamento del suolo quando vibra. Il valore di questa “vibrazione” (a) ci è dato dalla normativa e corrisponde ad una frazione dell’accelerazione di gravità (g).

Quindi:

Fsismica = m a

ma    a = c g      dove c < 1 (coefficiente dato dalla normativa)

quindi      Fsismica = m c g = c (mg)

dove mg = Peso  ---  Fsismica = c P

Attenzione!Si evince che la forza sismica è una frazione della forza peso àun elemento molto pesante sarà molto vulnerabile al sisma! (al contrario, più un edificio è “leggero” e meno sarà vulnerabile) 

Adesso inseriamo i carichi strutturali, permanenti e accidentali per un’abitazione ad uso civile

(q_a = 2.00) e ci calcoliamo il peso della nostra struttura.

Pstruttura = G + ψQ    dove G = carico totale permanente = (qs + qp) Atot

ψ= coefficiente di contemporaneità (da normativa) che diminuisce il carico accidentale.

Q = carico totale accidentale = qa Atot

STEP#6 - 7: ripartizione forza sismica lungo x ed y

Gli step 6 e 7 ci permettono di calcolare la forza ripartita su ogni controvento oltre che lo spostamento e la rotazione dell'impalcato.

Però prima dobbiamo ricordarci che il sisma è un’azione aleatoria e di conseguenza ci è sempre ignota la direzione lungo la quale esso si verificherà. Così le norme ci impongono di verificare la ripartizione delle forze sismiche almeno in due direzioni ortogonali fra loro (nel nostro caso proprio x ed y).

Il momento torcente, che farà ruotare il nostro impalcato, si verifica se i controventi non hanno tutti le stesse rigidezze o se la forza non agisce lungo l’asse delle rigidezze.

Il momento torcente è il risultato della forza sismica (applicata sul centro di massa G) per il braccio (b, nel disegno) dato dalla distanza del punto C dal punto G.

La traslazione orizzontale vale:           Uo = Fsismica/Kotot

La traslazione verticale vale:                  Vo = Fsismica/Kvtot

La rotazione invece vale:                       ϕ= M/Kϕtot

Infine calcoliamo come la forza sismica viene ripartita nei singoli controventi.

Le reazioni vincolari si determinano:

Orizzontale           Rio = Kio (Uo+φdio)

Verticale                    Riv = Kivdiv)

Mt = F (Yc - Yg) = F xb
Mt = F (Xc - Xg) = Ff xg

 

 

 

 

       

 

 

ESERCIZI

ESERCIZIO TRAVE RETICOLARE SIMMETRICA

INTRO

In questo esercizio ci troviamo di fronte ad una trave reticolare, ovvero una particolare tipologia strutturale in cui tutti gli elementi che compongono la struttura sono tratti lineari (puntoni o tiranti,   sottoposti esclusivamente allo sforzo normale) collegati da due cerniere.

Il disegno della struttura è simmetrico per quanto riguarda la disposizione delle aste e la ripartizione dei carichi sui nodi, e questo ci sarà di aiuto perché basterà risolvere metà della struttura per poi estendere i risultati ottenuti al resto della nostra travatura.

 

STEP 1.

In primis dobbiamo verificare l’isostaticità della struttura (L=V, dove L sono i gradi di libertà e V corrisponde al numero di vincoli).

Per verificare che la struttura sia isostatica possiamo avvalerci di due metodi differenti:

 

metodo 1. 

L=V (numero gradi di libertà = numero gradi di vincolo)

V = Ve + Vi  = 3 + 30  = 33

L= 3 x numero corpi  = 33

 

metodo 2.  

Ve + a = 2 nodi (vincoli esterni+n. aste=n. nodi x 2)

3 + 11 = 2 x 7    à  14 = 14

 

Da queste uguaglianze possiamo dunque dire che la nostra struttura è isostatica.

 

STEP 2.

 

Adesso dobbiamo calcolare le reazioni vincolari.

Essendo una struttura simmetrica sottoposta a soli carichi verticali  le reazioni vincolari (verticali) sono di uguale intensità e corrispondono a:

 

RVa = RVg = 60/2 = 30 Kn

 

STEP 3.

 

Risolviamo la struttura avvalendoci del metodo delle sezioni di Ritter ovvero andando a sezionare idealmente la trave in due parti, tagliando tre aste non convergenti nello stesso punto.  

Quindi si procedere al taglio delle varie aste per trovare le azioni di contatto.

 

            Sezione 1.

Attraverso l’equilibrio dei momenti intorno al nodo C ricaviamo il valore di N1.

∑Mc=0  -->  30x4-20x2+N1=0  -->  N1= -80/2  -->  N1= -40 Kn  -->  asta compressa

 

Attraverso l’equilibrio dei momenti intorno al nodo B ricaviamo lo sforzo normale N3.                              

∑Mb=0  -->  N3x2-30x2=0  -->  N3=30 Kn   -->  asta tesa

Adesso dobbiamo fare attenzione!  --> L’asta BC è inclinata di 45°e per calcolare il valore dello sforzo normale N2 sarà necessario scomporre la forza in una componente verticale ed una orizzontale.

 

Tramite l’equilibrio delle forze verticali calcolo N2.

∑Fy=0  -->  30-20-N2√2/2=0  -->  N2 =102/√2= 20/√2  -->  N2= 10√2 Kn  -->  asta tesa

 

 

            Sezione 2.

Tramite l’equilibrio delle forze orizzontali calcolo N4.

∑Fx=0  -->  30+N4√2/2=0  -->  N4√2/2+30=0  -->  N4=-30√2 Kn  -->  asta compressa

 

 

            Sezione 3.

Attraverso l’equilibrio dei momenti intorno al nodo D ricaviamo lo sforzo normale N5

∑Md=0  --> (N5x2)+(20x4)-(30x6)=0  -->  2N5+80-180=0  -->  N5=50 Kn  -->  asta tesa

 

Tramite l’equilibrio delle forze verticali calcolo N6.

∑Fy=0  -->  N6√2/2+30-20=0  -->  N6= -10√2 Kn  -->  asta compressa

 

I risultati che abbiamo finora ottenuti possiamo estenderli all’altra metà della struttura perché, come abbiamo detto all’inizio, ci troviamo in una situazione di perfetta simmetria.

 

Infine, per avere conferma dei risultati ottenuti e dei grafici fatti a mano, ho disegnato la struttura con  lo strumento di calcolo automatico SAP il quale mi ha dato anche una simulazione della deformata della trave reticolare. 

 

 

 

 

ESERCIZIO TRAVE RETICOLARE ASIMMETRICA

 

INTRO

 

Questa volta siamo alle prese con una struttura reticolare asimmetrica e quindi, non possiamo, come nel primo esercizio, avvalerci delle proprietà della simmetria.

 

STEP 1.

 

Verifichiamo subito se la trave reticolare asimmetrica data è isostatica:

 

gdl = gdv

 

gdl --> 11 x 3 = 33

 

gdv --> 3 + 2(n-1) = 33 

 

33 = 33  c.v.d.

 

STEP 2.

Andiamo a calcolarci le reazioni vincolari.

∑Fy=0  --> Rvb-10-10=0  -->  Rvb= 20 Kn

∑Fx=0 

∑Mb=0  -->  10x1+10x2-Rhx1=0  -->  Rh=30 Kn = Rob

 

STEP 3.

 

Questa volata per risolvere la struttura utilizziamo il metodo dei nodi.

Questo metodo prevede di isolare un nodo della struttura reticolare tagliando le aste che vi convergono. Poi si esplicitano gli sforzi normali trasmessi dalle aste al nodo e le eventuali forze esterne ed infine si scrivono le equazioni di equilibrio nodo per nodo.

 

Nodo A. e Nodo B.

Nodo A.

∑Fx=0  -->  N1=0  -->  asta scarica

∑Fy=0  -->  N2=0  -->  asta scarica

 

Nodo B.

 

∑Fy=0  --> 20+N3√2/2=0   -->  N3= -20√2 Kn  -->  asta compressa

∑Fx=0  -->  N3√2/2+N4+30=0   -->  N4= -30 + 20=  -10 Kn  -->  asta compressa

 

Nodo C.

 

∑Fy=0  -->  N5=0  -->  asta scarica

∑Fx=0  -->  N6+10=0  -->  N6= -10 Kn  -->  asta compressa

 

Nodo E. e Nodo G. e Nodo H.

Nodo H.

 

∑Fy=0  -->  N7=0  -->  asta scarica

∑Fx=0  -->  30+N7√2/2+N8=0  -->  N8= -30 Kn  -->  asta compressa

 

 

Nodo G.

 

∑Fy=0  -->  N9+10= 0  -->  N9= -10 Kn  -->  asta compressa

∑Fx=0  -->  N11= -30 Kn  -->  asta compressa

 

 

Nodo E.

 

∑Fy=0  -->  N10√2/2-10=0  -->  N10= 10√2/2  -->  10√2 Kn  -->  asta tesa

 

Nodo D.

 

Infine, per avere conferma dei risultati ottenuti e dei grafici fatti a mano, ho disegnato la struttura con  lo strumento di calcolo automatico SAP il quale mi ha dato anche una simulazione della deformata della trave reticolare. 

 

DIMENSIONAMENTO TRAVE

PIASTRA RETICOLARE SPAZIALE

                     

e adesso passo per passo!

 

RIPARTIZIONE FORZE SISMICHE

 

Esercitazioni

Esercitazione 1 :

Travatura reticolare simmetrica (metodo di Ritter)

Trovare il valore delle reazioni vincolari e disegnare i diagrammi delle sollecitazioni agenti sulla trave:

Per cominciare l'analisi della struttura occorre verificare che la trave sia isostatica, ovvero il numero dei vincoli esterni rispetto al numero dei nodi deve rispettare la seguente relazione:

Ve+a(numero aste) = 2nodi

3+11=14   ;  dunque è verificato.

Si procede quindi con l'individuazione del verso e del modulo delle reazioni vincolari:

Imponendo l'equilibrio alla traslazione verticale 

Σfy=0

Va+ Vb = 3F                 Va = Vb = 3/2 F

Poiché la struttura è simmetrica non devo calcolare il momento rispetto al polo A o al polo B per determinare le reazioni vincolari.

Una volta trovate le reazioni si procede con l'analisi delle aste (che possono essere tese o compresse, poiché in una struttura reticolare agisce solo la forza normale di trazione o di compressione).

Utilizziamo il metodo di Ritter (metodo che, attraverso un taglio ci permette di analizzare le forze interne di ciascuna asta):

Considero la sezione 1(ipotizzo tutte e tre le aste tese):

Calcolo N1, N2, N3

Per farlo, impongo la condizione di equilibrio alla rotazione rispetto al nodo C :

ΣMc= 0

-3/2F2L + FL - N1L = 0

da cui N1 = -2FL, dunque di compressione(poiché di verso opposto a quello ipotizzato).

quindi l'asta BD risulta compressa.

Per trovare N3 impongo la condizione di equilibrio alla rotazione rispetto al nodo B:

ΣMb= 0

-3/2FL + N3L = 0 

da cui N3 = 3/2 F, dunque di trazione (come da ipotesi), quindi l'asta AC risulta tesa.

Per detrminare N2 impongo l'equilibrio alla traslazione verticale, scomponendo N2 secondo le diagonali:

Σfy=0

3/2F - F - N2√2/2 = 0 

N2 = F√2/2, di trazione(come da ipotesi), dunque l'asta BC risulta tesa.

Ridisegno la sezione 1 con i versi delle forze trovate:

Ora considero la sezione 2(ipotizzo l'asta AB tesa):

Impongo l'equilibrio alla traslazione orizzontale :

Σfx=0

30KN + N4√2/2 = 0

N4 = -30√2/2 = -30KN√2, dunque di compressione, quindi l'asta AB risulta compressa:

Considero la sezione 3 :

Impongo l'equilibrio alla rotazione rispetto al nodo D:

ΣMd= 0

N52m + 20KN4m -30KN6m = 0

N5 = 50 KN, dunque di trazione, quindi l'asta CE risulta tesa :

Impongo l'equilibrio alla traslazione verticale :

Σfy=0

N6√2/2 + 30KN -20KN = 0

N6 = -10√2 KN, dunque di compressione, quindi l'asta CD risulta compressa.

Poiché la struttura è simmetrica, mi basta aver calcolato le forze agenti sulla prima metà della trave.

Per concludere rappresento il grafico delle sollecitazioni normali che agioscono sulla trave:

 

Verifica con SAP

Una volta trovate le sollecitazioni si esegue la verifica con SAP:

Si assegnano i carichi puntuali sui nodi del corrente superiore:

Mando l'analisi e ottengo la deformata:

Ottengo in seguito il diagramma delle sollecitazioni numerico e grafico :

 

 

Travatura reticolare asimmetrica (metodo dei nodi)

 

Trovare il valore delle reazioni vincolari e disegnare i diagrammi delle sollecitazioni agenti sulla trave.

Occorre verificare che la struttura sia isostatica, ovvero il numero dei vincoli esterni rispetto al numero dei nodi deve rispettare la seguente relazione :

Ve + a (numero aste) = 2 nodi

3 + 11 = 14, è verificato.

A questo punto si trovano le reazioni vincolari facendo l’equilibrio alla traslazione verticale e l’equilibrio dei momenti  rispetto al nodo A. Si ricavano quindi la reazione verticale e orizzontale dell’appoggio e la reazione orizzontale del carrello.

ΣFy = 0

VB – F –F = 0      VB  = 2F

ΣMA = 0

uBl – Fl –2Fl = 0  uB = 3F = uH

Si ricavano le azioni di contatto utilizzando il metodo dei nodi, ovvero facendo l’equilibrio delle sole  forze verticali e orizzontali rispetto al nodo, per ottenere lo sforzo assiale che agisce sulla cerniera. Occorre analizzare tutti i 7 nodi presenti, non essendo questa una struttura simmetrica.

Dall’analisi del nodo A si evince come entrambe le aste che arrivano in esso sono scariche. N1 = N2 = 0

        

Dall’equilibrio delle forze verticali al nodo B si ricava lo sforzo assiale N4 = - 2√2 F e lo sforzo assiale N3 = -F. Dunque il verso precedentemente ipotizzato è errato, l’asta BC e l’asta BD infatti non sono tese ma compresse.

Dall’analisi al nodo D si ricavano la forza assiale N6 = 0 (poiché non ci sono forze verticali) e  N5 = F.

         

Dall’analisi al nodo C si ricavano N7 = 3F e N8 = √2 F. N7 è stata ipotizzata nel verso sbagliato, l’asta CE risulta dunque compressa.

Dall’analisi del nodo E si ricavano N9 = 3F e N10 = F

     

Dall’equilibrio al nodo G e H si evince come l’asta GH sia scarica(N11 = 0), poiché il nodo risulta già equilibrato dalle altre forze agenti.

La struttura presenta così tutte le aste compresse tranne l’asta CG che risulta tesa.

Attraverso il software di SAP si analizza la struttura per visualizzarne il diagramma degli sforzi assiali presenti:

Mediante l’aiuto della griglia si disegnano le aste della struttura :

Dopo aver selezionato i punti di appoggio si assegnano i vincoli : un appoggio e un carrello.

Successivamente si seleziona l'inera struttura per il rilascio dei momenti flettente e torcenre nei nodi.

A questo punto è possibile creare il carico F e assegnarlo nei nodi superiori.

Ora è possibile lanciare l'analisi e osservare la deformata :

Dal diagramma degli sforzi assiali si osserva quanto già affermato, ovvero che l'unica asta tesa è la diagonale CG (in giallo) :

Assumendo la forza F = 10 del carico assegnato, si osserva lo stesso diagramma ma con i valori dei songoli sforzi interni :

Esercitazione 2

Arco a tre cerniere non allineate (SAP)

Si analizza il portale in figura,precedentemente risolto manualmente dal punto di vista statico, detto arco a tre cerniere non allineate (se fossero allineate sarebbe un arco degenere) mediante il software di SAP, per verificarne la deformata e i diagrammi delle sollecitazioni (Normale,Taglio,Momento).

Si disegna la struttura avvalendosi dell'uso di una griglia di partenza e assegnando il numero di campate e la distanza fra queste:

Una volta comparsa la griglia si disegna sulla stessa mediante il comando linea i diversi tratti del portale, fino ad ottenere la struttura desiderata

Si selezionanop quindi i punti di appoggio per assegnare i vincoli (traslazione verticale e orizzontale bloccata) assign>joint>restraints . Si rilascia il momento flettente nella prima asta orizzontale dopo averla selezionata. (assign>frame>releases/partial fixity > moment 33 end, che indica la fine dell’asta).Infine si rilascia il momento anche nella seconda, ma all'inizio di questa(moment 33 start). I vincoli saranno così configurati :

Una volta definita la forza agente sull'arco di -40 KN verso il basso distribuita si seleziona l'intera struttura e si assegna il carico:

A questo punto è possibile lanciare l'analisi, ricordandosi di spuntare nella lista delle forze agenti sulla struttura quelle date da default nel programma (DEAD e MODAL) in modo che non vengano visualizzate.Si ottiene dunque la deformata :

I diagrammi delle sollecitazioni N,T,M rispettivamente :

Esercitazione 3 (con Giulia Savarese):

Dimensionamento travi (mediante foglio di calcolo excel)

L'esercitazione prevede il dimensionamento di una trave in 3 diversi materiali : legno, acciaio e calcestruzzo.

Il progetto scelto è quello di case a schiera a Fiumicino su due piani con modulo 6m x 12m.

La pianta del solaio intermedio mostra la trave scelta che risulta doppiamente appoggiata e quindi con un momento massimo pari a ql2/8.

                 

LEGNO

 

 

Dimensionamento travetto in legno

Calcolo carichi permanenti:

-Carico strutturale qs

Tavolato in castagno : 840 Kg/m3(Peso specifico )  x 0,03 m (Spessore)  = 25,2 Kg/m2 ----> 0,25 KN/m2

-Carico non strutturale qp

Massetto : 2000 Kg/m3 x 0,05 m = 100 Kg/m2----> 1 KN/m2

Parquet in  rovere : 720 Kg/m3x 0,02 m = 14,4 Kg/m2---->0,144 KN/m2

Incidenza tramezzi : 1KN/m2

Incidenza impianti : 0,5 KN/m2

qp = 1 KN/m2 + 0,144 KN/m2 + 1KN/m2 + 0,5 KN/m2 = 2,644 KN/m2

Calcolo carichi accidentali :

Destinazione d’uso abitativa :  qa = 2 KN/m2

Dati:

Legno GL28h ---->fk = 28 MPa

Interasse = 0,9 m

Luce = 3 m

b  = 0,1 m

L'altezza minima dei travetti in legno è di 17, 65, arrotondando la sezione risulta 10 cm x 20 cm.

 

Dimensionamento trave in legno

Calcolo carichi permanenti:

-Carico strutturale

Travetti in legno: 500 Kg/m3 x 0,1 x 1 = 50 Kg/m2---->0,5 KN/m2

Tavolato 0,25 KN/m2

qs = 0,5 KN/m2 + 0,25 Kn/m2 = 0,75 KN/m2

-Carico non strutturale

qp = 2,644 KN/m2

Calcolo carichi accidentali

qa = 2 KN/m2

Dati:

Legno GL28h----> fk = 28 MPa

Interasse = 3 m

Luce = 6 m

b = 0,2 m

L'altezza minima della trave è di 47, 81 m, arrotondando la sezione risulta 50 cm x 20 cm.

ACCIAIO

 

Dimensionamento trave IPE  in acciaio

Calcolo carichi permanenti

-Carico strutturale

Lamiera grecata

Si è scelta una lamiera di 0,075 m di altezza per un totale di 0,13 m considerando anche il getto di calcestruzzo.

Il peso totale è 2,00 KN/m2

-Carico non strutturale

Isolante termoacustico   360 Kg/m3 x 0,01 m = 3,6 Kg/m2 ----> 0,036 KN/m2

Massetto    2000 Kg/m3 x 0,04 m = 80 Kg/m2 ----> 0,8 KN/m2

Piastrelle in Gres Porcellanato    1540 Kg/m3 x0,013 m = 20 Kg/m2---->0,2 KN/m2

Controsoffitto  800 Kg/m3 x 0,03 m = 24 Kg/m---->0,24 KN/m2

Incidenza tramezzi :  1KN/m2

Incidenza impianti : 0,5 KN/m2

qp = 0,036 KN/m2 + 0,8 KN/m2 + 0,2 KN/m2 + 1KN/m2 + 0,5 KN/m2 = 2, 536 KN/m2

Calcolo carichi accidentali

Destinazione d’uso abitativa : qa = 2 KN/m2

Wx trovato = 350, 51 cm3

Si adotta un profilo IPE 270 con Wx = 429 cm3

CALCESTRUZZO ARMATO

 

Dimensionamento trave in cls

Calcolo carichi permanenti

-Carico strutturale

Travetti  2500 Kg/m3 x 0,18 m x 0,1 m =  45 Kg                0,45 KN x 2 (n° travetti in 1 m2)= 0,9 KN/m2

Pignatte 550 Kg/m3 x 0,18 m x 0,4 m = 40 Kg              0,4 KN x 2 (n° pignatte in 1 m2) = 0,8 KN/m2

Caldana 2500 Kg/m3 x 0,04 m = 1 KN/m2

qs = 0,9 KN/m2 + 0,8 KN/m2 + 1 KN/m2 = 2,7 KN/m2

-Carico non strutturale

Massetto  2000 Kg/m3 x 0,04 m = 80 Kg/m2----> 0,8 KN/m2

Isolante termoacustico    360 Kg/m3 x 0,01 m = 3,6 Kg/m2 ---->0,036 KN/m2

Piastrelle in Gres Porcellanato    1540 Kg/m3 x0,013 m = 20 Kg/m2---->0,2 KN/m2

Intonaco  200 Kg/m3 x 0,01 m =2 Kg/m2---->0,02 KN/m2

qp = 0,8 KN/m2  +  0,036 KN/m2 + 0,2 KN/m2 + 0,02 KN/m2 = 1,056 KN/m2

Dati :

Calcestruzzo C 25/30

fck = 30 MPa

base = 25 cm

copri ferro = 3 cm

L'altezza utile della trave risulta 28,8 cm + copriferro (3cm) = 31, 8 cm ----> 35 cm.

 

Esercitazione 4 :

Travatura reticolare spaziale : rappresentazione, analisi e dimensionamento

  1. Rappresentazione   (Autocad)

Per la prima fase ci si avvale dell’utilizzo di Autocad. Si disegna una polilinea su un layer che chiameremo “aste” tale da configurare il modulo base della reticolare, ovvero 2m x 2m x 2m.

Successivamente ci si sposta in tre dimensioni e si ruota l’UCS, disponendo il modulo lungo l’asse x per poterlo replicare con il comando array.

Lo riproduciamo 4 volte, con distanza tra le colonne di 2 m. 

Chiudiamo quindi la prima serie, che è rimasta aperta, con una linea e procediamo alla serie successiva.

 

Si disegna il modulo base delle 3 aste e diagonale anche nella direzione dell’asse y e si riproduce in serie nello stesso modo usato precedentemente( con il comando serie/array); e’ necessario cambiare l’UCS, mettendo l’asse X lungo la direzione del nuovo array (UCS > invio > seleziona origine > seleziona direzione asse x > seleziona direzione asse y).

Per terminare la prima campata occorre disegnare le aste oblique superiori e inferiori.

Si procede con il completamento della struttura mediante la riproduzione seriale dell’intera riga appena disegnata.Questa volta ruotiamo l’UCS in modo da poter riprodurre la nostra struttura in senso ortogonale al precedente. Sempre mediante il comando array riproduciamo l’oggetto per 7 volte.

La settima fila, rimasta aperta, verrà poi eliminata, in modo da ottenere una piastra 6 x 4 moduli come desiderato.

Ora che si è disegnata la struttura, si esporta in formato .dxf , compatibilmente al software di SAP.

2. Analisi  (SAP)

Verificato di utilizzare lo stesso layer “aste” , che si seleziona durante l’importazione del file(vedi immagine successiva) e la stessa unità di misura KN, m, C, si procede assegnando i vincoli ai 4 spigoli inferiori, ovvero 4 appoggi.( assign >joint> restraints, e selezionando il comando di appoggio >traslation 1,2,3); 

 

 

Si ottiene così la seguente struttura 

Infine si rilasciano i momenti torcente e flettente nella struttura dopo averla selezionata. (assign>frame>releases/partial fixity >moment 22, moment 33 start e end, che indicano l’inizio e la fine dell’asta). 

      

A questo punto si definisce il materiale.(define> materials> add new materials)  e la sezione delle aste(define>section properties>frame section>add new property) ------> Si sceglie un tubolare d’acciaio:

         

Per poter studiare la struttura occorre definire(define>load patterns) e assegnare (assign> joint loads>forces) un carico verticale distribuito sui nodi. Aiutandoci con il comando seguente : set display option> frame/cables/tendons>frame not in view si rendono invisibili le aste e si può selezionare più facilmente i nodi sui quali grava il carico. Si assegna alla forza DEAD, ovvero il peso proprio della struttura, il valore zero in modo da valutare solo gli effetti del sovraccarico appena creato, al quale si attribuisce un valore di 40KN diretti verso il basso (-40 KN).

    

Ora è possibile lanciare l’analisi e visualizzare la deformata:

Si visualizzano anche i singoli sforzi di trazione e compressione che incidono sulla struttura, poiché in caso di strutture reticolari, sono i soli sforzi in gioco:

Questi si possono analizzare e classificare attraverso una tabella (display> show tables> analysis results> element output> file> export current table> to excel) esportabile in formato excel che risulta molto utile per l’individuazione delle aste maggiormente sollecitate, oggetto dell’ultima parte dell’esercitazione, ovvero il dimensionamento.

Per ciascuna asta sono presenti 3 valori che corrispondono alle sollecitazioni alle due estremità e nel mezzo. Alcune aste sono lunghe 2m ed avranno i 3 valori sotto la voce “station” di 0-1-2m, mentre altre(quelle diagonali) sono lunghe 2√2m ed avranno come misure 0-1,41-2,83m.I valori dello sforzo di taglio e momento come previsto risultano nulli. 

3. Dimensionamento:

Per il progetto delle aste si scelgono quelle maggiormente sollecitate (la più tesa e la più compressa) che permettono di mantenersi in sicurezza rispetto al resto delle aste. Per quanto riguarda l’asta tesa, si effettuerà solo un dimensionamento mediante la formula di Navier e una successiva verifica a resistenza. Per quel che riguarda l’asta compressa il procedimento è più complesso. Essa infatti, può essere soggetta al carico di punta, o carico critico euleriano, il quale potrebbe portare l’asta ad un’eccessiva inflessione, fino al collasso. Perciò, per l’asta compressa, si effettuerà anche una verifica a snellezza(rapporto tra lunghezza  e sezione dell’elemento)e stabilità.

Progetto asta tesa

L’asta che risulta avere più sforzo normale di trazione presenta un valore di N paria a 258,93 KN.

Si sceglie un acciaio S275

Si utilizza la formula di Navier:

fyd = N/A

dove:

-fyd è la tensione di progetto, data da fyk /γm0

·         fyk = 275 MPa  (tensione di snervamento del tipo di acciaio scelto)

·         γm0 = 1,05 coefficiente di sicurezza del materiale

fyd = 275/1,05 = 262 MPa 

-N lo sforzo normale

-A l’area del tubolare.

Dalla formula inversa di Navier si ricava l’area minima che il tubolare deve avere per resistere allo sforzo di trazione di 258,93 KN.

A=258934 N/ 262 =988 mm2  ___-->  9,88 cm2

 

Nel profilario dei tubi in acciaio a sezione circolare si cerca un area maggiore di quella trovata.

Si sceglie perciò il profilo: d x s = 88,9 mm x 4,0 mm (diametro x spessore)

                                           A’= 10,7 cm2 > 9,88 cm2.

Si procede con la verifica a resistenza per accertarsi di aver scelto una sezione adeguata :

 N/A’ < fyd

258934 N/1070 mm2= 242 MPa < 262 MPa    

La sezione è verificata.

 

Progetto asta compressa

 

L’asta che risulta avere più sforzo normale di compressione ha un valore di N pari a -307,25 KN.

Si sceglie una acciaio S275

Si utilizza la formula di Navier  per ricavare l’area minima:

A=N/fyd   

A=307254 N/ (275 MPa/1.05) = 1173 mm2  ___-->  11,73cm2

Nel profilario dei tubi in acciaio a sezione circolare si cerca un area maggiore di quella trovata.

Scelgo perciò il profilo: d x s = 114,3x3,6 mm

                                           A’= 12,50cm2 > 11,73cm2.

Si procede con la verifica a resistenza per accertarsi di aver scelto una sezione adeguata :

 N/A’ < fyd

 307254 N/1250 mm2= 245,80 MPa < 262 MPa

La sezione è verificata a resistenza.

Ora occorre verificare l’asta a snellezza :

si impone la condizione di  λ<200 (condizione valida per gli elementi primari di una struttura)

sapendo che  λ = lo :

lo  = l*β (luce libera di inflessione)

ρ = 3,92 (raggio d’inerzia, valore tabellato)

La lunghezza dell’asta è pari a 200√2 cm = 283 cm

Occorre determinare β la quale dipende dal tipo di vincolo dell’asta in esame : in questo caso si tratta di una doppia cerniera, perciò β= 1

lo = 283*1 = 283 ,   λ = 283/3,92 = 72,19 < 200

Dunque l’asta è verificata a snellezza.

Per essere certi di aver dimensionato correttamente l’asta è necessario fare un’ultima verifica : la stabilità.

In questo caso il bisogna verificare che la resistenza a compressione Nd sia minore della resistenza che tiene conto dell’instabilità Nbrd

Nbrd= χ Afyk/ γm0

χ = 1 / (φ+  √φ 2 – λ2)

φ = 0,5[1 +α (λ̄ -0,2 ) + λ̄2]

α = 0,21 (coefficiente di imperfezione, dipende dal tipo di acciaio e di profilo)

λ̄ = √ (Afyk / Ncr  (snellezza critica)

Ncr2 E J/lo2    (carico critico euleriano)

Dove: E = modulo elastico a compressione = 210 000 N/mm2

            J = momento di inerzia minimo della sezione (da profilario) = 192 cm4 = 1920000 mm4

            lo β* l  luce libera di inflessione, ovvero quanto è larga l'onda sinusoidale che definisce lo                           sbandamento, che dipende dai vincoli. In questo caso i vincoli sono cerniere (β=1)perciò 

               = 1*l*√2 cm = 2√200 cm = 283 cm (asta diagonale).

Si calcola il carico critico euleriano Ncr = 9,86 x 210 000 N/mm2 x 1920000 mm4 / 8008900 mm4  

Con l'aiuto di un foglio di calcolo excel si ricava il valore di Ncr e successivamente Nbrd 

Nbrd = 254 310 N = 254,31 KN < 307,25 KN  

L'asta scelta non è verificata a stabilità! 

Occorre riprogettarla utilizzando un profilo con una sezione maggiore. Con l'utilizzo del foglio excel si possono effettuare diverse prove fino a trovare il profilo con un valore di Nbrd tale da soddisfare la verifica.

Tentativo n° 1

Si sceglie la sezione successiva che risulta 13,90 cm2

Inserendo i dati nel foglio di calcolo excel si ottiene :

Nbrd 281,71 KN < 307,25 KN ----> ancora un valore troppo basso.

Tentativo n°2 :

La sezione successiva ha un area di 15,50 cm2

Inserendo i dati nel foglio di calcolo si ottiene :

Nbrd 313,57 KN > 307,25 KN

L’asta è verificata anche a stabilità.smiley

 

Esercitazione 5 (con Giulia Savarese) :

Ripartizione delle forze sismiche (mediante foglio di calcolo excel)

La progettazione strutturale di un edificio, soprattutto se in Italia, non può prescindere dal calcolo delle forze sismiche. La forza sismica è una grandezza proporzionale al peso dell’oggetto in questione (dunque maggiore sarà la massa dell’edificio, maggiore sarà la forza sismica agente su di esso) infatti si esprime come F= cP con c detto coefficiente di intensità sismica tale che c < 1.

Infatti, sapendo che F = ma (massa per accelerazione) e conoscendo l’accelerazione sismica al suolo pari a

a =cg (con g= accelerazione di gravità) ricaviamo la forza sismica F = mcg ,ma mg = forza peso P, dunque si ottiene F = cP.

Per contrastare e resistere per quanto possibile alla forza sismica occorre prevedere nell’edificio una serie di controventi, ovvero dei telai che possano resistere a sollecitazioni verticali e orizzontali.

 

Nota sui "centri" e la loro collocazione

 

Nel collocare i controventi all'interno di una struttura è necessario tenere presente le diverse rigidezze degli stessi, poiché attraverso di esse è possibile determinare il centro delle rigidezze, che cadrà sempre vicino al controvento più rigido, ma che deve essere il più vicino possibile al centro di massa, punto di applicazione della forza sismica. Questo per evitare la rotazione dell'impalcato dovuta alla presenza di un momento che si genera automaticamente, che ha per braccio la distanza tra i due centri.

 

L’esercitazione seguente prevede il calcolo della ripartizione delle forze sismiche nei diversi controventi di una struttura semplice, attraverso la ricerca del centro delle rigidezze e del centro di massa.

Si prende in esame la seguente struttura in acciaio:

 

 

Essa presenta 5 controventi verticali e 4

 controventi orizzontali: le molle rappresentano le

 diverse rigidezze.

La sezione dei pilastri è una HE 160 con valori di momento d’inerzia:

Ix = 1673 cm4

Iy = 616 cm4

 

    

 

 

_Step 1 : CALCOLO DELLE RIGIDEZZE TRASLANTI DEI CONTROVENTI DEL’EDIFICIO

 

Attraverso l’utilizzo di un foglio di calcolo excel si trovano i valori di rigidezza traslante dei 9 telai presenti nella struttura. Il calcolo deve tenere conto dei diversi momenti d’inerzia dei pilastri.

KT =( 12E *Σi Ii ) / h3

 

_Step 2 : TABELLA SINOTTICA CONTROVENTI E DISTANZE

La tabella mostra tutti i valori delle rigidezze trovate e le relative distanze dal punto O, come riportato nella seguente immagine:

_Step 3 : CALCOLO DEL CENTRO DI MASSA

Si calcola il centro si massa, punto di applicazione della forza sismica. Si considerano le tre aree e si trovano i rispettivi centri di massa sul piano xy.  Per calcolare le coordinate del centro di massa dell’area totale dell’impalcato si effettua la somma dei prodotti delle tre aree per le rispettive coordinate x e y e si divide per l’area totale.

Con X e Y coordinate del centro di massa :

X = ΣiAi*xi/ Atot  

Y = ΣiAi*yi/ Atot 

 

 

_Step  4 : CALCOLO DEL CENTRO DELLE RIGIDEZZE E DELLE RIGIDEZZE GLOBALI

Si effettua il calcolo delle rigidezze orizzontali e verticali:

ΣiKxi = rigidezza totale orizzontale (Kx tot)

ΣiKyi = rigidezza totale verticale (Ky tot)

E delle relative coordinate nel piano xy:

Xc = ΣiKxi*dyi   (sommatoria delle rigidezze dei controventi orizzontali per le relative distanze verticali dal punto  0 );

Yc = ΣiKyi*dxi  (sommatoria delle rigidezze dei controventi verticali per le relative distanze orizzontali dal punto 0 );

Xc e Yc così trovate sono le coordinate del centro delle rigidezze.

Si calcola ora la rigidezza torsionale totale :

Kφtot  = ΣiKyi*ddyi2  + ΣiKxi*ddxi

 

 

 

_Step 5 : ANALISI DEI CARICHI SISMICI

Come già affermato, la forza sismica è c * P ovvero il peso della struttura per il coefficiente di intensità sismica sempre minore di 1. Occorre trovare il peso P della struttura dato da

-somma dei carichi permanenti  *  l’area totale = G

                               +

-carico accidentale * area totale = Q

P = G + ΥQ  , con Y coefficiente di contemporaneità pari a 0,80

Possiamo quindi ricavare la forza sismica F = cP , assumendo c = 0,20.

 

 

_Step 6 : RIPARTIZIONE DELLA FORZA SISMICA LUNGO x  :

Si calcola la traslazione orizzontale dovuta dalla forza sismica appena trovata :

ux = F/Kx tot

Si calcola la rotazione dell’impalcato (momento torcente/ rigidezza totale)

φ = F*b / Kφtot    , che risulta nulla.

Ora è possibile ricavare le diverse reazioni dei controventi

Rxi = Kxi (ux + φ ddxi

Ryi = Kyi ( φ ddyi)

Essendo la rotazione φ nulla, ne possiamo concludere che è nullo il braccio tra il centro di massa (punto di applicazione della forza sismica) e il centro delle rigidezze:  questi infatti coincidono, poiché la struttura è simmetrica.

La reazione nei controventi orizzontali è data solo dal contributo della traslazione orizzontale.

La reazione nei controventi verticali è nulla.

 

 

 

_Step 7 : RIPARTIZIONE DELLA FORZA SISMICA LUNGO y

Si calcola la traslazione verticale dovuta alla forza sismica :

uy = F/Ky tot

Sapendo già che il momento torcente è nullo,e  dunque anche la rotazione dell’impalcato, ne calcoliamo solo le reazioni nei controventi verticali :

Ryi = Kyi uy

La reazione nei controventi orizzontali è nulla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esercitazioni

TRAVATURA RETICOLARE 

RISOLUZIONE DI 2 STRUTTURE RETICOLARI, SIMMETRICA ED ASIMMETRICA.

La travatura reticolare è una particolare struttura in cui tutte le aste che lavorano sono sottoposte esclusivamente allo sforzo normale o allo sforzo di taglio.  Il processo di calcolo di una struttura reticolare può avvenire tramite l’utilizzo di due metodi:

 
·         “il metodo dei nodi” (isolamento dei vari nodi)
·         “le sezioni di Ritter”  (tagli nelle varie aste)
 

STRUTTURA RETICOLARE SIMMETRICA (SEZIONI DI RITTER)

VERIFICA ISOSTATICITA’
Prima di procedere al calcolo delle reazioni vincolari e delle azioni di contatto è fondamentale verificare l’isostaticità della struttura ovvero:
·         Gradi di libertà = gradi di vincolo
 
Gradi di libertà: si calcolano moltiplicando per 3 il numero di aste
Gradi di vincolo: si calcolano tramite la somma di vincoli esterni e  vincoli interni. Più specificatamente i vincoli esterni si calcolano prendendo in considerazione i gradi di vincolo di cerniere, carrelli, incastri, pendoli mentre i vincoli interni si trovano calcolando per ogni nodo la formula 2x(n-1) in cui n rappresenta il numero di aste a cui è collegato ogni singolo nodo.

 

Nel caso di questa struttura reticolare l’isostaticità è verificata in quanto
gradi di libertà = gradi di vincolo = 33

REAZIONI VINCOLARI

Ora si può procedere al calcolo delle reazioni vincolari e delle azioni di contatto.
Essendo una struttura simmetrica sottoposta a soli carichi verticali  le reazioni vincolari sono di uguale intensità e corrispondono a 30 KN.

AZIONI DI CONTATTO

Calcolate le reazioni vincolari si può procedere al taglio delle varie aste per trovare le azioni di contatto facendo attenzione a tagliare 3 aste che non convergono ad uno stesso punto.

I SEZIONE

Imposto ∑M=0 in C trovando che
N1 = -40 KN  (asta compressa)

Imposto ∑M=0 in B trovando che
N3= 30 KN (asta tesa)
 
Imposto ∑Fy=0 trovando che
N2= 10 radice di 2 (asta tesa)
 

Per le aste oblique è fondamentale scomporre la forza nelle sue due componenti verticale ed orizzontale. In questo caso specifico un’asta inclinata di 45° ha due componenti di uguale valore pari a  N x (radice di 2 su 2)

 
II SEZIONE
Stesso procedimento si usa per le altre sezioni
Imposto ∑Fy=0 trovando che

N4 = -30 x radice di 2 (asta compressa)

III SEZIONE
Imposto ∑M=0 in D trovando che
N5 = 50 KN (asta tesa)
 
Imposto ∑Fy=0 trovando che
N6 = -10 radice di 2 (asta compressa)

 

Essendo una struttura simmetrica i risultati trovati con sole 3 sezioni possono essere estese senza effettuare calcoli al resto della travatura.
 
I risultati trovati a mano sono confermati dal calcolo automatico in Sap
Grafico dello sforzo normale

Grafico della deformata

 

 

 

STRUTTURA RETICOLARE ASIMMETRICA (METODO DEI NODI)

VERIFICA ISOSTATICITA’
numero dei gradi di libertà = gradi di vincolo = 33
 
REAZIONI VINCOLARI
Imposto ∑Fy=0 trovando che
RvA = 20 KN
 
Imposto ∑M=0 in A trovando che
RoH = RoA = 30 KN
 
AZIONI DI CONTATTO
Con il metodo dei nodi si mettono in equilibrio i singoli nodi
 
NODO B
N1 e N2 = 0 (asta scarica)

 

NODO A
Imposto ∑Fx=0 trovando che
N4 =-10 KN (asta compressa)
 
Imposto ∑Fy=0 trovando che
N3 = -20 radice di 2  (asta compressa)

 

NODO C
Imposto ∑Fy=0 trovando che
N5 = 0 (asta scarica)
 
Imposto ∑Fx=0 trovando che
N6= -10 KN (Asta compressa)

 

 

NODO H
Imposto ∑Fy=0 trovando che
N7 = 0  (asta scarica)
 
Imposto ∑Fx=0 trovando che
N8= -30 KN (asta compressa)

 

 

NODO G
Imposto ∑Fy=0 trovando che
N9 = -10  KN (asta compressa)
 
Imposto ∑Fx=0 trovando che
N11=  -30 KN (asta compressa)

 

NODO E
Imposto ∑Fy=0 trovando che
N10 = 10 radice di 2  KN (asta tesa)
 
Sommando tutti i risultati trovati si ottiene
I risultati trovati a mano sono confermati dal calcolo automatico in Sap
Grafico dello sforzo normale
 
Grafico della deformata
 

DIMENSIONAMENTO DI UNA TRAVE 

L’esercitazione prevede la progettazione di una trave in legno, acciaio e calcestruzzo mediante l’utilizzo del foglio excel.
Stabilito il telaio della struttura, ho deciso di analizzare la trave che deve sopportare il maggior carico ovvero la trave 2-3 lungo l’asse B.
TRAVE B 2-3 (trave doppiamente appoggiata)
-Interasse: 3 m
-Area di influenza: 12 mq
Nella progettazione di una trave bisogna calcolare la sommatoria di tutti i carichi previsti:
1.       Carico strutturale: peso della struttura
2.       Sovraccarico permanente: peso di elementi non strutturali che compongono il pacchetto del solaio
3.       Sovraccarico accidentale: peso che dipende dalla funzione che ha un edificio o una sua parte. Immaginando l’edificio per civile abitazione possiamo stabilire il carico accidentale pari a 2 KN/mq
 

TRAVE IN LEGNO (massello)

Nel dimensionamento della trave principale  bisogna considerare carico strutturale dei travetti. È importante quindi dimensionarli prima della trave principale per ottenere un calcolo più preciso.
 
Peso specifico del legno: tra i 5 e i 7 KN/mc. Prenderò il valore medio pari a 6 KN/mc = ɣ
 

DIMENSIONAMENTO DEI TRAVETTI: (interasse  1 m, luce 3 m)

 
1.       Carico strutturale (qs):
·         Tavolato in legno (spessore 0,035m): 
          P = V x ɣ =(1m x 1m x 0,035) x 6KN/mc = 0,21 KN
          Qs= P/A = 0,21 KN / 1mq = 0,21 KN/mq
 
2.       Sovraccarico permanente (qp): ɣ x h
·         Tavolato in quercia (spessore 0,025m):           8KN/mc x 0,025m= 0,20 KN/mq
·         Massetto in cls (spessore 0,03m):                   20KN/mc x 0,03m= 0,60 KN/mq
·         Isolante in fibra di legno (spessore 0,04m):       9KN/mc x 0,04m= 0,36 KN/mq
·         Caldana (spessore 0,04m):                            10KN/mc x 0,04m= 0,40 KN/mq
·         Impianti                                                                                     0,5 KN/mq
 
TOTALE qp = 0,20 + 0,60 + 0,36 +0,40 + 0,50 =                                     2,06KN/mq
 
3.       Sovraccarico accidentale (qa): 2KN/mq
 

FOGLIO EXCEL  (TRAVETTI)

1.       Calcolo del carico totale a metro lineare:
(qs, qp, qa) x i = (0,21 KN/mc +2,06 KN/mc +2KN/mc) x 1m =  4,27KN/mc
 
2.       Calcolo del momento massimo di una trave doppiamente appoggiata:
M= q x l2/8 = 4,27 KN/mc x (3mx3m)/8 = 4,80 KN*m
 
3.       Calcolo della tensione di progetto fD:
fm,K x Kmod /1,45 = 28*0,5/1,45 = 9,66 N/mmq
in cui fm è la resistenza a flessione del legno, Kmod è un coefficiente in funzione della durata del carico nel tempo e ha valori compresi tra 0,3 e 0,5.
 
4.       Calcolo dell’altezza del travetto stabilendo una base di 15 cm:
h = ((6 x M x 1000)/(b x fD))^0,5 = 14,11 cm

- un attraverso i risultati ottenuti si può ipotizzare travetto 15cm  x 15cm

 
Nuovo calcolo aggiungendo il peso dei travetti al metro lineare totale:
qs + {(0,15m x 0,15m x 1m x 6 KN/mc)} = 0,21 KN/m + 0,135 KN/m = 0,345 KN/m


- anche aggiungendo il peso dei travetti ottengo un altezza pari a 14,33 cm e risulta dunque corretto il precedente dimensionamento 
 
 

DIMENSIONAMENTO DELLA TRAVE : (interasse 3m, luce 4 m)

Anche per la trave si utilizza lo stesso procedimento
 
1.       Carico strutturale (qs):
·         Tavolato in legno (spessore 0,035m): 
           P = V x ɣ =(1m x 1m x 0,035) x 6KN/mc = 0,21 KN
                       qs= P/A = 0,21 KN / 1mq = 0,21 KN/mq
·         Travetti (15 x 15 cm):
                       qs = 0,135 KN/mq
 
·          qs  TOTALE = 0,345 KN/mq
 
2.       Sovraccarico permanente (qp): 2,06KN/mq
 
3.       Sovraccarico accidentale (qa): 2KN/mq
 
FOGLIO EXCEL  (TRAVE)
1.       Calcolo del carico totale a metro lineare:
(qs, qp, qa) x i = (0,345 KN/mc +2,06 KN/mc +2KN/mc) x 3m =  13,21KN/mc
 
2.       Calcolo del momento massimo di una trave doppiamente appoggiata:
M= q x l2/8 = 13,21 KN/mc x (4mx4m)/8 = 26,43 KN*m
 
3.       Calcolo della tensione di progetto fD:
fm,K x Kmod /1,45 = 28*0,5/1,45 = 9,66 N/mmq
 
4.       Calcolo dell’altezza del travetto stabilendo una base di 20 cm:
h = ((6 x M x 1000)/(b x fD))^0,5 = 28,66 cm

- attraverso i risultati ottenuti si può ipotizzare una trave di 20cm  x 30cm

 
Nuovo calcolo aggiungendo il peso delle travi al metro lineare totale:
qs + {(0,20m x 0,30m x 4m x 6 KN/mc)/(4 x 3)} = 0,345 KN/mq + 0,12 KN/mq = 0,465  KN/mq
- anche aggiungendo il peso della trave ottengo un altezza pari a 29,04 cm e risulta dunque corretto il precedente dimensionamento
 

SOLAIO IN ACCIAIO

 
DIMENSIONAMENTO DEI TRAVETTI: (interasse  1m, luce 3 m)
  1. Carico strutturale (qs):
    • Lamiera grecata e getto di calcestruzzo di 15 cm : 2,50 KN/mq
2.  Sovraccarico permanente (qp):ɣ x h
  • Tavolato in quercia (spessore 0,025m):             8KN/mc x 0,025m= 0,20 KN/mq
  • Massetto in cls (spessore 0,03m):                     20KN/mc x 0,03m= 0,60 KN/mq
  • Isolante in fibra di legno (spessore 0,04m):       9KN/mc x 0,04m= 0,36 KN/mq
  • Impianti                                                          0,5 KN/mq
TOTALE qp = 0,20 + 0,60 + 0,36 + 0,50 =                                     1,66KN/mq
 
3.  Sovraccarico accidentale (qa): 2KN/mq
 
FOGLIO EXCEL  (TRAVETTI)
 
1.   Calcolo del carico totale a metro lineare:
(qs, qp, qa) x i = (2,5 KN/mc +1,66 KN/mc +2KN/mc) x 1m =  6,16 KN/mc
 
2.   Calcolo del momento massimo di una trave doppiamente appoggiata:
M= q x l2/8 = 6,16 KN/mc x (3mx3m)/8 = 6,93 KN*m
 
3.   Calcolo della tensione di progetto sig_am:
fy,K /1,15 = 275/1,15 = 239,13  N/mmq
in cui 275 è la tensione di rottura in Mpa
 
4.   Calcolo del modulo di resistenza:
Wx = M/sig_am*1000= 6,93* 239,13 *1000 = 28,98   cm^3

- attraverso il risultato ottenuto si può scegliere una trave IPE 100 con dimensioni pari b=55mm e h=100 mm,  Wx = 34,2 cm^3 e peso pari a 0,081 KN/m

 
Nuovo calcolo aggiungendo il peso dei travetti al metro lineare totale:
qs + {(0,081 KN/m)/1 m} = 2,50 KN/mq + 0,081 KN/mq = 2,581 KN/mq
 
Wx = 29,36  cm^3

- anche aggiungendo il peso dei travetti ottengo un risultato inferiore al Wx trovato in precedenza; la trave IPE 100 è ugualmente verificata
 
DIMENSIONAMENTO DELLA TRAVE : (interasse 3m, luce 4 m)
  1. Carico strutturale (qs):
    • Lamiera grecata e calcestruzzo di 15 cm : 2,50 KN/mq
    • Travetti IPE 100 : 0,081
TOTALE: 2,581 KN/mq
2.  Sovraccarico permanente (qp):1,66KN/mq
 
3.  Sovraccarico accidentale (qa): 2KN/mq
 
FOGLIO EXCEL  (TRAVE)
1.   Calcolo del carico totale a metro lineare:
(qs, qp, qa) x i = (2,581 KN/mc +1,66 KN/mc +2KN/mc) x 3m =  18,723 KN/mc
 
2.   Calcolo del momento massimo di una trave doppiamente appoggiata:
M= q x l2/8 = 18,723 KN/mc x (4mx4m)/8 = 37,446  KN*m
 
3.   Calcolo della tensione di progetto sig_am:
fy,K /1,15 = 275/1,15 = 239,13  N/mmq
in cui 275 è la tensione di rottura in Mpa
 
4.   Calcolo del modulo di resistenza:
Wx = M/sig_am*1000= 37,446/ 239,13*1000 = 156,59 cm^3

- attraverso il risultato ottenuto si può scegliere una trave IPE 200 con dimensioni pari b=100mm e h=200 mm,  Wx = 194,0 cm^3 e peso pari a 0,224 KN/m

 
Nuovo calcolo aggiungendo il peso dei travetti al metro lineare totale:
qs + {(0,224 KN/m)/3 m interasse} = 2,581 KN/mq + 0,07 KN/mq = 2,65  KN/mq
Wx 158,32 cm^3
 

- anche aggiungendo il peso della trave ottengo un risultato inferiore al Wx trovato in precedenza; la trave IPE  200 è ugualmente verificata
 
 

SOLAIO IN CLS (interasse 3m , luce 4m)

 
1.   Carico strutturale (qs):
Solaio in laterocemento (20 cm blocco + 5 cm soletta): 3,17 KN/mq (valore tabellato)
 
2.   Sovraccarico permanente (qp):ɣ x h
  • Tavolato in quercia (spessore 0,025m):            8KN/mc x 0,025m= 0,20 KN/mq
  • Massetto in cls (spessore 0,03m):                     20KN/mc x 0,03m= 0,60 KN/mq
  • Isolante in fibra di legno (spessore 0,04m):      9KN/mc x 0,04m= 0,36 KN/mq
  • Impianti                                                         0,5 KN/mq
  • Intonaco                                                         10KN/mc x 0,015m= 0,15 KN/mq
 
TOTALE qp = 0,20 + 0,60 + 0,36 + 0,50 + 0,15 =                                     1,81KN/mq
 
3.  Sovraccarico accidentale (qa): 2KN/mq
 
FOGLIO EXCEL
1.   Calcolo del carico totale a metro lineare:
(qs, qp, qa) x i = (3,17  KN/mc +1,81 KN/mc +2KN/mc) x 3m =  20,94  KN/mc
 
2.   Calcolo del momento massimo di una trave doppiamente appoggiata:
M= q x l2/8 = 20,94  KN/mc x (4mx4m)/8 = 41,88  KN*m
 
3.   Calcolo della tensione di progetto fd_f:
fy/1,15=450/1,15= 391,30 N/mmq
-acciaio B450C
Il valore di progetto della tensione dell’acciaio sarà pari al valore massimo della tensione fy diviso il coefficiente di sicurezza 1,15
 
4.   Calcolo della tensione di progetto fd_c:
fck/1,75=40/1,75= 22,86  N/mmq
-calcestruzzo C40/50
Il valore di progetto della tensione del calcestruzzo sarà  pari alla resistenza cilindrica fck diviso il coefficiente di sicurezza 1,75
 
5.   Calcolo della sezione della trave
Stabilendo una sezione di base pari a 20 cm otterrò un altezza utile pari a 21,56 cm. L’altezza utile corrisponde alla distanza tra il lembo compresso del calcestruzzo e l’armatura tesa. Per trovare l’altezza totale della sezione (H) si sommerà l’altezza utile e il copriferro ( 5 cm)=
21,56 cm+5 cm= 26,56  cm
 
6.   Considero una sezione 20 x 30
Dopo aver dimensionato la trave si può procedere ad un nuovo calcolo di qs considerando tutti gli elementi della sezione:
 
  • TRAVE (0,20 x 0,30 m):
    • Peso della trave: 1,33 KN/m da sommare al carico totale q
 
CARICO TOTALE q = 20,94 KN/m + 1,33  KN/m= 22,27 KN/m
 
Anche sommando il carico della trave la sezione ipotizzata (20 x 30 cm) viene ugualmente verificata.
 
 
 

STRUTTURA RETICOLARE SPAZIALE 

L’esercitazione prevede il disegno e l’analisi di una struttura reticolare spaziale tramite l’utilizzo di AUTOCAD e SAP2000.

AUTOCAD

Mi creo innanzitutto un nuovo layer  “aste” in modo tale che, importando la struttura in SAP, potrò assegnare al layer la funzione di frames.
 
 
La struttura da analizzare, essendo modulare mi permette di realizzare un unico elemento da  ripetere n volte nello spazio; con lo strumento polilinea e polilinea3D si parte quindi con il disegno di un modulo cubico (2m x 2m x 2m )completo di tutte e 6 le aste diagonali e posto in posizione 0,0,0
 
 
 
Ripeto dunque il modulo 4 volte lungo l’asse x e 6 volte lungo l’asse y tramite lo strumento array.
 
 
Completata la struttura, tramite il comando esplodi si dividono tutte le polilinee in linee in modo da avere tutte aste singole non legate fra loro.
La struttura però non è ancora del tutto corretta; con lo strumento  overkill cancello tutte le aste che si sono sovrapposte le une sulle altre. Bisogna fare molta attenzione in questo passaggio poiché nel caso di sovrapposizioni  avrei dei problemi nell’importazione in SAP.
 
 
Ecco la struttura completa e ripulita di tutte le sovrapposizioni.
Per importare correttamente il file su SAP salvo il file nell’estensione .dxf
 
 

SAP

Importo il file .dxf in SAP assegnando al layer “aste” la funzione frames. 
Prima di procedere con il calcolo delle sollecitazioni è fondamentale eseguire una serie di operazioni:
  • Definizione dei vincoli esterni
  • Definizione dei  vincoli interni
  • Definizione del materiale
  • Definizione della sezione
  • Definizione del carico 
 
Definizione dei vincoli esterni
Si selezionano i 4 vertici inferiori della struttura e si assegna loro la funzione di cerniere.
 
 
Definizione dei vincoli interni
Tutte le aste della reticolare spaziale sono incernierate tra loro; è dunque importante imporre il rilascio del momento per ogni elemento.  Per fare ciò basta seguire il percorso  Select All  > Assign  > Frame  > partial fixity  > Assign frame releases e spuntare il rilascio del momento all’inizio e alla fine di ogni trave.
 
 
Definizione del materiale
È il momento di definire il materiale per la nostra struttura. Seguendo il percorso  Define >material >New material" si può creare il materiale “acciaio”
 
Definizione della sezione
Per la definizione della sezione delle aste basta seguire il percorso Define >Section properties >frame section  e selezionare il profilo tubolare. Nel creare una nuova sezione si deve assegnare ad esso il materiale “acciaio” appena creato.
 
Si può dunque selezionare tutte le aste della struttura e assegnare ad esse il profilo appena stabilito.
 
Definizione del carico
Si può ora stabilire un carico tramite Define >load pattern creando una “forza concentrata”. È ora necessario assegnare a tutti i nodi superiori della struttura la nostra forza concentrata; per selezionarli tutti ci si può porre nella vista xz o in una vista 3d e selezionare tutti i nodi superiori.
Ora si  può assegnare facilmente ad ogni nodo un peso da noi stabilito; in questo caso simuleremo una forza di -40 Kn su ogni nodo.
La struttura ora è definita in ogni particolare e si può procedere all’analisi delle sollecitazioni andando ad osservare ovviamente tutti gli sforzi assiali presenti, di trazione e di compressione.
 
Per capire qual è l’asta più sollecitata si può seguire il percorso Display >Show Tables e selezionare Elements Output in cui si possono osservare tutte le caratteristiche e le sollecitazioni nelle varie aste ed individuare l'asta più sollecitata in trazione e compressione. Dopo averle individuate si può procedere al progetto e alla verifica a trazione e compressione delle aste più sollecitate.
 
SFORZO MASSIMO A COMPRESSIONE
L'asta più sollecitata a compressione è la numero 252 su cui agisce un N pari a 307,254 KN.
Scelgo un acciaio S355 e procedo al progetto della trave: 
A = N / fd = 307,254 KN / (355/1,05) = 307254 N / (338,095 N/mmq) = 908,78 mmq = 9,09 cmq
 
 
consultando la tabella dei profili tubolari scelgo il profilo con una sezione di 10,70 cmq che più si avvicina al risultato ottenuto.
Il progetto della trave non è tuttavia terminato in quanto devo verificare, tramite la formula del carico critico euleriano,  se la sezione è in grado di sopportare lo sforzo di compressione sottoposto:
Pcritico = (π2 * E * Jmin)/l02
in cui:
E= modulo di elasticità
Jmin= momento di inerzia: nel caso di profili tubolari è uguale in tutte le direzioni
l0= lunghezza libera di inflessione: in questo caso l'asta sottoposta a maggiore compressione è un'asta obliqua pari a 2,828 m; essendo un'asta doppiamente incernierata la lunghezza libera di inflessione è uguale alla  lunghezza stessa dell'asta.
 
Pcritico = (3,14 * 3,14 *210000N/mmq * 963000 mm4)/ 2828 mm *2828 mm = 249313 N= 249,313 kN < 307,25 kN
 
L'asta non è verificata; scelgo il profilo immediatamente superiore con una sezione pari a 12,5 cmq e procedo nuovamente con i calcoli
 
Pcritico = (3,14 * 3,14 *210000N/mmq * 1920000 mm4)/ 2828 mm *2828 mm = 497,073 kN > 307,25 kN
 
l'asta è verificata.
 
SFORZO MASSIMO A TRAZIONE
 
 
Per il progetto a trazione il lavoro è  più semplificato in quanto nn c'è bisogno di una verifica di instabilità; la trave più sollecitata a trazione è l'asta n.5 sottoposta a 258,934 KN.
Scelgo un acciaio S355 e procedo al progetto della trave:
 
A = N / fd =  258,934 KN / (355/1,05) = 258934 N / (338,095 N/mmq) = 766 mmq = 7,66 cmq
 
posso adottare il profilo gia precedentemente dimensionato con sezione pari a 12,5 cmq
 
 
 
 
 

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